Ancora su questi strani fiori.
Renoir non è stato da meno, li ha dipinti in un vaso e resi sgargianti, allegri, quasi a voler loro togliere l'etichetta che ormai si trovano addosso di fiori tristi, cimiteriali. Il pittore li vede in un'apoteosi di colori e forme che li rendono gioiosi e solari.
Ma anche la musica ha dato loro un tributo importante, quello di un Giacomo Puccini ispirato dalla musica orchestrale che per un atttimo forse dimentica l'opera lirica.
Il risultato è immenso, tutto da ascoltare.
Le note sono immagini a completare lo stato d'animo di chi ascolta, sono una gentile carezza di struggente tepore che avvolge e sembra proteggere.
Da gustare e sentire penetrare con le note nel nostro più intimi a trasmetterci l'eesenza di quei fiori che cerca di tradurre in sonorità a completare le immagini meravigliose della storia dell'Arte, quella con la A maiuscola.
In Italia il crisantemo fiorisce alla fine di ottobre e proprio per la concomitanza della fioritura con la celebrazione dei defunti si è soliti attribuire a questo fiore un significato funesto.
In realtà però il nome, che deriva dal greco, letteralmente significa fiore d'oro ed è quindi stato associato dalla tradizione a valenze assolutamente positive.
In Corea e in Cina è il fiore dei festeggiamenti (matrimoni, compleanni, ecc.); in Giappone è il fiore nazionale e la sua bellezza viene celebrata ogni anno dall'Imperatore che, in occasione della fioritura, apre al pubblico i giardini della Reggia, presentando le più recenti varietà a tutti gli invitati. Il significato che il Mondo Orientale è solito attribuire al crisantemo è dunque quello di vita e felicità.
Storia.
Il nome scientifico deriva dalle parole greche "chrysos" (oro) e "anthos" (fiore) e significa quindi fiore d'oro. A scegliere questa denominazione fu il botanico francese Tournefort, forse riferendosi agli splendidi fiori gialli di alcune specie di questo genere. In Cina i crisantemi erano già coltivati nel V secolo a.C. e Confucio li amò in modo particolare; circa 1000 anni dopo si erano ormai talmente diffusi da diventare, con il nome di "Giku", il fiore nazionale del Giappone, tanto che persino le spade dell'Imperatore si ornarono di fregi che riprendevano il disegno di un crisantemo.
Nel Cinquecento la passione per queste corolle toccò poi in Giappone punte nono mai superate, ma del resto anche oggi a Tokyo non è difficile trovare giardini dove vengono coltivati unicamente crisantemi delle più diverse varietà: da quelle giganti che portano anche mille fiori, sino all'elegantissimo e semplice "Hironishi" che ha solo 16 petali e che ha ispirato lo stemma della famiglia imperiale giapponese.
In Europa, invece, i crisantemi giunsero assai tardi: si ebbero notizie certe sulla loro coltivazione solo alla fine del XVIII secolo, in Francia e di qui vennero importati in Italia, dove purtroppo si fecero una "mesta fama" , che dovrebbe essere senz'altro sfatata.
Il nome scientifico deriva dalle parole greche "chrysos" (oro) e "anthos" (fiore) e significa quindi fiore d'oro. A scegliere questa denominazione fu il botanico francese Tournefort, forse riferendosi agli splendidi fiori gialli di alcune specie di questo genere. In Cina i crisantemi erano già coltivati nel V secolo a.C. e Confucio li amò in modo particolare; circa 1000 anni dopo si erano ormai talmente diffusi da diventare, con il nome di "Giku", il fiore nazionale del Giappone, tanto che persino le spade dell'Imperatore si ornarono di fregi che riprendevano il disegno di un crisantemo.
Nel Cinquecento la passione per queste corolle toccò poi in Giappone punte nono mai superate, ma del resto anche oggi a Tokyo non è difficile trovare giardini dove vengono coltivati unicamente crisantemi delle più diverse varietà: da quelle giganti che portano anche mille fiori, sino all'elegantissimo e semplice "Hironishi" che ha solo 16 petali e che ha ispirato lo stemma della famiglia imperiale giapponese.
In Europa, invece, i crisantemi giunsero assai tardi: si ebbero notizie certe sulla loro coltivazione solo alla fine del XVIII secolo, in Francia e di qui vennero importati in Italia, dove purtroppo si fecero una "mesta fama" , che dovrebbe essere senz'altro sfatata.
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Descrizione.
La famiglia: Composite. Il genere comprende più di 150 specie. L'origine: Asia, Sudafrica, bacino del Mediterraneo; più di 10 specie sono spontanee in Italia. L'aspetto: piante erbacee o semiarbustive, annuali o perenni. Le foglie più o meno profondamente incise o dentate, e di forma diversa da specie a specie: allungate, ovali o tondeggianti; possono essere ruvide o lisce, quasi sempre aromatiche; il colore varia dal verde chiaro al verde scuro. I fiori sono di forma diversa a seconda della specie; il colore varia dal bianco, al giallo, al rosa, al viola in tutte le possibili sfumature. La fioritura avviene in estate o in autunno e si prolunga talvolta sino all'inverno. L'utilizzazione: per fiore reciso, bordura, bordo misto, roccaglia o per la coltura in vaso
Esigenze e cure.
L'esposizione a mezz'ombra. Il terreno: in genere normale da giardino, ben concimato, misto a ¼ di sabbia e ¼ di torba; ogni singola specie, ha, poi, particolari preferenze. La piantagione si esegue a dimora generalmente a primavera. La moltiplicazione avviene a primavera per seme, per divisione dei cespi, per talea o per bottura, ossia a mezzo dei germogli che nascono direttamente dalle radici. I crisantemi perenni si coltivano in modo molto semplice, come tutte le erbacee perenni.
La famiglia: Composite. Il genere comprende più di 150 specie. L'origine: Asia, Sudafrica, bacino del Mediterraneo; più di 10 specie sono spontanee in Italia. L'aspetto: piante erbacee o semiarbustive, annuali o perenni. Le foglie più o meno profondamente incise o dentate, e di forma diversa da specie a specie: allungate, ovali o tondeggianti; possono essere ruvide o lisce, quasi sempre aromatiche; il colore varia dal verde chiaro al verde scuro. I fiori sono di forma diversa a seconda della specie; il colore varia dal bianco, al giallo, al rosa, al viola in tutte le possibili sfumature. La fioritura avviene in estate o in autunno e si prolunga talvolta sino all'inverno. L'utilizzazione: per fiore reciso, bordura, bordo misto, roccaglia o per la coltura in vaso
Esigenze e cure.
L'esposizione a mezz'ombra. Il terreno: in genere normale da giardino, ben concimato, misto a ¼ di sabbia e ¼ di torba; ogni singola specie, ha, poi, particolari preferenze. La piantagione si esegue a dimora generalmente a primavera. La moltiplicazione avviene a primavera per seme, per divisione dei cespi, per talea o per bottura, ossia a mezzo dei germogli che nascono direttamente dalle radici. I crisantemi perenni si coltivano in modo molto semplice, come tutte le erbacee perenni.
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