venerdì 4 febbraio 2022

Penultima

penùltimo
agg. [dal lat. tardo paenultĭmus, comp. di paene- «pene-» e ultĭmus «ultimo»].
- TRECCANI -
 

Perché uomini e donne si cercano sempre con tanta caparbietà?

Che viene o si trova immediatamente prima dell’ultimo: il p. giorno; il p. verso; la p. volta; è arrivato p. nella corsa dei cento metri piani; la p. sillaba (anche s. f., la penultima); parola con l’accento sulla p., parola parossitona, piana. Legge della p., legge prosodica che regola l’accentazione moderna delle parole della lingua latina, secondo cui l’accento cade sulla penultima sillaba se questa è lunga, cade sulla terzultima se la penultima è breve (per es. monēre ‹monère›, ma lègĕre ‹lèǧere›); nella lingua scritta dell’epoca classica, le eccezioni a questa legge sono solo secondarie e dovute a cause determinate, mentre dovevano essere numerose nel latino parlato dell’età classica e ancor più in quello dell’età successiva. 

 La penultima volta

Non sapevamo mai
quando sarebbe stata
l’ultima volta.
Era importante
non saperlo.
Facevamo l’amore
la penultima volta,
sempre la penultima volta,
tante volte
quanto il tempo ne concedeva.

Andavamo a letto

e accostavamo le teste,
cercando di scoprire
dov’eri andata.
La tua malattia era un terreno
vasto ma, in un modo o nell’altro,
ancora e sempre,
ti trovavamo.

Michel Faber
Traduzione di Luca Manini

 

 dovremmo vivere sempre le cose
come se fosse l'ultima volta;
quanto spesso ricordiamo, rimpiangiamo,
non è cosa da poco vivere intensamente...

 

E perché, di là dalle apparenze, è tanto difficile che riescano davvero a incontrarsi

 

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