dea fenicia della seduzione e del disordine erotico. Dea dell’amore, la Bibbia la definisce “dea sidonia” perché i re di Sidone sono suoi sacerdoti. E’ una dea lasciva e capita che il suo culto comporti riti orgiastici che durano finchè si ha la forza di resistere.
Si tramanda che abbia sposato Adone (mah?).
Ebbe in Byblos un tempio grandioso nel quale fu devotamente adorata; alcuni giovani venivano consacrati a lei ed al suo culto e, crediamoci sulla parola, si divertivano un sacco.
E’ una divinità così diffusamente adorata nell’antichità che, con vari nomi, si diffuse dappertutto, fino alle lontane città morte della Siria.
A Cartagine fu chiamata Tanit, “grande madre” “signora del tempio”.
Dovunque fu considerata dea dell’amore, della voluttà, della generazione, della primavera.
Fu per solito raffigurata nuda, con una colomba su di una mano portata all’altezza del seno perfetto e con una mezza luna sul capo.
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