lunedì 30 settembre 2024

Fuochista

Il lavoratore

Giù nelle viscere opprimenti della nave
Il fuochista brandisce la sua pala
Dove la sfera del manometro vibra sul perno
E la fatica ti schiaccia lo sterno;
Lì dove fa più caldo che all’inferno,
Delle macchine roventi nella sala.

Grondando sudore trascorre la vita
Nel rombo soffocante ad arrostire;
Ma lotta contro il vento e la corrente.
Per trasportare sull’acqua la gente;
Ed è pur sempre un essere vivente;
Può lavorare, mangiare e dormire.

Ernest Hemingway 

Fuochista
(TRECCANI)

a. In ferrovia, chi alimenta e sorveglia il fuoco nelle locomotive a vapore e coadiuva il macchinista nelle mansioni di minore importanza.
b.
In marina, qualifica del personale addetto alle caldaie e alle macchine, alle dipendenze degli ufficiali macchinisti.
c. Nell’industria siderurgica, chi carica il carbone nei forni o manovra e sorveglia le caldaie a nafta e a vapore.
d.
Nei lavori stradali, chi provvede all’alimentazione della caldaia del rullo compressore.

Lavoro come parte basale di noi
importante, più del resto forse;
schiacciati dal quotidiano si fatica
per quell'attimo di splendida vita...

domenica 29 settembre 2024

Ancora parole (una coperta)

 
Ancora parole

Strumento potente, ancestrale
domina menti ed anime la parola;
nel consumo continuo di tempo
riesce a calmare gli impeti, i cuori...
 
Gujil

sabato 28 settembre 2024

Pescatori di parole


Le parole

Le parole. Già.
Dissolvono l’oggetto.
Come la nebbia gli alberi,
il fiume: il traghetto.

Giorgio Caproni 

Secondo Ferdinand De Saussure (linguista e semiologo svizzero. È considerato uno dei fondatori della linguistica moderna, in particolare di quella branca conosciuta con il nome di strutturalismo), le parole sono l'atto e la concreta espressione con cui l'individuo realizza la sua facoltà di linguaggio servendosi dell'istituzione sociale (la langue).
(dalla rete)

Ho riempito di parole il mio mondo
intorno, quasi seduzioni perpetue,
ho quelle dense che toccano i seni,
poi altre che si disperdono intorno...
 

venerdì 27 settembre 2024

La danza

La danza

Una canzonettista ha appena finito
di cantar con le sue stupende gambe
calzate di viola
una romanza appassionata e frivola,
e il premere del dito in un bottone
fa il buio nella sala.
Un mio vicino accende la sigaretta
con un lampo vivissimo.
E là, in fondo, i lumi della ribalta
s' aprono ad uno, ad uno, rossi e verdi,
con la meraviglia con cui si cercano
dei fiori in un prato:
eccone uno, un altro, un gruppo intero,
cento, mille!
E una nebbia di luce
sprofonda un panorama d' alberi turchini
in una radura umida;
uno zampillo di violino,
ed ecco un'ombra informe scivolare sul tappeto,

un soffione d' argento.
 È un turbine di vento
che avvolge e trascina delle foglie morte,

è una nuvola d' odore che danza,
è un gomitolo vertiginoso di luci prismatiche.
Le foglie cadono, la nuvola si fonde,
il gomitolo si sfalda: ignuda! ignuda
e tutta lilla coi capelli verdi,
è la nudità calda che danza,
la voluttà che si protende e s'offre
la lascivia che striscia, si sottrae,
respinge, attrae.
È così leggiera e vaporosa
che sembra con un soffio debba spegnersi
come una fiamma.
S' alza e s' abbassa, come uno zampillo;
s' apre e si chiude, come un ventaglio;
si stira, come una fisarmonica.
Ma che cosa raccoglie con le mani,
chinandosi? Che cosa sbatte e gonfia?
Forse i suoi petali sfogliati?
Forse monta del chiaro di luna?
nel turchino del cielo e nel verde del prato,
La sua testa è un gran fiore a spirale,

che dei motori invisibili,
dal ronzio di violini,
fanno girar vertiginosamente
sopra il compasso
delle gambe di gomma lunghissime, folle.
D' un tratto, ecco, è sparita
è svanita per sempre;
da una folata di musica
è stata soffiata via
(resta solo, nell' anima, il baglior d' un lampo,
una pallida scìa),
come un colpo di vento
che distrugge in un attimo e disperde,

Corrado Govoni

La danza
è una disciplina che si esprime nel movimento secondo un piano prestabilito, detto coreografia, o attraverso l'improvvisazione. 
Si trova in tutte le culture umane.
(da wikipedia).

