...........................................................................................................................................

L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


...........................................................................................................................................

venerdì 20 dicembre 2019

Poesia e riflesso

XXII.

Come vive quella rosa che hai appuntato
sul tuo cuore?
Mai prima d'ora contemplai sulla terra
nel vulcano un fiore.

Gustavo Adolphe Bécquer
da "Rimas"

frasi all'amata, attimi che vanno,
superano dolori e sonni profondi;
nell'istante dell'abbraccio sono...
momenti, fugaci, gioie e passione...

giovedì 19 dicembre 2019

Vergogna e dolore

Di altro colore

Piange una madre la figlia morta,
l'indifferenza circonda l'evento;
parole dure, distruggono umanità,
lasciano solo il colore del lutto,
tingono di nero una bimba e una madre...

Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate

Questi i fatti: la mattina di sabato scorso, 14 dicembre, la mamma della piccola, una donna nigeriana residente a Sondrio, si era accorta che la piccola non stava bene e non respirava normalmente. E' scesa in strada chiedendo aiuto e ha trovato un uomo che ha portato lei e la piccolina in ospedale in auto. Quando sono arrivati al Pronto soccorso dell'ospedale civile di Sondrio, però, la bimba era in condizioni disperate e non respirava già da tempo. I medici che l'hanno presa in cura non hanno potuto salvarle la vita. Poco dopo al nosocomio è arrivato anche il papà della neonata, avvisato dalla madre, e i genitori hanno purtroppo ricevuto la terribile notizia.
..."Dalla sala d'attesa iniziano commenti di ogni tipo.
Chi parla di riti tribali, chi di satanismo, chi di scimmie, chi di 'tradizioni loro', chi di manicomi. Giudizi, parole poco appropriate, cattiveria, tanta". "La tristezza ha iniziato ad invadermi - ha raccontato agli amici la ragazza -.
Nel frattempo ho sperato più che mai che calasse il silenzio fra le voci insopportabili e malvagie di quegli individui. E invece no, anche di fronte alla morte di un innocente, le voci hanno continuato. La più tremenda è stata: 'tanto loro ne sfornano uno all'anno'. Siete davvero schifosi"...
Sui presunti insulti a sfondo razzista al Pronto soccorso subiti da una donna nigeriana che aveva perso la figlia di cinque mesi la direzione sanitaria dell'ospedale di Sondrio afferma che "le frasi riportate da Francesca (la ragazza che le ha rese note anche su Facebook ndr.) non possono essere né confermate, né smentite. Il personale in servizio non le ha assolutamente sentite". "E' certo, invece - spiegano i responsabili  - che l'assistenza e la cura nei confronti della famiglia e della loro figlioletta sono state massime". (Tiscali news 19 Novembre 2019)

Non posso che provare vergogna,
indipendentemente dal fatto che sia o meno successo;
siamo diventati animali territoriali;
pensare alla cristianità è difficile eppure,
molti di loro saranno alla Messa
e avranno fatto un Presepe...

Gujil

mercoledì 18 dicembre 2019

Forze gravitazionali

Poi giungono anche loro, le forze di gravità, a cancellare tutto ciò che è disinvolto e a ricordare l’impresa.
La terra e il lievito lottano, ma nessuno attende l’esito del combattimento: è già lotta definitiva questa intelligenza che si ghermisce mentre si alza e sa indignarsi con chi le chiede di essere clemente.
Se in qualche regione della terra c’è ancora una compravendita dell’ira, una mezzadria perché i bambini siano risparmiati, tutto ciò sarà spezzato.
Il suo fulgore infatti, esaurito ogni passatempo, esiste spezzando quanto è appena nato.
Questa è l’aurora.
Chi patteggiava con la crescita o chiedeva in giro dei pronostici, fugge.
L’aurora, la pulsazione che fin dall’inizio congeda i suoi protettori e vede che la morte è giovane.
Ecco che una voce racconta.
Essa ha trionfato, ma non lo sa: così potrà cantare la vittoria e cantare anche il vincitore, un purissimo pronome.

Milo De Angelis
da "Poesia e destino"

è una dura prova la vita,
nei suoi intoppi, nei dolori lancinanti;
ora riposi pensando a domani,
speriamo passi in fretta, tutto...

