giovedì 30 giugno 2022

Poesia e riflesso

Scuola

Negli azzurri mattini
le file svelte e nere
dei collegiali. Chini
su libri poi. Bandiere
di nostalgia campestre
gli alberi alle finestre.

Sandro Penna

Lunghe camminate svogliate,
gli arrivi, l'odore intenso dei libri;
nei muri il sapere incrostato cade
su chi ascolta, su chi recepisce...

mercoledì 29 giugno 2022

Più

Occhi cuciti con gli spilli

Quanto sodo lavori la morte
nessuno lo sa quanto lunga
sia la sua giornata.
Le stira la biancheria
il consorte lasciato a casa.
Le belle figlie
le apparecchiano la tavola per cena.
I vicini giocano
a pinnacolo in cortile
o bevono la birra
seduti sui gradini. E la morte
frattanto, in città,
in angoli remoti cerca
qualcuno con una brutta tosse,
ma l’indirizzo è, chissà perché, sbagliato,
nemmeno la morte può scovarlo
fra tutte quelle porte sprangate.
E comincia a cadere la pioggia.
l’aspetta una lunga notte di vento.
Non ha nemmeno un giornale
per coprirsi il capo, nemmeno
un gettone per chiamare chi si consuma,
l’uomo assonnato che piano si spoglia
e nudo si distende sul letto
dal lato che spetta alla morte.

Charles Simic

 


il cuore non batte più
i polmoni non respirani più
gli occhi non guardano più
il corpo non si muove più

Arriverà prima o poi per noi,
staccherà il cuore e la mente;
rimarremo solo nei pensieri
di chi ci ha amato senza confini...

martedì 28 giugno 2022

Protocollo cittadino #69

 
 
Oltrepasso sicuro soglie proibite,
la testa mi guida in disaccordo al cuore;
rimangono scampoli di temporale,
sull'anima piove una debole pioggia...

Gujil

domenica 26 giugno 2022

Protocollo cittadino #68

 

 
Infiniti stralci si accalcano
alle soglie del mio pensare,
come indifese effimere si sciolgono
e i contesti ammirano preghiere
mai espresse, mai dette.
Nel gioco continuo mi perdo
in rivoli di solitari piaceri,
mentre il grido, da dentro,
ancora non riesce ad uscire...

Gujil

sabato 25 giugno 2022

Vento

il vento si forma
perché una massa di aria calda
si sposta verso l'alto e quindi
viene rimpiazzata da altra aria,
che si sposterà nella zona lasciata libera dall'aria calda
e noi percepiremo questo "rimpiazzo"
come vento (dalla rete).

 

Vento

I
Non sei venuto questa sera all’appuntamento
va bene che c’era un po’ di vento
e non ti avevo detto da che parte della stanza
e non sapevi poverino l’ora esatta
ma solo la sera della settimana
non mi ricordo più le cose
da quando ti sono stata presentata
proprio quella sera che non mi hai notata
abbiamo parlato solo due tre volte
ti ho detto solo quattro cinque cose
nome cognome e che sono separata
non puoi saperlo poverino
che mi sono innamorata

II
Nonostante ci fosse un po’ di vento
sei venuto questa sera all’appuntamento
e mi hai dato due baci sulle guance
e mi hai fatto una carezza e un complimento
mi gira forte la testa
ma non c’entra il vento

III
Non sei venuto questa sera all’appuntamento
eppure non c’era in cielo il vento
e ti avevo detto da che parte della stanza
e anche son sicura l’ora esatta
non mi muovo sto qui ad aspettare un complimento
e siccome mi sono innamorata io mi sento
con dentro alla testa un po’ di vento.

Vivian Lamarque

 
Ho in mente il vento che soffia,
le nuvole dai monti al mare;
gli sguardi si perdono lontano,
le labbra sorridono piano...

da sempre il vento appassiona
le persone romantiche e i poeti,
lasciamo al suo scorrere
le nostre emozioni
Gujil

venerdì 24 giugno 2022

Frammento

 

 
Qualche pensiero ancora si accalca,
una data, un ricordo, il tuo volto,
mi accogliesti bambino già donna,
poi madre, rifugio, amore.
Or che il tempo ti slava i contorni
non resta che questo rammentare,
rimane quel senso di perdita,
quell'amare mai in discussione.
Le luci della vita rischiarano
la via che ancora percorro,
tu, madre, mi aspetti,
io, figlio, sempre ti penso...
 
