domenica 6 luglio 2014

Il presente


Per presente in termini più divulgativi nella vita di tutti i giorni si intende il momento corrente, inteso come intervallo di tempo che può andare da ore a mesi più vicino al nostro operare quotidiano, in ogni caso immediatamente percepibile.


Il presente è un punto della linea temporale di un osservatore, che separa il passato dal futuro.
Storicamente lo studio del tempo è stato oggetto di intense ricerche soprattutto in ambito fisico e filosofico. Fra i più illustri pensatori che hanno discusso sul tempo si ricordano il filosofo Henri Bergson e il fisico Albert Einstein.
Per quanto la definizione di presente risulti apparentemente banale, in realtà il suo significato risulta assai problematico, proprio perché dipendente da un osservatore con una naturale collocazione spaziale. In questo senso, la definizione di presente è soggettiva, non permettendo di definire in modo assoluto un flusso di passato-presente-futuro.

Il presente risulta, ad un rigoroso studio logico e matematico non esistere, per quanto si voglia delineare e limitare la sua definizione nello spaziotempo di fatto è infinitamente piccola, e quindi non si può misurare. Del presente infatti si può studiare solo il suo intorno (limite) che è formato da un po' di futuro e da un po' di passato. Da un futuro ormai molto vicino che passando per l'istante t 0 diventa un passato molto vicino. 
Il presente diventa una linea adimensionale che separa il passato dal futuro. Il presente non esiste se non diventa subito dopo contenuto della memoria del passato. 
Il futuro lo immaginiamo possibile con l'esperienza delle cose passate ma diventa reale solo passando per la linea del presente.

La conoscenza sperimentale in ogni caso passa dalle capacità cognitive ed intellettuali in ordine al tempo che l'uomo possiede e cioè:
  • Il passato => la memoria
  • il presente => la percezione sensoriale
  • Il futuro => l'immaginazione
Il tempo trascorre in un eterno presente, il presente che noi percepiamo, a prescindere dalle nostre considerazioni spaziotemporali. L'uomo, che necessita di organizzare gli eventi della sua vita, ha stabilito un calendario matematico che definisce le consequenzialità e la sequenzialità.
Il futuro ed il passato potrebbero essere costruzioni mentali (e non esistere) di cui non abbiamo la percezione sensoriale. 
Mentre il presente è l'unico presente(vicino) a noi di cui possiamo avere la tangibilità. 
Il passato per un uomo che non ha memoria non esiste così il futuro per un uomo che non ha immaginazione non esiste. 
Lo studio della memoria collettiva su cui rimane traccia del passato è quella che gli antropologi portano come necessità (causa necessaria) della nascita della scrittura. 
La necessità di comunicare un evento successo prima a chi viene dopo. 
La scrittura è una forma di memoria del passato che si rievoca rileggendola nel presente (da wikipedia).

Il presente
 
Guardo le acque e le canne
di un braccio di fiume e il sole
dentro l'acqua.
 
Guardavo, ero ma sono.
La melma si asciuga fra le radici.
Il mio verbo è al presente.
Questo mondo residuo d'incendi
vuole esistere.
Insetti tendono
trappole lunghe millenni.
Le effimere sfumano. Si sfanno
impresse nel dolce vento d'Arcadia.
Attraversa il fiume una barca.
E' un servo del vescovo Baudo.
Va tra la paglia d'una capanna
sfogliata sotto molte lune.
Detto la mia legge ironica
alle foglie che ronzano, al trasvolo
nervoso del drago-cervo.
Confido alle canne false eterne
la grande strategia da Yenan allo Hopei.
Seguo il segno che una mano armata incide
sulla scorza del pino
e prepara il fuoco dell'ambra dove starò invisibile.
 
Franco Fortini 
 
 
 presente di nuovi pensieri,
quelli lontani,
sparsi;
nel cerchio dei soli
si innestano tattiche antiche.
Le prime del corso,
quelle lontane,
sparse;
eccoci 
ancora, qui... 

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