La Terra attrae tutti gli altri oggetti infinitamente più piccoli (persone, animali, case, piante; insomma, tutto!) verso il suo centro ed è questo il motivo per cui ogni cosa che viene lasciata cadere si dirige verso il basso (dunque verso il centro del pianeta) con una velocità pari a quella che viene definita "accelerazione gravitazionale".In prossimità della superficie terrestre, essa si calcola intorno ai 9,8 metri per secondo quadrato.
Come tutte le forze, la forza di gravità diminuisce con l'aumentare della distanza dal centro dell'attrazione: ecco perché sul monte Everest, per esempio, un corpo pesa un po' meno rispetto a quando lo stesso si trova in pianura.
(dalla rete)

martedì 17 dicembre 2019

lunedì 16 dicembre 2019

Sciocchezze #7



Il sogno è un fenomeno psichico legato al sonno,
in particolare alla fase REM, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni riconosciuti come apparentemente reali dal soggetto sognante Lo studio e l'analisi dei sogni inducono a riconoscere un tipo di funzionamento mentale avente leggi e meccanismi diversi dai processi coscienti di pensiero che sono invece oggetto di studio della psicologia tradizionale.
L'arte divinatoria che pretende di interpretare i sogni si chiama oniromanzia; mentre la capacità di prendere coscienza dei sogni viene definita onironautica o sogno lucido.
(dalla rete)



Sciocchezze #7

Alberga paura nei riposti sogni,
case in disuso, vecchie pendenze;
nel liquido sogno ho rivisto quei volti,
sfiorati, incompresi e spesso soli;
mi chiedo ogni volta e ogni volta richiudo
quel libro, la vita che ho avuto, la mia.
Una prova, non so quanto dura...

Gujil

domenica 15 dicembre 2019

Poesia, riflesso e poeta



(...)
Non muoio più di fronte al mare affogato dei baci.
All'incontro delle città:
Per guida le caviglie di un'immaginata architettura
Per alimento la furia del figlio prodigo
Per antenati, i parchi che sognano nella neve, gli
Alberi che incitano la più grande malinconia, le porte
Di ossigeno che fa tremare la bruma calda del sud, la donna

Fatale la cui schiena si inclina dolcemente nelle riviere ombrose.
(...)

Juan Sánchez Peláez
da "Elena e gli elementi"
traduzione di Jordi Valentini

Octavio Campo
"Bacio del mare"
Sánchez Peláez... pelàetℎ›, Juan
- Poeta venezolano (n. Altagracia de Orituco, Guárico, 1922 - m. 2003)

Visse in Cile, dove fu in contatto con il gruppo surrealista Mandragora, in Colombia e in Francia. La sua opera, spesso segnata dal ricorso alla scrittura automatica, s'incentrò sui temi dell'alienazione e dello sradicamento; le sue raccolte (Elena y los elementos, 1951; Filiación oscura, 1966; Lo huidizo y lo permanente, 1969; Rasgos comunes, 1975) sono state riunite in Poesía (1984); in seguito ha scritto Aire sobre el aire (1989) (TRECCANI).


frammenti della vita rimangono a volte,
descritti da fogli vaganti e miseri;
i miei scritti, quelli antichi, remoti,
non tutti conservati, non tutti presenti...

sabato 14 dicembre 2019

Torri ferraresi

Sin dall’alto Medioevo il territorio di Poggio Renatico, ancora invaso da specchi palustri e boscaglie, venne fortificato dai bolognesi attraverso una discontinua linea di torri e castelli che consentiva il controllo esclusivo della pesca e del commercio fluviale, nonché la protezione dalle mire espansionistiche dei confinanti ferraresi (dalla rete).

Torre dell'UccellinoDetta anche dell’Usolino, era situata in origine lungo un’importante via di collegamento fra i territori di Bologna e di Ferrara. Eretta nel XIII secolo, faceva parte di un castello circondato dalle acque, e la sua struttura ricorda le più famose torri bolognesi. La sua mole massiccia testimonia le ragioni difensive della sua edificazione. Il presidio perse la sua importanza quando Alfonso d’Este, incurante delle proteste dei bolognesi, ne asportò la campana per ricavarne bronzo per i suoi cannoni.


Dalle torri di Ferrara

Dalle torri di Ferrara
vola ormai la dolce luce,
ma a una grata nera, avara,
chi ti volge, chi ti induce
o carezza della sera?
Chi risponde a una preghiera,
ad un pianto abbandonato
con quest'esile fanfara?
Oh non cada sera, alcuna
notte mai se non vi porti
per lo spazio, per la bruma,
suoni deboli e distorti,
rari, trepidi segnali
quando l’ore son più eguali,
quando più lontano è il giorno
e ogni nome è sopra il mare.