Anonimo
del XX° Secolo
frammenti ritrovati
 

giovedì 23 giugno 2022

Giardinaggio

Giardinaggio con Galina

Ogni parola che, io e te,
abbiamo piantato è cresciuta
con così grande lentezza:
ciascuna un seme riposto profondo,
nel terriccio della tua mente.
In silenzio, abbiamo atteso,
nel susseguirsi delle stagioni, e nel frattempo
appreso che le mani sanno parlare;
finché, alla fine,
germogli di suoni acerbi s’estendono
dalle radici fino all’ancia della tua gola,
le foglie s’aprono, i girasoli traboccano dalle tue labbra:
semi scuri intrecciati d’oro per noi da piantare,
ancora e ancora parole dorate per noi da coltivare.

Gerda Stevenson

 

Fare l’orto e praticare il giardinaggio non solo sono attività antistress, ma possono insegnare alcune ispirazioni utili per costruire un rapporto di coppia più autentico e forte. Non bisogna avere paura di sporcarsi le mani. Lavorare la terra, così come coltivare un rapporto, può essere faticoso, soprattutto quando si è ancora in una fase di conoscenza reciproca. Il lavoro a contatto con la natura insegna il valore della pazienza, ma anche la solitudine, che imprevedibilmente si rivela importante per il benessere di una coppia sana (dalla rete).

 

E le parole sempre sono quelle
attinte al cuore dalla mente calda;
severe maestre hanno insegnato il senso,
compagne sparute sognato insieme...

mercoledì 22 giugno 2022

Patrizia Cavalli

Se n’è andata ieri, proprio nel giorno del solstizio d’estate, quello più lungo dell'anno, la poetessa Patrizia Cavalli, una delle voci più intense della poesia contemporanea.
 
Questa sfusa felicità che assale

Questa sfusa felicità che assale
le facce al sole,
i gomiti e le giacche
– quante dolcezze
sparse nel mercato,
come son belli
gli uomini e le donne!
E vado dietro all’uno
e guardo l’altra,
sento il profumo
inseguo la sua traccia,
raggiungo il troppo
ma il troppo non mi abbraccia.

Patrizia Cavalli
da "Poesie" einaudi 1999
 

È scomparsa ieri, il 21 giugno Patrizia Cavalli, una delle voci più intense della poesia contemporanea. Patrizia amava definirsi “poeta”. Era ironica, energica, dissacrante, tanto nella vita di tutti i giorni quanto nelle opere. Patrizia Cavalli era, prima di tutto, una donna forte e coraggiosa, che ha inseguito la passione per la scrittura e, così facendo, ci ha donato se stessa e i suoi magnifici versi (dalla rete).
 
Quando un poeta ci lascia
muore una stella nel firmamento,
si silenziano versi, taccione parole
resta onda leggera a lambire il cuore...

martedì 21 giugno 2022

Protocollo cittadino #67

Non ho più tante parole,
solo attimi afuocati dal caldo e la sete,
vorrei redimere il mondo, la gente,
vorrei essere vento e accarezzare.
Le tante distanze della vita si accorciano
nei sogni, nei desideri,
la testa crea immagini colorate...

Gujil
 
L’arcobaleno è composto da 7 colori, che in ordine dall’esterno verso l’interno dell’arco sono: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola. In realtà andrebbe fatta una precisazione, alla luce degli studi più recenti. L’indaco infatti era stato classificato come uno dei colori arcobaleno da Newton, ma i fisici moderni sono quasi tutti concordi nell’escludere questo colore. Il risultato sarebbe che l’arcobaleno, in realtà, risulterebbe formato da 6 colori e non più 7 come si è sempre detto fino a qualche anno fa (dalla rete).

lunedì 20 giugno 2022

Qualcosa...

Something

“Something in the way she moves
attracts me like no other lover
something in the way she woos me
I don’t want to leave her now
you know I believe and how

Somewhere in her smile she knows
that I don’t need no other lover
something in her style that shows me
I don’t want to leave her now
you know I believe and how

You’re asking me will my love grow
I don’t know, I don’t know
you stick around and it may show
I don’t know, I don’t know

Something in the way she knows
and all I have to do is think of her
something in the things she shows me
I don’t want to leave her now
you know I believe and how”

George Harrison

 

Qualcosa

“Qualcosa nel modo in cui si muove
mi attrae come nessun’altra donna
qualcosa nel modo in cui cerca di conquistarmi
non voglio lasciarla ora
sai che ci credo eccome

Da qualche parte nel suo sorriso lei sa
che non ho bisogno di nessun’altra donna
qualcosa nel suo modo di fare che mi fa capire
non voglio lasciarla ora
sai che ci credo eccome

Mi chiedi se il mio amore crescerà
non lo so, non lo so
te ne stai li adesso, questo forse lo dimostra
non lo so, non lo so

Qualcosa nel modo in cui lei conosce
e non devo fare altro che pensare a lei
qualcosa nelle cose che mi dimostra
non voglio lasciarla ora
sai che ci credo eccome”.

