Qualche fuoco notturno ancora viene acceso.
I pastori, i contadini, i fattori bruciano l'ultima parte di Inverno e pregano la terra mescolando tradizioni profane a sacri impegni e preghiere. Sant' Antonio abate procede nelle nevicate con il suo bastone e protegge i suoi animali, gli animali del mondo, dai più umili sembra salga un senso di gratitudine mescolato al fremere per il gelo che ancora attanaglia i campi già arati e pronti alla semina ed ai frutti del sole.
E' una festa di quelle povere, del popolo.
E' la festa che ci promette di uscire presto dai rigori dell'Inverno, ci dice che le giornate si allungano e che le ore di luce si fanno più accese, malgrado i rigori della galaverna ed i ricami del gelo sull'acqua dei fiumi e delle pozzanghere cristallizzate di fango.
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