La suite sinfonica Antar fu ispirata a Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov da un racconto arabo di Senkovskij.
Antar,
nemico di tutta l'umanità, è divenuto eremita in un deserto (e si aggira tra le rovine di Palmira). Un giorno
salva una gazzella da un grande uccello, con il quale ingaggia un
combattimento, per poi esausto cadere addormentato: Antar sogna di
trovarsi nel palazzo della bella regina Gul-Nazar, che è proprio la
gazzella che ha salvato. Come ricompensa, la regina offre ad Antar di
provare tre grandi gioie della vita: la vendetta, il potere e l'amore.
Antar accetta e ringrazia, poi fa a sua volta una richiesta: di morire
allorquando questi piaceri diventassero una noia. Intanto Antar si è
innamorato della regina. Dopo qualche tempo, stanco di questa passione,
viene preso dalla regina, e baciato con tale intensità da morire.
Questa di magri citisi, di lente
Ginestre e d’orni screzïata altura
Sacra a un nume già fu, quando Natura
I voti udiva della umana gente.
Allora intorno al dittero nitente
Frondeggiando crescea la selva oscura,
E da quel greppo scaturia di pura
E tersa onda lustrale una sorgente.
E qui traeano al novo sole i cori
Delle danzanti la gioconda offerta
Di bianchi pani e d’odoranti fiori.
Squallido e sgombro giogo or la deserta
Luna contempla, e tra le balze e i fori
Le sacre pietre sparse giù per l’erta.
Arturo Graf
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