venerdì 30 settembre 2022
Sciocchezze #32
giovedì 29 settembre 2022
Austrian trip #03 (ritorno)
mercoledì 28 settembre 2022
Austrian trip #02
Non cercherò scuse che non trovo
definire il vuoto, l'eclissi;
interminabili e vaghe ri-posizioni
mi stringono il cuore, nel petto...
Gujil
martedì 27 settembre 2022
Austrian trip #01
lunedì 26 settembre 2022
Sconfitta!
domenica 25 settembre 2022
Sciocchezze #31
sabato 24 settembre 2022
Guardiana del buio
Il sole che cala. I tappeti erbosi in fiamme.
Il giorno perso, la luce persa.
Perché amo quel che svanisce?
Tu che te ne sei andata, che te ne stavi andando,
che stanze di tenebra abiti?
Guardiana della mia morte,
preserva la mia assenza. Sono vivo.
Mark Strand
Fin dai tempi lontanissimi, l’arrivo dell’oscurità era il momento in cui le paure si impossessavano del cuore dell’uomo. La paura del buio è una delle paure primordiali dell’uomo.
Per gli uomini primitivi, che vivevano immersi nella natura, il buio era portatore di pericoli e predatori, quindi di grandi paure. Nel tempo poi, i predatori dell’oscurità si sono trasformati in demoni. Perché è proprio il non poter vedere cosa abbiamo davanti che ci inquieta e provoca terrore.
Da qui nasce la paura dell’ignoto (dalla rete).
venerdì 23 settembre 2022
PseudoVertiginosamente
il futuro sarebbe poesia sarebbe
occhi di silenzio e di aeroporti
occhi curiosi di velocità e di immenso
luglio ci renderebbe fertili
con leggi dimenticate che sfiorano le nostre guance
e insieme una folla di esistenze
tante vite utili alla vita
ben presto il mondo sarà riempito dalle nostre braccia
mutando senza sosta
noi avremo un falso aspetto
e la preoccupazione di fermare
nel cuore e nelle orecchie
le sillabe colmate di vissuto
non tocchiamo il silenzio
è la nostra riserva di speranza
funzione che rigenera il futuro
una fervida attesa che pazienta
sotto le nostre palpebre
Nicole Brossard
La pseudovertigine, ossia quella sensazione di
instabilità posturale che il paziente può riferire come una sensazione
di “capogiro” non meglio specificata,
può provenire da tensioni psicologiche, stress, ansia, disturbi del
sonno o essere scatenata da una tensione muscolare di origine
trigeminale.
(dalla rete)
giovedì 22 settembre 2022
La lattaia di Vermeer
Le braccia – forti, pulite –
sono scoperte sino ai gomiti.
Una mano sostiene
da sotto il bricco in terracotta,
l’altra lo tiene saldamente
da sopra,
piegandolo appena
sopra una ciotola
posta sul tavolo
fra una pagnotta sferica
in un canestro
e un’anfora rigonfia.
Un sottile rivolo di latte
si allunga dal bricco
alla ciotola,
legando insieme
l’intero dipinto.
A sinistra sta la finestra.
Il capo della giovane
è appena inclinato
sulla sua spalla,
i capelli sono raccolti sotto
la cuffia olandese inamidata
con una falda stretta
e l’altra un poco distesa.
Gli occhi, abbassati,
guardano il latte
che continua a fluire.
Non è questo potere dell’arte
davvero meraviglioso?
I secoli scorrono
oltre il bricco in terracotta
mentre si inclina sopra la ciotola
con un angolo immutato,
le guerre imperversano,
le città vengono distrutte dagli incendi,
le navi affondano
e gli aerei si schiantano al suolo,
i governi, gli stati, le nazioni e le filosofie
vanno e vengono,
il mondo si rinnova,
divenendo irriconoscibile.
Eppure questo sottile rivolo bianco di latte
continua a fluire
dal bricco alla ciotola,
e il bricco è ancora pieno,
e il volto
della giovane che non invecchia
trabocca di quiete.
