quasi più non mi importa,
sto finendo il tempo del lusso;
lavorare è un addendum, un onere,
mi ritrovo a pensare al domani...
Gujil
domani
(pop. dimani, ant. domane)
avv. [lat. tardo de mane, propr. «di mattina»]. -TRECCANI-
-. Il giorno che segue a quello di oggi: d. è domenica; ritorno d. a mezzogiorno; d. mattina (o domattina); d. sera (non com. domani a sera); d. notte; doman l’altro, di qui a due giorni, nel giorno che segue a domani (più com. dopodomani; letter. posdomani): che farò doman l’altro? che farò dopo doman l’altro? (Manzoni); d. a otto, d. a quindici, a distanza di una o due settimane a partire da domani; a d., formula di saluto che vale come promessa di rivedersi il giorno dopo. Con l’articolo, il d., il giorno seguente a quello di cui si parla (ma più com. l’indomani; anticam. la dimane s. f.): ci salutammo decidendo di rincontrarci il d.; andai a trovarlo il d. dal (o del) mio arrivo.
È spesso contrapposto o accostato a oggi, anche con senso generico: meglio un uovo oggi che una gallina d. (prov.); oggi o d., una volta o l’altra, in un tempo prossimo: oggi o d. gli succede qualche guaio; vedrai che oggi o d. gliela faccio pagare cara; rimandare una faccenda d’oggi in d., dall’oggi al d., differirla di giorno in giorno; è andato via dall’oggi al d., in fretta, improvvisamente; da oggi a d., subito, lì per lì: certe decisioni non si possono prendere da oggi a d.; oggi ... domani, un giorno ... l’altro: oggi litigano, d. fanno la pace; oggi qui, d. là, sono sempre in viaggio; modo prov., oggi a me, d. a te, le disgrazie che sono capitate a noi, possono capitare anche a chi mostra di rallegrarsene; dàgli oggi, dàgli d., finirò con lo spuntarla (insistendo continuamente, ecc.); spendi oggi, spendi d., ha finito col rovinarsi (a furia di spendere, ecc.). Con valore indeterminato, per indicare il futuro: continua pure così, d. te ne accorgerai;
anche come sostantivo maschile.:
anche come sostantivo maschile.:
il d. è incerto; in un d. molto remoto, in un prossimo domani. Iron., per «mai» (in quanto il domani generico è sempre di là da venire): «Me lo regali questo tappeto?» «Sì, domani». Lo stesso sign. viene ad assumere domani nel cartellino che si può vedere appeso in osterie o botteghe: oggi non si fa credito, d. sì, oppure: a credito si fa d. (sottint. oggi no), o simili.
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