mercoledì 25 settembre 2024

Gabriela

 
 

L’amore che tace

Se ti odiassi, il mio odio ti darei
con le parole, rotondo e sicuro;
ma ti amo e il mio amore non si affida
a questa lingua umana, così oscura!
Tu lo vorresti mutato in un grido,
e vien così dal fondo che ha disfatto
la sua ardente fiumana, sfinito
prima ancora della gola e del petto.
Io sono come uno stagno ricolmo
ed a te sembro una sorgente inerte,
per questo mio silenzio tormentoso
più atroce che entrare nella morte! 

Gabriela Mistral

L’amore non si affida alla lingua umana: ce lo dice Gabriela Mistral nella sua splendida lirica L’amore che tace. La poetessa cilena, per la capacità unica di tradurre il linguaggio segreto delle emozioni, fu insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1945, a guerra conclusa, con la seguente motivazione:
La sua opera lirica, ispirata da potenti emozioni, ha reso il suo nome un simbolo delle aspirazioni idealiste di tutto il mondo latino americano.
Era la prima donna latinoamericana a essere insignita di tale onorificenza. Non di solo idealismo si nutriva la sua poetica che parlava della quotidianità spicciola, dei temi eterni dell’amore, della morte, uniti alle plurime sfumature definite dalla maternità, dalla religione, dalla natura.
I suoi versi erano un riflesso dell’animo, ammantati di una sorta di misticismo che conduceva a un’elevazione spirituale: molti critici osservarono che la lettura delle sue poesie aveva un’influenza morale.
(dalla rete)

Sò di amore così unici, diretti,
unilaterali in gesti ed effetti,
provai sulla mia pelle il tatto
di mani effimere e schive...

Nessun commento:

Posta un commento