Atropo (in greco:Ἄτροπος,cioè in nessun modo,l'immutabile,l'inevitabile) era una delle tre Moire (o Parche, nella mitologia romana), figlia, secondo una versione, della Notte o, secondo un'altra, di Zeus e di Temi (o Mnemosine).
Atropo, la più anziana (Esiodo, Scudo, 259: ... Atropo, non era una grande dea, ma certamente alle altre superiore e più anziana...) delle tre sorelle, è colei che non si può evitare, l'inflessibile; rappresenta il destino finale della morte d'ogni individuo poiché a lei era assegnato il compito di recidere, con lucide cesoie, il filo che rappresentava la vita del singolo, decretandone il momento della morte (dalla rete).
John Strudwick, A Golden Thread (Un filo prezioso), 1885 |
Arcolaio
Fila la vita Atropo la taglia
in attimi spenti si vaglia
quelle che è stato, rimasto
in un sottile istante fermato
impresso nel nulla, sognato.
Anonimo
del XX° secolo
poesie ritrovate
bellissima poesia
RispondiEliminaGrazie F.,
RispondiEliminaspero continuerai a seguire questo piccolo blog.
Gujil