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L'ombra è l'opposto del sole, ma si nutre di esso.
Un cielo grigio non genera ombre: nessun contrasto, nessun pensiero.


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lunedì 10 settembre 2012

Poesia e riflesso

Notte di luna
Nella profonda notturna veglia
il lume di luna fende uomini e case,
la Grande Orsa traversa il firmamento nel nord,
il Sagittario declina nel sud.
In questa notte io meglio intendo
l’aria tiepida di primavera:
voce di insetti di nuovo penetra
il verde velo della finestra.
Liu Fang-P’ing
(742-779)

indelebili spots
arrembano la mente,
il cuore rincorre,
da sempre...

domenica 9 settembre 2012

Poesia ritrovata

Flebile

Lontano dai sensi rimedia
le sagome ombrose, silenti,
in quantunque disperse,
in costanti roventi.
La vita di sempre tedia
lo scorrere di dolci momenti
in linee romantiche e terse
tra paesaggi battuti dai venti.

anonimo del XX° secolo
poesie ritrovate

sabato 8 settembre 2012

Falla tra poesia e riflesso

Dal verbo fallare: (coniugare) falla è: 3° persona singolare dell'indicativo presente 2° persona singolare dell'imperativo presente Concise Oxford Paravia Italian Dictionary © 2009 Pearson Paravia Bruno Mondadori spa e Oxford University Press: falla / ˈfalla/ f. (di bacino, serbatoio) leak, crack; (di scafo) leak; turare, tamponare una ~ to plug, stop a leak. 'falla' trovato anche in queste voci: Italiano: chiudere - corto - entrare - finito - tamponamento - tamponare - turare Inglese: do - leak - spring WordReference English-Italiano Dictionary © 2012: Principal Translations/Traduzioni principali falla nf (squarcio in una imbarcazione) leak falla nf figurato (difetto, punto debole) chink, gap.  C'è una falla nel tuo ragionamento (dalla rete).

 To Fill A Gap

To fill a Gap
Insert the Thing that caused it -
Block it up
With Other - and 'twill yawn the more -
You cannot solder an Abyss
With Air.

Per chiudere una falla

Per chiudere una falla
devi inserirvi ciò che la produsse -
Se con qualcosa d'altro vuoi richiuderla
ti si spalancherà sempre più grande -
Non puoi colmare un abisso
con l'aria.

Emily Dickinson


nel fondo di un abisso
riscontro le vie note,
come affabili dame
incrinano certezze
e il moto si arresta
e divento relitto...

venerdì 7 settembre 2012

Poesia e riflesso

CARTOLINA

Non più le campane
scopriranno gli amanti
ma telecamere
o Guillaume
Ascolto quartetti
dipingo bambine
ti mando cartoline
dai sogni,
ti scrivo dal mare
un'isola per tavolo
francobollo un papavero.

Stefano Benni


il cuore dorme
dopo notte agitata,
un riposo strano,
quasi una veglia...

giovedì 6 settembre 2012

Danza della pioggia e riflesso

Danza della pioggia

Figli miei
son io che nella danza
provoco il tuono.
Son io che con passi leggeri,
danzando in cerchio col mio copricapo
di penne d' aquila giovane
convinco il tuono a cantare.
Sentite?

Cheyenne


acqua dilava le cose
il freddo subentra
ed un refolo d'aria
in umidi abbracci;
cortese il silenzio
accompagna la scena...

mercoledì 5 settembre 2012

Selciato

Con il termine selciato si indica comunemente una superficie esterna pavimentata in pietra a lastre o blocchi. Il nome, che deriva dal primitivo utilizzo della selce come pietra da pavimentazione, si è poi esteso anche per le opere realizzate con altri materiali tra i quali, ad esempio, il macigno, il porfido, il granito. Non di rado, tuttavia, sono chiamate selciati anche quelle pavimentazioni ottenute attraverso l'uso di più elementi e materiali in configurazioni, disegni e posa in opera diversi, tendenti a formare un tutt'uno armonico e di effetto scenico/ornamentale. Gli elementi con i quali sono realizzate le pavimentazioni in pietra, un tempo lavorati sul cantiere dagli scalpellini, sono oggi pre-abbozzati direttamente negli stabilimenti di produzione e nella fase della posa in opera sono realizzati - frequentemente - con piccoli assestamenti. Gli elementi in pietra che costituiscono le pavimentazioni, possono essere posati a secco, su un letto di magrone, sabbia o colla e possono avere i giunti (fughe) stuccati o aperti.