Geroge Harrison

 

Per rimanere in cose che amo un video,
non so se sia stata veramente
una canzone d'amore per Patty
o uno di quei meravigliosi momenti
dove l'ispirazione si instilla potente,
non so, so solo che questa clip
mostra un momento di vita,
lei è proprio bella quando sorride,
e tanto basta...

Gujil
 

Con oltre 150 versioni, Something è la seconda canzone più reinterpretata dei Beatles dopo Yesterday. 
Iniziò ad essere oggetto di cover da parte di altri artisti immediatamente dopo la sua pubblicazione sull’album Abbey Road nel 1969. 
Lena Horne ne incise una cover già nel novembre 1969 per inserirla nel suo album in collaborazione con Gabor Szabo, Lena and Gabor
Altre versioni che ben presto si aggiunsero furono quelle date da Elvis Presley (che incluse la canzone nel suo speciale TV Aloha from Hawaii e nell’album da esso tratto Aloha From Hawaii: Via Satellite), Frank Sinatra, The O’Jays, James Brown, Smokey Robinson e Ray Charles
Frank Sinatra rimase particolarmente impressionato da Something, e la definì come “la più grande canzone d’amore mai scritta”. 
Oltre ad aver eseguito Something in concerto numerose volte, Sinatra registrò il brano in due occasioni: la prima, alla fine anni Sessanta, come singolo per la Reprise Records (versione che apparve sull’album Frank Sinatra’s Greatest Hits, Vol. 2), e nel 1980 per l’album triplo Trilogy: Past Present Future. 
Durante le esibizioni dal vivo, si racconta che il cantante spesso introducesse Something indicandola erroneamente come una composizione di Lennon/McCartney. 
Solo nel 1978 prese a citare correttamente George Harrison come autore del brano. 
Un’altra versione di successo fu quella di Shirley Bassey, pubblicata nel 1970 come singolo. 
La canzone fu il suo maggiore successo in Gran Bretagna in diversi anni, raggiungendo la posizione numero 4 e restando in classifica per 22 settimane. 
La versione raggiunse anche la posizione numero 6 della classifica US AC Chart negli Stati Uniti. Nel 2002, dopo la morte di Harrison, Paul McCartney eseguì la canzone suonando l’ukulele (uno degli strumenti amati da Harrison) durante i suoi tour “Back in the US” e “Back in the World”. Paul McCartney e Eric Clapton eseguirono Something al “Concert for George” il 30 novembre 2002, performance che ricevette una nomination ai Grammy Award per la Best Pop Collaboration with Vocals. 
Something fu anche eseguita come tributo a Harrison da Paul McCartney nel 2008 al Liverpool Sound Concert, in una versione simile a quella del Concert for George: introduzione in solitudine accompagnata dall’ukulele, e dopo il bridge, raggiunto dal resto della band per concludere la canzone. 
Anche Bob Dylan, in qualche occasione, suonò la canzone dal vivo come omaggio a George Harrison dopo la sua scomparsa.
(da wikipedia)

domenica 19 giugno 2022

Lago

 
Nel chiuso lago, solo, senza vento
La mia nave trascorre, ad ora ad ora.
Fremono i fiori sotto i ponti. Sento
La mia tristezza accendersi ancora.

Sandro Penna

 

Si dice che la climatoterapia lacustre sia indicata per contrastare  depressione e ansia, sarà ma io non ne sono così convinto, specie durante le grige giornate tipicamente autunnali e, soprattutto, quelle che caratterizzano le buie giornate d'inverno...

Gujil

 

E' sì calato il vento a colorare
quei picchi di rosa, al tramonto;
si stava assieme a contemplare
esistenze impercettibili e possenti...

sabato 18 giugno 2022

Non...

Non innamorarti

Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta,
maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più,
di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose),
o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro
o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere,
che rimanga con te oppure no,
che ti ami o no,
da una donna così, non si torna indietro.
Mai.

Martha Rivera Garrido


Probabilmente prede di noi stessi
corrucciamo sguardi in buffe pretese;
non sarà stato forse quell'amore puro,
non sarà stato altro che vento in faccia...