Alexander Shurbanov
La lattaia è ambientato all’interno di un ambiente domestico. Come spesso nelle sue opere, l’ambiente è illuminato da una finestra laterale. Al centro del dipinto si trova una figura femminile al lavoro. La lattaia sta versando, con una brocca, del latte all’interno di una ciotola. Sull’umile piano di lavoro, inoltre, si trova una piccola natura morta. Su di un cesto si vede del pane. Altro pane, poi, parzialmente spezzato, si trova anche sul piano coperto da una tovaglia scura. Un panno spunta dal cestino e cade in basso. Una elaborata bottiglia si intravede dietro al cesto. In alto verso sinistra si trovano altri oggetti che descrivono l’ambiente come un grande cesto ripieno di pagnotte e un contenitore per il latte. Nel dipinto La lattaia il modellato della donna è morbido e la luce che proviene dall’esterno crea la spazialità dell’ambiente. La materia pittorica non è levigata perfettamente e le superfici sono rese con pennellate che creano campiture ravvicinate. Nonostante questo, l’effetto che Vermeer ottiene è molto reale perché ottenuto scolpendo pittoricamente la luce (dalla rete).
mercoledì 21 settembre 2022
Tucano
Il sacrificio dell’ala spezza il volo
nel verde della foresta. Cittadino
sarai e mutilato
caricatura di tucano
per la curiosità dei bambini
e l’indifferenza degli adulti.
Soffrirai l’aggressione di uccelli volgari
e morto te ne starai
a terra tra formiche e stracci.
progetto di natura interrotto
nell’azzardo di viaggi e d’avventure
dall’Amazzonia all’asfalto
d’una fiera degli animali.
Io ti registro, semplicemente
sul quaderno di frustrazioni di questo mondo
poiché per questo sei venuto:
per l’inutilità di nascere.
Carlos Drummond de Andrade
martedì 20 settembre 2022
Sciocchezze #30
lunedì 19 settembre 2022
Scioccchezze #29
domenica 18 settembre 2022
Settembrino
Settembre
è un taxi e si ferma qui
Io stavo bene nelle tue mani
Non avrei chiesto mai niente di più
Ma in questo giorno che comincia a Settembre
Ti abbraccio e mi manchi.
Tenera è la notte ma la vita è anche meglio
Di questo momento che te ne vai
Tu non parlare che si calma il dolore
Dopo è solo tempo.
Sulle piccole scene di addio
Siamo solo noi fra milioni e milioni
Benvenuto anche il tuo nome
Fra le future nostalgie.
Più confuso di cosi non sarò
Tutto andrà bene ci possiamo fidare
Chiamami ogni tanto se vuoi.
Da questo giorno che comincia a Settembre
Chiamami quando vuoi.
sabato 17 settembre 2022
Malinconicamente
Ho subìto un attacco di malinconia
ritrovandomi solo in mezzo alla terra
vedendo che il sole andava già via
per sprofondare lontano dalla mia sfera.
Il suo raggio luminoso non mi riscalda
la causa è la mia vita fredda come un’arca
nell’indifferenza che la tiene salda
e si tuffa lontano da quella stella.
Non mi resta che scrivere la mia mania
sperando che scrivendola possa calmarsi
e rimanere come un cavallo che si ferma
si volta e aspetta l’ora dell’avena
che schiaccerà lento fra i suoi grossi denti
per dimenticare l’immensità del tempo.
William Cliff
venerdì 16 settembre 2022
Tu
Dove non c’è libertà
tu sei la libertà
dove non c’è dignità
tu sei la dignità
dove non c’è calore
e vicinanza tra esseri umani
tu sei la vicinanza e il calore
cuore del mondo insensibile
Le tue labbra e la tua lingua
sono domande e risposte
Tra le tue braccia e nel tuo grembo
c’è qualcosa che somiglia alla pace
ogni tua forzata partenza
anela il ritorno
sei l’inizio del futuro
cuore di un mondo insensibile.
Non sei un concetto di fede
nessuna filosofia
nessuna regola o proprietà
a cui aggrapparsi
e puoi sbagliare e dubitare e lasciar correre
cuore del mondo insensibile.
Chi ha nostalgia di te
quando io ho nostalgia di te?
