domenica 12 giugno 2022

Passando dal nero...

Nero di seppia
Il nero di seppia è il liquido scuro, chiamato anche inchiostro, che secernono le seppie e gli altri cefalopodi. 
Si tratta di un meccanismo di difesa, per confondere i predatori e viene liberato da una sacca e gettato in acqua, con un getto dal sifone. 
E’ una sostanza gelatinosa di colore marrone/nero composta essenzialmente di melanina. 
Il colore varia abbastanza, in base al cefalopode che lo rilascia.
Oltre alla melanina, il nero di seppia, può contenere anche dopamine, amminoacidi, taurina e lisina, potremmo quindi considerarlo, come un tonico naturale. 
Dal momento che il nero di seppia è altamente pigmentato, se ne utilizza una piccolissima quantità nelle pietanze, ragion per cui, i valori nutrionali non sono degni di nota. 
Qualora se ne facesse un utilizzo abbondante, sarebbe possibile, sfruttarne le proprietà antitumorali, dal momento che è in grado di rafforzare il sistema immunitario. 
Pare anche che il nero di seppia, abbia proprietà antibiotiche, pertanto può essere utile, come coadiuvante nelle terapie. 
Datosi che, si tratta di un vero e proprio pigmento, in passato veniva utilizzato come inchiostro per scrivere, oggi il suo utilizzo è principalmente culinario, sia per insaporire le pietanze, come condimento, che per conferire loro un tocco di colore.
(dalla rete)

Scorrere di versi impregna
candidi fogli elettronici;
rimane sospeso il giudizio,
ciò che piace, ciò che ci dice...

Nero seppia

In questo paesaggio
rimangono due mani che vangano la terra
un albero gira ed è tutta la preghiera.
Vorrei essere semplice nel dire
come questo tuo parlare senza colore
l’inizio del segno, o solo la sua conclusione.
Gli uomini sono nel mezzo.
Qualcuno si è allontanato e
ci ha lasciati soli
i poeti rimangono in un cappotto
sono attenti, nella distanza delle mani.
Chi è necessario dice ciò che resta
e non vuole niente.
 

Sebastiano Aglieco

Nessun commento:

Posta un commento