Ad una relazione si è pronti, quando della relazione non si ha “bisogno” , quando la relazione non dipende dalla sola adrenalina, ma dalla libertà dall’ ormone. L’ ormone dell’ entusiasmo, il più delle volte fuorvia, devia dall’ obiettività che in realtà avremmo più bisogno di noi stessi che dell’ altro. Lo stato di solitudine rappresenta uno stato di bisogno e qualsiasi stato di bisogno deforma l’ obiettività rispetto alla persona giusta che dovrebbe starci accanto. Lo stato di solitudine richiamerebbe un processo compensativo atto a ricolmare dei vuoti esistenziali molto antichi. Il senso di solitudine nasce da quel processo di distacco da se e di attaccamento agli altri, alla madre originaria, la quale non avrebbe mai avuto il coraggio di lasciare la nostra mano. Il senso di solitudine è correlato al bisogno di avere sempre una madre o un padre accanto.
(dalla rete)

venerdì 17 giugno 2022

Fiato (corto a volte)

Nel cosiddetto attacco d’ansia il soggetto coinvolto è completamente teso a “ricercare” l’aria perchè teme di restare senza fiato, di non riuscire a respirare, tanto che l’operatività del versante cognitivo e quello affettivo si mostra fortemente scemata (situazione clinica tipica anche del disturbo da attacco di panico).

E' come una mancanza di respiro

È come una mancanza di respiro
e un senso di morire
quando mi stringe improvviso
il desiderio di te tanto lontano
e nulla può calmarlo, altro pensiero
non può occuparmi, tranne il Paradiso
che sarebbe per me lo starti accanto.
Ma poiché ciò m’è negato, più cara,
molto più cara d’una fredda pace
mi è la stretta indicibile –
quasi marchio di fuoco che proclami
ancora e sempre quanto sono tua.
A nessun costo vorrei separarmi
da questo mio dolore.

Margherita Guidacci

 

Quello che siamo stringe le richieste
prepotente, indelicato, crudele e sordo;
l'animale che sono prorompe e respira,
le forti catene che ho messo fanno fatica...

L’ iperventilazione assume un’importanza rilevante nel soggetti ansiosi che soffrono di attacchi di panico. Più si sospira più si arricchisce di ossigeno i polmoni e il sangue. Visto che i polmoni lavorano soprattutto da soli, quando c’è troppo ossigeno nel sangue (e troppo poca anidride carbonica) smettono di lavorare. Risultato: il diaframma non si muove, i riflessi si disattivano, e soprattutto si disattiva quel riflesso di espirazione che da sollievo al sospiro (riflesso di Hering – Breuer). Al momento però, la paura porta a credere di non riuscire a respirare (sensazione di fiato corto).
In effetti, oltre ad avere i polmoni momentaneamente paralizzati, si sta modificando tutto l’organismo (diminuisce l’acidità degli organi interni per mancanza di anidride carbonica). Di conseguenza: gli organi cominciano ad andare a 100 all’ora, contraendosi e decontraendosi. Il cuore batte, i muscoli tremano, l’intestino borbotta, le arterie si contraggono provocando vertigini e dolori al petto, la pelle comincia ad avvertire le più svariate sensazioni, dette anche formicolio. A questo punto c’è una sufficiente quantità di motivi per convincerci di avere la malattia che si teme: se si pensa di stare soffocando, si può verificare che il diaframma non si muove (e quindi si continuerà a sforzare il respiro); se ci si preoccupa di una disfunzione cardiaca, si controlleranno i battiti e il dolore al petto; se è la digestione a impensierire, si farà attenzione alla tempesta in atto nell’intestino. quello appena descritto è ciò che accade internamente quando si sperimenta un attacco di panico (G. Massimo Barrale - Psicologo Psicoterapeuta - dalla rete)

giovedì 16 giugno 2022

Concludendo

Derek Walcott 
(Castries, 23 gennaio 1930 – Cap Estate, 17 marzo 2017)

è stato un poeta e scrittore santaluciano, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1992, noto soprattutto per le sue opere poetiche e teatrali in lingua inglese.
L'altro idioma usato in alcune opere minori è il creolo delle Antille, il creolo della sua terra natale, l'isola di Saint Lucia. Poeta caribico di lingua inglese, dal 1981 ha insegnato scrittura creativa alla Brown University di Providence, negli USA. Sia in poesia sia in teatro ha espresso con singolare vigore, attingendo alla tradizione letteraria inglese ma con apporti indigeni e spagnoli, il senso di privazione di una propria storia, peculiare dei caraibici di ascendenza africana (da wikipedia).