 Non sono mai stato bravo nel ballo,
goffo, insicuro,  di vergogne pieno;
eppure ho amato i sinuosi gesti
di seduzioni ancestrali, passioni...

giovedì 26 settembre 2024

Ozio

51 b

L'ozio, Catullo, questo è il tuo pericolo,
nell'ozio ti esalti sino a goderne;
l'ozio che anche re e città potenti
portò a rovina.

Publio Valerio Catullo 

Annullarsi nel nulla da fare, finire,
 a contare attimi, soppesare momenti;
Come fossimo istanti dilatati dal tempo
in mareggiate furiose di pensieri...
  
Il termine ozio genericamente si riferisce a ciò che caratterizza un lasso di tempo, più o meno lungo, durante il quale, occasionalmente o abitualmente, per carattere, per libera scelta o per costrizione, non si svolga nessuna attività particolarmente profittevole come può accadere che si presenti nel caso del cosiddetto "dolce far niente" inteso come "uno stato di ozio felice e spensierato" (da wikipedia).

mercoledì 25 settembre 2024

Gabriela

 
 

L’amore che tace

Se ti odiassi, il mio odio ti darei
con le parole, rotondo e sicuro;
ma ti amo e il mio amore non si affida
a questa lingua umana, così oscura!
Tu lo vorresti mutato in un grido,
e vien così dal fondo che ha disfatto
la sua ardente fiumana, sfinito
prima ancora della gola e del petto.
Io sono come uno stagno ricolmo
ed a te sembro una sorgente inerte,
per questo mio silenzio tormentoso
più atroce che entrare nella morte! 

Gabriela Mistral

L’amore non si affida alla lingua umana: ce lo dice Gabriela Mistral nella sua splendida lirica L’amore che tace. La poetessa cilena, per la capacità unica di tradurre il linguaggio segreto delle emozioni, fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1945, a guerra conclusa, con la seguente motivazione:
La sua opera lirica, ispirata da potenti emozioni, ha reso il suo nome un simbolo delle aspirazioni idealiste di tutto il mondo latino americano.
Era la prima donna latinoamericana a essere insignita di tale onorificenza. Non di solo idealismo si nutriva la sua poetica che parlava della quotidianità spicciola, dei temi eterni dell’amore, della morte, uniti alle plurime sfumature definite dalla maternità, dalla religione, dalla natura.
I suoi versi erano un riflesso dell’animo, ammantati di una sorta di misticismo che conduceva a un’elevazione spirituale: molti critici osservarono che la lettura delle sue poesie aveva un’influenza morale.
(dalla rete)

Sò di amore così unici, diretti,
unilaterali in gesti ed effetti,
provai sulla mia pelle il tatto
di mani effimere e schive...

martedì 24 settembre 2024

Il banchetto


Il
banchetto è un pasto collettivo contrassegnato da un carattere di ritualità. Il pasto costituiva spesso, già in origine, un atto dotato di valenza rituale e religiosa: conservavano tale carattere non solo i banchetti rituali delle divinità, dei morti, delle cerimonie pubbliche, ma anche i pranzi privati cui assistevano, gli dei onnipresenti (da wikipedia).

