mercoledì 14 settembre 2022

Protocollo cittadino #77

Cosa mai posso chiedere ancora al cuore?
stanco, deluso, preda di un disaamore
che scernifica nuove e vecchie cicatrici
a segnare geometriche ferite di affetti;
empatiche sensazioni mi spingono lontano
da qui, verso orizzonti che io solo vedo
nel blu oltremare di pettini di tartaruga,
di gialle visioni che sfuocano in lontananze
che ancora sanno di buono, di attimi sereni.
Le nuvole grige si ammassano in cieli
impettiti, in scenari selvaggi ed immensi,
torno in silenzio e mutismo ad essere solo con me
con queste mie frasi e con le troppe parole...
 
Gujil

"...Quando parliamo di “ferita del cuore” dobbiamo intendere questa ferita, come una lacerazione affettiva, il cui taglio non è esternamente visibile, ma non per questo meno doloroso.
Le ferite invisibili sono infatti le più dolorose.
La ferita affettiva è caratterizzata da un profondo choc emotivo, più o meno grave, che lascia segni profondi nella nostra psiche, segni che vanno ad influenzare i nostri comportamenti e la nostra vita relazionale.

Le ferite affettive possono appartenere al nostro passato ed essere legate alle nostre figure di attaccamento, come i genitori o altre figure significative dell’infanzia; oppure possono essere ferite della nostra vita adulta, ad esempio la fine di un’amicizia o di un amore..."
(dalla rete)
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