questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhisaranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Cesare Pavese
perchè la morte deve essere per forza negativa? non può essere solo "un dare spazio ad un'altra vita" in fondo lo spirito rimane per consigliare le generazioni future.
RispondiEliminaSono d'accordo. Questa poesia riflette la visione di Cesare Pavese, che ovviamente lascia ben poco spazio a 'sviluppi futuri'.
RispondiEliminaUno sguardo disperato, che ricorda per alcuni aspetti quello di Giacomo Leopardi, e che riflette i momenti di vuoto che tutti noi viviamo, a volte.
Grazie del contributo, kuzo.
warpax