Quando
Quando si spegne il tramonto
e si accende dentro di noi la vecchia lampada
e tutte le voci mutano dall'ira alla tristezza
e dal sobborgo se ne vanno i fruttivendoli ambulanti,
gli arrotini, le erbivendole, gli ombrellai, allora
dal pozzo della corte escono le lumache
in doppia fila, e sopra i pubblici orinatoi
resta il cielo di un blu profondo,
completamente immobile,
inchiodato solo da una stella arrugginita.
Ghiannis Ritsos
Atene, 2.XI.82
Il funambolo e la luna
quando non bastano le voci,
si è soli nella gente;
quando non si sà
quando si vorrebbe...
quando
avv., cong. e s. m.
[lat. quando].
– TRECCANI -
1. avverbio
a. - Ha la funzione di domandare, in frasi interrogative, in quale tempo o momento si determinerà, si è determinato o si determina, un fatto, una situazione o un’azione. In interrogazioni dirette: q. hai terminato gli esami?; q. tornerete a trovarci?; q. chiude quest’ufficio?; q. fu proclamato il Regno d’Italia?; ellitticamente: «È arrivato mio fratello» «Quando?»; preceduto da preposizione: da q. sei qui?, da quale momento; di q. sono questi affreschi?, di quale epoca; per q. dev’essere finito il lavoro?; fino a q. dovrò sopportarlo? (e con ellissi: a q. il tuo matrimonio?, per quando è fissato, quando si farà il tuo matrimonio ?); in interrogazioni retoriche: q. la smetterete di seccarmi?; q. mai si sono sentite dire cose simili?; da q. in qua si usa trattare così i genitori? In interrogazioni indirette: dimmi q. hai intenzione di rientrare; domandagli q. possiamo telefonargli; non so q. potrò rivedervi; ho saputo che ci sarà una festa, ma non m’hanno detto q. (sottint. ci sarà); in espressioni che indicano quasi avverbialmente tempo indefinito: chi sa (o chissà) q. lo rivedrò; Dio sa q. potremo tornare; spesso con ellissi: ci rincontreremo chissà q., Dio sa q., in un tempo che per ora resta del tutto indeterminato, ma che si suppone lontano.
b. - Con valore temporale indefinito, ripetuto davanti a ciascuno degli elementi di una correlazione, con il sign. di «ora ... ora ...», «a volte ... a volte ...»: va a Milano quasi tutti i giorni, q. in auto q. col treno; «Vai tutte le estati in montagna?» «Q. sì, q. no», non sempre. Di uso comune la locuz. avv. di quando in quando (ormai rara a quando a quando), ogni tanto, una volta ogni tanto: di q. in q. qualche svago è necessario; la figlia è lontana, e la va a trovare di q. in q.; o, in riferimenti spaziali, a tratti, in alcune zone: l’uniformità della pianura era interrotta di q. in q. da qualche collinetta.
2. congiunzione
Introduce proposizioni secondarie di valore temporale, avversativo, condizionale, o causale e insieme condizionale.
a. - Con valore temporale: q. sarai grande, capirai meglio queste cose; q. avrò bisogno di te, chiederò io stesso il tuo aiuto; potrete giocare soltanto q. avrete fatto i compiti; q. non ti conoscevo ancora, ti credevo diverso; il salone era addobbato come q. ci sono dei ricevimenti; i contrattempi ti capitano q. meno te l’aspetti. Oltre che l’indicativo può reggere anche il congiuntivo nel caso che il tempo dell’azione sia prospettato con indeterminatezza: ti prometto, q. io muoia, di lasciarti tutta la mia roba (Leopardi). Nell’uso pop. tosc. in qualche caso si sottintende il verbo già espresso nella frase precedente: son tornato q. lui, quando è tornato lui; andare a letto q. i polli, andare a letto presto. Preceduto da preposizione: da q. non c’è più sua moglie, soffre molto la solitudine; raccontaci di q. eri in Africa; vorrei che l’appartamento fosse già pronto per q. mia figlia andrà a vivere da sola; cercherò di sopportarlo fino a q. non se ne andrà. Con valore iterativo, tutte le volte, ogni volta che: quando ripenso al pericolo corso, mi vengono i brividi. In frasi esclamative, per sottolineare che un fatto già espresso oppure implicito è inatteso, quasi fatale, o viene confermato o confutato da quanto ora si afferma: q. si dice il caso!, q. si dice le combinazioni!, o la iella!; q. si nasce o si è nati disgraziati!; q. si dice che con i soldi tutto è possibile!; seguìto da ecco, per sottolineare l’improvviso e inaspettato determinarsi di un fatto che interviene mentre sta per aver inizio o è appena iniziata l’azione espressa nella frase principale, e spesso la ritarda o la modifica: stavo per uscire, o stavo uscendo, quand’ecco squilla (o che squilla, o squillare) il telefono. Propria dell’uso ant. o dial. è la locuz. quando che, per il semplice quando, una volta o l’altra: q. che càpiti da queste parti, viemmi a trovare (mentre è ancora frequente la locuz. avv. quando che sia: q. che sia dovremo pure ritrovarci tutti insieme). Per la forma allor quando, ormai elevata e rara, v. allorquando, che è la grafia più comunem. usata. Sempre in frasi temporali, ma con valore di cong. relativa riferita al sostantivo che esprime il momento o il periodo in cui si determina l’azione: me lo disse quella sera stessa q. c’incontrammo alla stazione; nella giovinezza, quando si hanno più forze, tutto sembra più facile.
b. - Con valore avversativo, analogo a quello di mentre: è strano che sia lui a pretendere delle scuse quando l’offeso sono proprio io; nell’uso letter. anche rafforzato con che: e quando che anticamente tu non avevi altri poderi che fosse e caverne ..., adesso hai terreni al sole (Leopardi).
c. - Con valore condizionale, ha il verbo più spesso all’indicativo se coesiste un valore temporale (q. c’è la salute c’è tutto), al congiuntivo se prevale quello condizionale (q. loro fossero d’accordo, accetterei anch’io una transazione), e inoltre nella forma rafforzata quand’anche, anche se (mi vendicherò, quand’anche dovessi rovinarmi).
d. - Con valore causale e insieme condizionale, seguito da verbo all’indicativo, ha lo stesso sign. di dato che, dal momento che, giacché e anche se: q. ti dico che non lo so, vuol dire che non lo so davvero; q. vuoi saperlo a tutti i costi, te lo dirò subito; che dirà delle tue violente critiche, q. per una piccola osservazione se la prende tanto?; malizioso son io troppo, Quand’io procuro a’ mia maggior trestizia (Dante); quando lo volete sapere, i religiosi dicono che veramente è cosa che non istà bene (Manzoni).
3. sostantivo maschile
Con l’articolo determinativo, il momento, la circostanza di tempo in cui si compie o si compirà o si deve compiere un’azione: il q. te lo preciserò in seguito; ho capito che cosa hai intenzione di fare, ma vorrei sapere il come e il q.; aspetto il come e ’l quando Del dire e del tacer (Dante); meno com. con l’art. indet.: un q. ci deve pur essere!