PENSIERO FULMINEO
Talora, quando più secreta e folta
La notte incombe e l’emisfero tace.
Io, da vana deluso ombra di pace,
Gli sparsi miei pensier chiamo a raccolta.
E la speranza suscito che giace
Sotto le antiche ceneri sepolta,
E di tesser mi studio anco una volta
Bella vita il sottil sogno fallace.
Ma d’improvviso, sò ch’io non l’avverto,
Piomba dall’alto sulla mia follia
Fulminando il pensier dell’infinito:
Dissipa il frale e dilicato ordito,
E lascia dentro a me l’anima mia
Fatta un gorgo di mar, fatta un deserto.
Arturo Graf
ecco, ritorna e m'avvinghia
con le sue potenti braccia
a cingermi il capo e l'anima
in morsa d'acciaio;
la mia libertà
giace in catene,
il petto sobbalza,
sudano gli occhi...
Nessun commento:
Posta un commento