 Il banchetto della vita

Madre Natura largamente invita
I suoi candidi figli al così detto
Banchetto della vita,
Il quale, come lor signori sanno,
È un grande e solennissimo banchetto
Che dura tutto l’anno.
Ma, sia per un difetto
Della direzïone;
Sia per voler nascosto
Di alcun iddio malizïoso e gretto;
O per altra cagione
Che a noi celino i fati,
Non tutti gl’invitati,
Quando giunti vi son, trovano posto.
Oltre di che sono alcune persone
Che, vedendo mangiar l’altra brigata,

Stupidamente muojono di fame;
E qualcuna ve n’ha che all’impensata
Crepa d’indigestione,
Sì fattamente rimpinza il carcame.
Aggiungi che sovente
Le vivande e persino
L’acqua, a tacer del vino,
Sanno d’amaro maledettamente.
Per questo alcuni savii d’eccellenza,
Che vissero in antico,
Lasciaron scritta una bella sentenza
Quando tu del banchetto
Sazio ti senta, amico,
Lèvati e vanne chetamente a letto.

Arturo Graf

Vivere voraci, veloci, affamati
di tutto: cibo, sapere, affetti;
la vita scorre prima impetuosa
poi lentamente scema e finisce...

lunedì 23 settembre 2024

Oscure

Le oscure

Negli angoli discreti degli altari
scorron corone fra le dita snelle
figure curve come vecchierelle,
cui lumeggian di scorcio i lampadari.

Tutte han gli stessi movimenti rari,
gli stessi volti scarni di zitelle.
Si salutan con occhi di sorelle,
cercando un riso in fondo ai cuori amari.

Sembran celare con gelosa cura
il male di sentire a ogni ora farsi
più vuoti i polsi e l'anima più oscura.

E ciascuna furtiva si dilegua,
senza rumore, quasi per sottrarsi
a un dileggio sottil che la persegua.

Amalia Guglielminetti 

 Oscuro 

è un aggettivo che indica privo di luce,
di colore cupo, difficile da capire,
indeterminato, triste e altro.
Non indica il buio vero e proprio
ma ciò che è senza luce, poco chiaro,
inquietante o poco noto.
(dalla rete)

Anni celati, volti dietro a vestiti
grandi, e severi sguardi ancora
riescono a dare timore, paura.
Solitudine che nutre il dolore...

domenica 22 settembre 2024

Inquietudine

Il modello

Perché non tenteremo la fortuna
d'un bel sonetto biascicante in ore
e dove il core rimi con amore
e dove luna rimi con laguna?

Pensiero! – E non bellezza inopportuna.
Sincerità! – Il tema delle «otto ore».
Amore! – Un tal che si trapassa il core
per una sarta, al chiaro della luna.

«Ma che arte, che lima!... Chi s'adopra,
scrivendo, a farsi intendere con poca
fatica, sarà valido e sincero...»

Così farò. Così, lasciata l'opra
del paiolo e del mestolo, la cuoca
dirà con te: «Ma qui c'è del pensiero!» 

Guido Gozzano

Inquietudine 
 è lo stato d'animo turbato, l'ansia o l'incertezza causati da situazioni o cause diverse;  è la condizione o causa di agitazione, ansia, turbamento.
 
Quando il sinificato è oscuro,
quando si fatica a comprendere
rimane un senso, vaga inquietudine,
perdura nel cuore, ricalca la mente...
 
 Inquietudine 
è lo stato proprio dell'animo che non trova pace.

sabato 21 settembre 2024

Protocollo cittadino #140 (L'àncora)

L'àncora
 
L'àncora fissata sul fondo
dell'anima tartassata e sfinita;
rimane la striscia di incontri
un silenzio sul viso la notte...

Gujil 
 
L'àncora, nella nautica, è un oggetto pesante utilizzato per trattenere un'imbarcazione o un idrovolante in un punto specifico del fondale di uno specchio d'acqua; un'ancora è realizzata spesso in metallo e collegata all'imbarcazione per mezzo di una catena o di una cima (da wikipedia).

venerdì 20 settembre 2024

protocollo cittadino #139 (Breccia)

Breccia

Una breccia nel cuore scuce
ricordi indelebili e saldi;
rimane un cruccio e un sospiroù
come sempre la vita decide...

Gujil
 
 Breccia 
è un termine che indica una fessura.

giovedì 19 settembre 2024

Indicazione

Indicazione

Smettetela di tormentarvi.
Se volete incontrarmi,
cercatemi dove non mi trovo.
Non so indicarvi altro luogo.

