Tra me e me,
ho ritrovato te;
miriadi di cose
pensieri ed oggetti
anima e cuore
in un solo rumore...
Anonimo
del XX° Secolo
poesie ritrovate
cosa /cò·sa/
sostantivo femminile
1.
Nome estremamente generico, che riceve determinazione solo dal contesto del discorso; oggetto ideale o materiale: c. corporee, incorporee, temporali, eterne; Dinanzi a me non fur cose create Se non eterne (Dante); l'uomo è misura di tutte le cose.
• Talvolta introduce e sottolinea l'idea di ciò che importa, che si può valutare sul piano oggettivo, o che s'impone per la sua concretezza o consistenza (meno parole, più cose), cui s'accompagna quella di entità determinata anche culturalmente (il suo libro è davvero una c. interessante), di oggetto materiale (se sarai buono, ti regalo una bella c.), significato che talvolta viene attribuito anche a esseri animati in espressioni come esser cosa (o tutto cosa ) di qualcuno, appartenergli.
• Talaltra consente di comprendere il più esteso ventaglio di eventualità o di esiti in campi che vanno dal politico al fantascientifico.
• Talaltra consente di comprendere il più esteso ventaglio di eventualità o di esiti in campi che vanno dal politico al fantascientifico.
• Il massimo della indeterminatezza, con riferimento applicabile in ogni situazione, è consentito dalle espressioni è un'altra cosa, è altra cosa, che segnalano semplicemente ‘diversità’ o, rispettivamente, ‘opposizione’
• In filosofia: cosa in sé, a partire da Kant, la realtà considerata indipendentemente dal soggetto e dalle forme a priori mediante le quali viene conosciuta.
2.
In diritto, contenuto di un atto giuridico o parte del mondo esterno capace di essere assoggettata al nostro potere e idonea a produrre una utilità economica; com., bene (mobile).
"garantisco l'immobile libero da cose"
"garantisco l'immobile libero da cose"
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