Chi ti accarezza
quando la mia mano ti cerca?
Sono io o sono
i resti della mia gioventù?
Sono io o sono gli inizi
della mia vecchiaia?
E’ il mio coraggio di vivere
o la mia paura di morire?
E perchè la mia nostalgia
dovrebbe dirti qualcosa?
E che cosa ti dà la mia esperienza
che mi ha solo reso triste?
E che cosa ti danno le mie poesie
in cui dico soltanto
come è diventato difficile
essere o dare?
Eppure brilla nel giardino
il sole nel vento prima della pioggia
e profuma l’ erba che muore
e il ligustro
e io ti guardo
e la mia mano tastando ti cerca.
Erich Fried
Tu
è uno dei pronomi personali, più precisamente quello riferito alla 2a persona maschile e/o femminile singolare.
È
usato con riferimento alla persona (o anche all'animale, alla cosa
personificata o alla divinità) a cui ci si rivolge, con la quale c'è
(oppure si vuole instaurare) un rapporto di confidenza a volte molto intima e profonda.
(dalla rete)
giovedì 15 settembre 2022
Foto, dipinto, riflesso e poesia
Vincent Van Gogh "Foto e ritratto della madre" |
Visione
Mia madre mi è apparsa
In una visione,
stava piangendo
perché, mi disse,
era stanca di
essere ferita,
Era stanca di sopportare
l’enorme peso
gli edifici d’acciaio
i sentieri di cemento,
e strade fatte
d’asfalto che corrono
sul suo corpo,
Mi chiede di aiutarla
di fermare chi le succhia il sangue
dalle vene,
Mi ha invitato a tener conto
della sua richiesta,
Perché mia madre sta lentamente morendo
e non starò in disparte
a guardare loro che la uccidono,
Aiutami ora fratello mio
a prendermi cura di nostra madre,
Perché prima di perdere la mia
identità culturale,
giacerò tra le sue braccia.
mercoledì 14 settembre 2022
Protocollo cittadino #77
"...Quando parliamo di “ferita del cuore” dobbiamo intendere questa
ferita, come una lacerazione affettiva, il cui taglio non è esternamente
visibile, ma non per questo meno doloroso.
Le ferite invisibili sono infatti le più dolorose.
La ferita affettiva è caratterizzata da un profondo choc emotivo, più
o meno grave, che lascia segni profondi nella nostra psiche, segni che
vanno ad influenzare i nostri comportamenti e la nostra vita
relazionale.
Le ferite affettive possono appartenere al nostro passato ed essere
legate alle nostre figure di attaccamento, come i genitori o altre
figure significative dell’infanzia; oppure possono essere ferite della
nostra vita adulta, ad esempio la fine di un’amicizia o di un amore..." (dalla rete).
martedì 13 settembre 2022
Spasmo ipnico (mioclono)
Si deve cadere e non si può scegliere dove
Ma c’è una forma del vento nei capelli,
una pausa del colpo,
un certo angolo del braccio
che possiamo piegare mentre cadiamo
È soltanto l’estremo di un segno,
la punta impreveduta di un pensiero
Ma basta ad evitare il fondo avaro di alcune mani
e la miseria azzurra di un Dio deserto
Si tratta di piegare un po’ di più una virgola
in un testo che non possiamo correggere
Roberto Juarroz
In inglese lo spasmo ipnico viene definito “sleep start”, ovvero inizio del sonno, e dunque la fase non-Rem che ha una durata di circa un’ora. Avviene infatti più frequentemente tra la veglia e il sonno, quando il cervello rimane in uno stato di allerta o non riesce a innescare i meccanismi fisiologici di rilassamento.
Il mioclono (dal greco “mios”:muscolo e “klónos”: scossa) notturno è
una contrazione muscolare involontaria che avviene quando una persona
inizia ad addormentarsi, spesso causando risvegli improvvisi e
momentanei.
I miocloni del sonno in genere sono manifestazioni benigne, atti
riflessi che non richiedono particolari trattamenti al di fuori della
riduzione dell’introito di sostanze stimolanti.
(dalla rete).