martedì 1 dicembre 2015

Canto d'uccelli

Canto d'uccello

In un bel giorno di primavera
noi ci aggiravamo qua e là per il viale:
col suo mistero il luogo proibito
ci attirava.

La brezza che veniva dall'occidente era dolce;
azzurro era il firmamento.
Nei rami di un tiglio
cantava un uccello che nutriva i suoi piccoli.

Ed io con mille colori componevo
poetici quadri.
E due grandi occhi bruni si stupivano
e ridevano delle mie pitture.

Sulle nostre teste il pigolìo degli uccellini
Si univa al canto degli uccelli.
Poi ci siamo lasciati
e non ci siamo riveduti più.

Ed ora quando solo
mi aggiro in questo viale
i gridi e i canti degli uccelli
mi perseguitano sempre.

La capinera ci ha intesi.
Delle parole che noi ci scambiammo,
ha fatto un poema
e lo ridice con una musica di sua composizione.

Questo poema tutti gli uccelli lo cantano,
poichè nel loro verdeggiante rifugio
tutti i piccoli cantori
celebrano il ricordo di questa adorabile giornata di primavera.
 
Henryk Ibsen
 
 
Perché gli uccelli cantano
Una regola generale sul significato del canto degli uccelli sono molteplici; dal punto di vista degli studiosi il canto ha una stretta relazione con la vita sessuale, ossia è collegato a tutti quegli atti che il maschio compie per procurarsi e mantenere una compagna e per difendere il proprio spazio di nidificazione.
Per altri, come noi appassionati e allevatori, gli uccelli cantano anche per diletto. Secondo questo concetto, in pratica, vengono trascurati tutti gli uccelli che non sono passeriformi poichè non hanno niente di musicale per l'udito umano.
E' comunque, bene sapere che gli uccelli cantano per una particolare conformazione della trachea che, all'articolazione dei due bronchi, contiene varie membrane e, in particolare, una linguetta verticale e muscoli i quali, contraendosi, fanno vibrare le membrane emettendo suoni piu o meno piacevoli, piu o meno modulati.
Questo  apparato è assai sviluppato nei passeriformi e piu' rudimentale in altri ordini; i piccioni, invece possono accumulare  aria nel gozzo ed espellerla producendo quel suono tipico che ben conosciamo.
La mia passione per gli uccelli mi ha insegnato a distinguere i gorgheggi di molti cantori, riuscendo anche ad imitarne parecchi.
I veri e propri uccelli canori sono l'usignolo, la capinera, il tordo, ecc, i ripetitori di suoni sono il fringuello, il rigolo e altri; ripetitori con note aggiuntive il cuculo, il regolo ecc.
Una regola generale vuole che i bravi cantori siano scarsamente colorati, ma questo è facilmente spiegabile con il fatto che un maschio molto appariscente si serve piu dei suoi colori per attirare la femmina, mentre quello dal piumaggio piu' spento e uniforme deve avere per forza una buona voce per attirare l'altro sesso. Il rigogolo, tuttavia, pur essendo particolarmente colorato ha anche un canto molto caratteristico. Nel sottobosco e nelle foreste, ambienti abbastanza bui, per farsi udire da lontano ai bravi cantori serve una voce squillante e forte. Stessa regola vale per quelli che vivono nelle paludi come le cannaiole e i rallidi. Per contro, alle allodole, come a tutti gli alaudidi, che vivono in ambienti aperti e privi di alberi, il canto serve sopratutto per farsi notare; a causa del piumaggio mimetico che consente loro una giusta difesa, hanno una voce forte e melodiosa che si fa ascoltare a grande distanza.
Il merlo, il tordo, lo storno il codirosso generalmente per cantare scelgono  un posto bene in vista e sopraelevato, mentre gli uccelli  silvicoli e paludicoli, cantano nascosti nel folto, altri uccelli cantano invece solo in volo.  Sono tipici i versi che servono a tenere unito il volo delle schiere, spesso con centinaia si soggetti, durante le migrazioni, come le anatre e le oche che si chiamano continuamente in modo regolare. Particolari suoni sono anche quelli per la ricerca del cibo specialmente in inverno come le cince e i picchi che si trovano nei nostri boschi. Del tutto particolari sono i suoni di pericolo a allarme che gli uccelli emettono alla vista improvvisa di un pericolo  (il falco ad esempio)  per avvisare i loro simili. Anche in tempo di riproduzione si generano particolari richiami tra genitori e figli che si ascoltano solo in questo periodo, preceduto dal canto vero e proprio d'amore che il maschio emette per la sua compagna, presentano un insieme di aggressività nei confronti di altri maschi, di soggezione per la  femmina, di difesa per il territorio e per far capire alla femmina che il suo maschio è vicino e vigila sul buon andamento della cova.
I moderni metodi di registrazione dei suoni degli uccelli hanno permesso di accertare che uno stesso soggetto può possedere centinaia di modulazioni di una sola frase canora. Gli uccelli cantano a seconda  delle loro abitudini di vita nelle varie ore del giorno e anche della notte.
La civetta e l'assiolo che sono uccelli notturni cantano in piena notte, il merlo e il fringuello di giorno.
In maggioranza però gli uccelli diurni cantano di prima mattina e rimangono silenziosi nelle prime ore del pomeriggio.
L'usignolo, il succiacapre, il cannareccione  che  sono tipicamente crepuscolari, si possono ascoltare anche di notte. Il merlo inizia a cantare in sordina già alla fine di gennaio per raggiungere il culmine a luglio, rimanendo silenzioso per il resto dell'anno. Il pettirosso canta quasi per l'intero anno raggiungendo il culmine a marzo e a settembre.
Un suono strano è quello dei picchi che avviene per la percussione del becco sui tronchi degli alberi con questo sistema riescono a comunicare tra loro come se fosse un vero tam tam. Che dire, infine dei giovani maschi che provano costantemente ad emettere il canto della propria specie già al primo anno di vita, quando non ne hanno ancora nessuna necessità immediata.
Queste prove di canto negli uccelli ripetitori di suoni avvengono già nei pulcini anche se allevati in ambiente amatoriale, mentre nei maggiori cantori il canto deve essere assimilato e imparato in tutte le sue sfumature di gorgheggio o dai maestri anziani.  Ci sono in commercio buone registrazioni sul canto, degli uccelli, utilissime per riconoscerli e imparare ad imitarli nei richiami piu semplici. Questa pratica una volta assimilata può dare delle soddisfazioni da non credere, basta trovarsi nel periodo giusto nell'ambiente piu idoneo all'uccello con cui volete.......... "conversare" (dalla rete)

 

il canto prelude, accompagna,
le sere ci culla, ci asseconda;
la notte è suadente.
Il giorno rincuora...
 
 

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