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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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venerdì 22 novembre 2013

Gymnopedie n°1



La numero uno, la più famosa.
Le Gymnopedies sono tre composizioni per pianoforte solo, pubblicate nel 1888 e ispirate alla poesia Les Antiques di Patrice Contamine, poeta francese che Satie conobbe nel 1887. 
Oblique et coupant l’ombre un torrent éclatant

Ruisselait en flots d’or sur la dalle polie

Où les atomes d’ambre au feu se miroitant

Mêlaient leur sarabande à la gymnopédie…
Pur essendo assieme alle Gnossiennes, tra le prime opere pianistiche di questo autore, esse già definiscono l’estrema esilità e la semplicità strutturale che sarà alla base, seppur in forme diverse, di tutta la sua arte.
Il fascino ipnotico che emana da queste composizioni nasce dalla scena di un’antica cerimonia greca in cui alcuni adolescenti danzano nudi. La parola gymnopedie deriverebbe infatti dalla corrispondente parola greca gymnopaedia.
Verso la fine del 1896, Claude Debussy, la cui popolarità era a quel tempo ormai all’apice, decise di orchestrare le tre splendide melodie di Satie. Egli inserisce in organico ben due arpe, affidando l’accompagnamento accordale alla prima, e costruendo egli stesso una seconda ostinata linea melodica per la seconda (dalla rete).

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