mercoledì 2 dicembre 2015

Barbaro Preludio

Preludio

Odio l'usata poesia: concede
comoda al vulgo i flosci fianchi e senza
palpiti sotto i consueti amplessi
stendesi e dorme.
A me la strofe vigile, balzante
co 'l plauso e 'l piede ritmico ne' cori:
per l'ala a volo io còlgola, si volge
ella e repugna.
Tal fra le strette d'amator silvano
torcesi un'evia su 'l nevoso Edone:
piú belli i vezzi del fiorente petto
saltan compressi,
e baci e strilli su l'accesa bocca
mesconsi: ride la marmorea fronte
al sole, effuse in lunga onda le chiome
fremono a' venti.
 
Giosuè Carducci
 
Le Odi Barbare sono una raccolta di poesie di Giosuè Carducci, pubblicate dal 1877 al 1889.
Opera della maturità, essa segna, insieme alle Rime nuove, il momento più alto dell'arte carducciana, non tanto per l'abilità con la quale il poeta seppe restituire in una lingua moderna gli antichi moduli strofici, quanto per la rivoluzionaria innovazione che apriva la strada a più libere forme di poesia, affrancate dall'obbligo della rima e arricchite da ritmi più ariosi e concisi. 
Queste odi le intitolai barbare – scrisse lo stesso Carducci – perché tali sonerebbero agli orecchi e al giudizio dei greci e dei romani, se bene volute comporre nelle forme metriche della loro lirica, e perché tali soneranno pur troppo a moltissimi italiani, se bene composte e armonizzate di versi e accenti italiani”.
I temi delle Odi barbare sono quelli fondamentali della lirica carducciana: il canto delle memorie autobiografiche, il vagheggiamento delle grandi memorie storiche, l'affresco del paesaggio italico, ai quali si affianca una più intima religiosità, il mistero d'una realtà mai completamente percepita; anche la natura in quanto tale.
Fra le più note Odi sono: Nell'annuale della fondazione di Roma, Dinanzi alle Terme di Caracalla, Alle fonti del Clitunno, In una chiesa gotica, Nella piazza di San Petronio, Courmayeur, Ruit hora, Mors, Alla stazione in una mattina d'inverno, Sogno d'estate, Presso l'urna di Percy B. Shelley (dalla rete).

 
usata poesia, amata e usata,
le vie del cuore sono strane,
percorsi tortuosi e silenti;
l'anima puramente ricorre...
 

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