Giorgio Bassani
da Un’altra libertà, 1951

Torre del Poggio: 
Detta anche dell’Ortolano o Fornasini. Austera, semplice, ma affascinante, risale al XIII secolo, quando aveva per la famiglia Lambertini funzione di avvistamento dei nemici.
Nel 1963 durante alcuni lavori di restauro furono rinvenuti sei affreschi entro le nicchie esterne della struttura, ora custoditi alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara.
Si tratta di un ciclo, del quale spiccano la musa Urania e la Speranza attribuito ad Amico Aspertini, uno fra gli interpreti più alti e originali del Rinascimento maturo, personalità importante della scuola bolognese.


noi di torri non ne abbiamo, solo chiese,
un arengario immobile nel centro città;
eppure abbiamo un passato degno,
siamo protagonisti nella storia...

Torre dell'Orologio: Divide il corpo orizzontale della facciata di Castello Lambertini, di cui rappresenta l’elemento più antico. La costruzione, alta 25 metri, si sviluppa su quattro piani e un tempo era sede delle prigioni del castello, di cui si conservano le robuste porte di legno munite di numerosi chiavistelli in ferro.
La torre ospita l’antico meccanismo a ingranaggi dell’orologio e il congegno più sofisticato che lo ha sostituito, nonché le campane.

venerdì 13 dicembre 2019

Prima neve a Santa Lucia


Prima neve

Sorrisa da occhi già mesti
da voci giulive
di bimbi cui orna le vesti,

discende da un bianco mistero
la neve e descrive
ne l’aria un suo lento pensiero.

Su i tetti colore di rosa,
su li alberi posa
un attimo, poi non è più.

Svanita siccome un pensiero
tornata al mistero!
Un’anima bella che fu.

Giulio Giannelli
da "Mentre l'esilio dura", Streglio, 1904


è caduta, al solito, senza rumore,
oggi Santa Lucia, ieri una prova;
questa neve copre il mio cuore,
la mia anima è calda, coperta di freddo...

la neve è quella cose bellissima,
che ci fa tornare bimbi spensierati;
ricordi si affollano, si affrettano,
rimangono attimi che si sciolgono al sole...
Gujil

giovedì 12 dicembre 2019

Sciocchezze #6






Sciocchezze #6


siamo sempre in attesa di qualcosa,
ci arrabattiamo in angusti angoli,
viviamo angosce quotidiane;
siamo esseri umani, deboli e forti...



Gujil

mercoledì 11 dicembre 2019

Eclissi lunare


Eclisse di luna

La prima frase. Immobile lucertola
nelle cave di pietra della stanza.
Mal di testa. Vuoto impagliato, imbottito.
Non si ode nessuna idea.

Guardo attraverso un binocolo grigie fibre di carta.
Il ricattatore sta già aspettando davanti alla porta.
Nello stesso momento Hölderlin
viene colpito da un attacco di furia. Mi chino


sul punto. Interpunzione funebre.
Isola nera con la gola serrata del golfo.
Osservo l'eclisse di luna.
Il resto lo devo ripensare.

Ewa Lipska
da "La discreta amante delle parole"
traduzione di Marco Bruno


 
Un'eclissi lunare è un noto fenomeno ottico durante il quale l'ombra della Terra oscura del tutto o parzialmente la Luna e che si verifica nel momento in cui quest'ultima è in fase di "piena" mentre il Sole, Terra ed essa si trovano allineati in quest'ordine.
A causa delle reciproche distanze fra il Sole, la Luna e la Terra l'ombra che si introduce per interposizione di quest'ultimo corpo, è di forma conica. Nelle eclissi lunari il cono d'ombra proiettato dalla Terra è sempre molto più ampio della Luna, ed è accompagnato da un cono più ampio, detto cono di penombra, nel quale solo una parte dei raggi del Sole vengono intercettati dalla Terra.
Si possono avere perciò vari tipi di eclissi di Luna, a seconda che la Luna entri totalmente (eclissi totale) o parzialmente (eclissi parziale) nel cono d'ombra, totalmente o parzialmente nel cono di penombra (eclissi penombrale) (da Wikipedia).


luna che si nasconde, eclisse,
come quella cantata a Milano, anni fa,
eravamo giovani e belli, allora;
adesso siamo solo belli...