Giorgio Caproni

Perso nel marasma d istanti
convulsi, accecato, momenti;
insignito di cariche assurde
ritrovo me stesso nel buio...
 
Indicazione 
è l'atto di indicare, segnare o mostrare qualcosa o qualcuno. 
Il termine ha diverse accezioni in vari ambiti, come medicina, diritto, lingua, industria, storia, religioni, fisica, militare, matematica, geologia.
(TRECCANI)

mercoledì 18 settembre 2024

Protocollo cittadino #138 (Sogni?)

sogno fenomeno della mente che riguarda il sonno, soprattutto la fase REM, caratterizzato dalla percezione di eventi ritenuti apparentemente reali e generalmente piacevoli dal soggetto sognante.
 
Sogni?

In un ansare di momenti
rispecchio una convinzione
profonda, il sogno, incubo
notturno ancora lo sento...

Gujil 
 
incubo tipo di sogno che si presenta in modo angosciante, accompagnato da difficoltà respiratorie e caratterizzato da eventi immaginari spiacevoli.

martedì 17 settembre 2024

Bella straniera

Il poeta e la bella straniera

In una gran città semisvenuta
sotto la violenza dell' estate,
il giovane poeta vagabondo,
povero e biondo,
nella magìa della sera
incantata di luci,
sul traguardo del marciapiede
incontra, viva e palpitante,
la bellezza di tutto il mondo,
condensata in una maliarda straniera.
Nella stamberga fredda e squallida
l'immagine di quella ignota donna
ch' egli vide passare ignuda
nel vento lilla della sua gonna,
nell'anima turbata gli s'incide
come un magnetico esse
coronato da un fiore che sorride.

Corrado Govoni

 
Poesie scritte con passione
per volti aridi e lontani;
sensazioni sospese, sottili
rimpianti e cuori infranti...

lunedì 16 settembre 2024

Restare

Perché restare

La sera
siedo su questo sasso, e aspetto.
Aspetto non so che cosa, ma aspetto.
Il sonno. La morte direi, se anch’essa
da un pezzo – già non se ne fosse andata
da questi luoghi.

Giorgio Caproni

Restare è un verbo intransitivo
che indica l'azione di fermarsi, cessare, trattenersi, rimanere, avanzare, sottrarre, permanere, rimanere in stato.
(TRECCANI)
 
 Sperimentare incubi indiretti
nel cuore di notti insonni;
rumori nel buio allarmano,
si resta assai spesso soli...

domenica 15 settembre 2024

A Giovenzio...

48

Se i tuoi occhi di miele, Giovenzio,
mi fosse lecito baciare,
migliaia di volte io li bacerei
e non potrei esserne mai sazio,
anche se piú fitta di spighe mature
fosse la messe dei miei baci. 

Publio Valerio Catullo 

Un'altra intensa e appassionata poesia d'amore dedicata
da Catullo a Giovenzio
,
un giovane bellissimo ma povero,
che preferisce l'amore a denaro e schiavi.

I
l poeta ebbe una relazione con un giovane di nome Giovenzio.
Il legame omoerotico fu, forse, il frutto della vita decisamente movimentata che Catullo condusse nella città di Roma
.
(dalla rete)

Negli occhi si scorgono luci
di giorni futuri, passati;
rimango nel senso del dire
in un percorso tortuoso e duro...

sabato 14 settembre 2024

Api

 Ape

Ciò che di te si dice, anima mia,
Forse vero sarà, ma non mi cape:
Più che uno spiritel, credo che un’ape,
Una vaga, inquïeta ape tu sia.

E un’ape aristocratica, che in seno
A’ più soavi e cari fior si posa,
E dal candido giglio e dalla rosa
Sugge — non miele, ah no! sugge veleno.

Arturo Graf

"Quando l’ultima ape morirà,
all’uomo resteranno
4 anni di sopravvivenza",
ha predetto il grande fisico
Albert Einstein
Questo preasagio non può che farci rabbrividire.

Quando l'ultima ape...
il pensiero rabbuia la vita;
i fiori, la frutta, nel sole,
così sappiamo da sempre...