estrapolando frasi
le attese si fanno dure,
consumati attimi
ritorno e rivedo
selciati calpestati
e sparse visioni...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

martedì 4 settembre 2012

Il pidocchio intelligente

C'era una volta un pidocchio molto intelligente, che aveva letto tutti i libri del mondo. E c'era anche un bambino, che si chiamava Francesco e frequentava la prima elementare, ma era un lazzarone e non studiava mai niente.
Un giorno il pidocchio si appoggiò sull'orecchio di Francesco e cominciò a suggerirgli tutte le risposte. Ad esempio se la maestra gli chiedeva: "Francesco, dimmi il nome dei laghi che conosci", Francesco rispondeva: "Lago Maggiore, Lago di Como, Lago di Garda, Lago di Lugano, Lago Baikal, Lago Michigan..."
E ne diceva moltissimi altri. Se la maestra chiedeva i nomi delle ossa del corpo umano, Francesco le rispondeva: "Femore, tibia, perone, clavicola, rotula, omero..."
Allora la maestra fece chiamare i genitori e chiese: "Come mai Francesco conosce tutte queste cose? Fino a pochi giorni fa era il più somaro della classe!" I genitori fecero delle prove con altre domande difficilissime e Francesco sapeva rispondere a tutte.
Allora lo portarono all'ospedale per fargli una radiografia al cervello e videro un puntino sopra all'orecchio: guardarono bene e si accorsero che c'era un pidocchio! Allora glielo tolsero e lo misero in una scatolina: Francesco non sapeva più niente. Glielo rimisero e Francesco sapeva di nuovo tutto! Così capirono che era stato sempre il pidocchio a suggerirgli tutte le risposte.
La notizia finì su tutti i giornali e tutte le persone del mondo cominciarono a telefonare e ad offrire a Francesco moltissimi soldi se avesse venduto il pidocchio intelligente.
Ma il bambino non lo volle assolutamente vendere e lo tenne sempre con sé: quando faceva il bagno, però se lo toglieva e lo lasciava in un angolino; gli preparava ogni giorno da mangiare con dei pentolini piccoli piccoli delle cose buonissime e in inverno gli metteva un cappottino piccolo piccolo per ripararlo dal freddo.
Così vissero felici e contenti per moltissimi anni (dalla rete).

lunedì 3 settembre 2012

poesia e riflesso

I versi sono polvere chiusa

I versi sono polvere chiusa
Di un mio tormento d'amore,
ma fuori l'aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole,
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.

Alda Merini
da "La Terra Santa"


dove andranno
tutte le cose che dico,
dove arriveranno?
domande di facile presa
confondo il clamore
col gesto di un niente...

domenica 2 settembre 2012

Frammento di nubi

Le nubi modificano la distribuzione del calore solare sulla superficie e nell’atmosfera terrestre riflettendo verso lo spazio parte dell’energia e delle radiazioni che giungono dal Sole.
Non tutta la radiazione che giunge dal sole viene riflessa dallo strato superiore delle nubi ma una parte di essa penetra e raggiunge la superficie della Terra che la assorbe ed in seguito la irradia.
La parte inferiore delle nubi, essendo opaca alla lunghezza d’onda della radiazione terrestre, riflette nuovamente verso i bassi strati dell’atmosfera l’energia irraggiata dalla Terra.


strisce di nubi
bigie, grigie di pioggia,
ondeggiano su me;
statici attimi
in un filo di vento
rivedo i volti,
le forme divelte
da cuori irretiti...

anonimo del XX° secolo
frammenti ritrovati

sabato 1 settembre 2012

Tetti bagnati

La copertura, o più comunemente tetto (ultimamente dal verbo latino tegere, oppure coprire), ha la funzione di definire la parte superiore dell’edificio e di preservare l’ambiente interno dagli agenti atmosferici.
Lo scopo essenziale delle coperture è impedire l’insorgere di umidità, di opporre resistenza alle sollecitazioni date da neve e vento e diminuire la dispersione termica dell'edificio.
Il manto di copertura, che è lo strato esterno delle coperture, garantisce la tenuta dell’acqua, mentre la struttura portante ha il compito di sostenere il manto (da wikipedia).

 

 TETTI PIATTI

  Fa fresco di notte sui tetti della città
La città suda
Stillante e desolata.
Larve di vita
Strisciano nell'afosa solitudine della città.
L'amore si caglia in città
L'amore inacidisce negli ardenti sussurri emanati dall'asfalto.
L'amore invecchia
Invecchia come i vecchi marciapiedi.
Fa fresco di notte sui tetti della città.


Ernest Hemingway
Chicago, 1920-1921