La presentazione di Gesù al Tempio raffigurato nel monastero di Dionisio sul Monte Athos in Grecia |
Il 2 febbraio è la festa della Presentazione al Tempio di Gesù
(Lc 2,22-39).
In questa occasione si benedicono le candele (da qui l'origine del nome candelora) di ogni chiesa, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
Fino alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, e tuttora nella forma straordinaria del rito romano, la festa è chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria.
La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti.
In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale perché possano essere benedette...
(Lc 2,22-39).
In questa occasione si benedicono le candele (da qui l'origine del nome candelora) di ogni chiesa, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.
Fino alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, e tuttora nella forma straordinaria del rito romano, la festa è chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria.
La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti.
In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale perché possano essere benedette...
Sogno di primavera
In silenzio consumo
ore anelanti
su sponde di luce,
e mi ridona
ilari e arcigne
il mondo
finestre di mattini.
ore anelanti
su sponde di luce,
e mi ridona
ilari e arcigne
il mondo
finestre di mattini.
Lucca, marzo 1947
Alberto Mondadori
Candelora,
ma nomi simili si riscontrano presso tutti i popoli che lo festeggiano.
La Candelora è una di quelle feste religiose di cui si hanno prove documentali del trapasso dal paganesimo al cristianesimo.
Durante il suo episcopato, papa Gelasio I (492-496) ottenne dal Senato l’abolizione dei Lupercalia (vedi più avanti), che furono successivamente sostituiti dalla festa cristiana della Candelora.
I Lupercalia, una delle feste più antiche di Roma, si celebravano nei giorni nefasti (dal 13 fino al 15) di febbraio, mese purificatorio, in onore del dio Fauno nella sua accezione di Luperco (Lupercus), cioè protettore del bestiame ovino e caprino dall’attacco dei lupi.
Secondo Dionisio di Alicarnasso, i Lupercalia ricordano il miracoloso allattamento dei due gemelli Romolo e Remo da parte di una lupa (la lupa capitolina per intenderci) che da poco aveva partorito. Venivano celebrati nella grotta chiamata appunto Lupercale, sul colle del Palatino dove sarebbe avvenuto il prodigio.
Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi (dalla rete).
Il dio Marte, la lupa e i gemelli, il Fico Ruminale e il pastore Faustolo come erano raffigurati nel pannello del Lupercale dell’Ara Pacis voluta da Augusto |
la aspetto anch'io, il verde,
il primo sole che intiepidisce;
ho l'anima al freddo ora,
in balia grigia del nevischio...
Nella cultura popolare, la Candelora, circa a metà strada tra il solstizio d’inverno e l’equinozio di primavera, è uno di quei giorni da cui si possono ricavare indicazioni sul futuro meteorologico, come confermano tantissimi proverbi di tutta Italia.
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