 

Sostengo un fatto che sbriciola
sicurezze indomite nella testa;
una poesia mi riporta ancora a me stesso,
quello che siamo, quello che vogliamo...
 

Concludendo

Vivo sull’acqua,
solo. Senza moglie né figli.
Ho circumnavigato ogni possibilità
per arrivare a questo:
una piccola casa su acqua grigia,
con le finestre sempre spalancate
al mare stantio. Certe cose non le scegliamo noi,
ma siamo quello che abbiamo fatto.
Soffriamo, gli anni passano, lasciamo
tante cose per via, fuorché il bisogno
di fardelli. L’amore è una pietra
che si è posata sul fondo del mare
sotto acqua grigia. Ora, non chiedo nulla
alla poesia, se non vero sentire:
non pietà, non fama, non sollievo. Tacita sposa,
noi possiamo sederci a guardare acqua grigia,
e in una vita che trabocca
di mediocrità e rifiuti
vivere come rocce.
Scorderò di sentire,
scorderò il mio dono. E’ più grande e duro,
questo, di ciò che là passa per vita.

Derek Walcott

mercoledì 15 giugno 2022

Protocollo cittadino #66 (Elena)

 
 
Quando l'abbraccio si stringe troppo
fino a togliere quel che resta del fiato,
quando lo sguardo spalancato si è chiesto,
non ha giudicato, è rimasto attonito.
Amare così tanto, così troppo,
così da non capire entrambi.
Spero solo ti sia stata dolce la morte,
penso al dolore lasciato, incredulo,
specchiato nei grandi tuoi occhi...
 
Gujil

martedì 14 giugno 2022

Protocollo cittadino #65

 

Capisco bene che non sempre
posso avere ciò che mi preme,
capisco ma ne soffro e credo
infinitesimi attimi a cui ho teso
mano e cuore come un bimbo
con candide intenzioni attive...

Gujil

lunedì 13 giugno 2022

Protocollo cittadino #64

 
Ancora il filo diretto del cuore si spezza 
in silenzio, sottile come il piacere nascosto, 
come bere quando assetati 
giungiamo a una fonte; 
perplessità sgraziate accompagnano 
carezze infinite e deposte 
come mazzo di fiori nel vaso,
il verde di un nespolo coltiva 
la mia flebile speranza nascosta... 

Gujil

domenica 12 giugno 2022

Passando dal nero...

Nero di seppia
Il nero di seppia è il liquido scuro, chiamato anche inchiostro, che secernono le seppie e gli altri cefalopodi. 
Si tratta di un meccanismo di difesa, per confondere i predatori e viene liberato da una sacca e gettato in acqua, con un getto dal sifone. 
E’ una sostanza gelatinosa di colore marrone/nero composta essenzialmente di melanina. 
Il colore varia abbastanza, in base al cefalopode che lo rilascia.
Oltre alla melanina, il nero di seppia, può contenere anche dopamine, amminoacidi, taurina e lisina, potremmo quindi considerarlo, come un tonico naturale. 
Dal momento che il nero di seppia è altamente pigmentato, se ne utilizza una piccolissima quantità nelle pietanze, ragion per cui, i valori nutrionali non sono degni di nota. 
Qualora se ne facesse un utilizzo abbondante, sarebbe possibile, sfruttarne le proprietà antitumorali, dal momento che è in grado di rafforzare il sistema immunitario. 
Pare anche che il nero di seppia, abbia proprietà antibiotiche, pertanto può essere utile, come coadiuvante nelle terapie. 
Datosi che, si tratta di un vero e proprio pigmento, in passato veniva utilizzato come inchiostro per scrivere, oggi il suo utilizzo è principalmente culinario, sia per insaporire le pietanze, come condimento, che per conferire loro un tocco di colore.
(dalla rete)

Scorrere di versi impregna
candidi fogli elettronici;
rimane sospeso il giudizio,
ciò che piace, ciò che ci dice...

Nero seppia

In questo paesaggio
rimangono due mani che vangano la terra
un albero gira ed è tutta la preghiera.
Vorrei essere semplice nel dire
come questo tuo parlare senza colore
l’inizio del segno, o solo la sua conclusione.
Gli uomini sono nel mezzo.
Qualcuno si è allontanato e
ci ha lasciati soli
i poeti rimangono in un cappotto
sono attenti, nella distanza delle mani.
Chi è necessario dice ciò che resta
e non vuole niente.
 

Sebastiano Aglieco