sabato 5 luglio 2014

Giorgio Faletti




 Signor Tenente

Forse possiamo cambiarla ma è l'unica che c'è
Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole
Forse cent'anni o duecento è un attimo che va
Fosse di un attimo appena
Sarebbe con me tutti vestiti di vento ad inseguirci nel sole
Tutti aggrappati ad un filo e non sappiamo dove
Minchia signor tenente che siamo usciti dalla centrale
Ed in costante contatto radio
Abbiamo preso la provinciale
Ed al chilometro 41 presso la casa cantoniera
Nascosto bene la nostra auto c'asse vedesse che non c'era
E abbiam montato l'autovelox e fatto multe senza pietà
A chi passava sopra i 50 fossero pure i 50 di età
E preso uno senza patente
Minchia signor tenente faceva un caldo che se bruciava
La provinciale sembrava un forno
C'era l'asfalto che tremolava e che sbiadivo tutto lo sfondo
Ed è così tutti sudati che abbiam saputo di quel fattaccio
Di quei ragazzi morti ammazzati
Gettati in aria come uno straccio caduti a terra come persone
Che han fatto a pezzi con l'esplosivo
Che se non serve per cose buone
Può diventar così cattivo che dopo quasi non resta niente
Minchia signor tenente e siamo qui con queste divise
Che tante volte ci vanno strette
Specie da quando sono derise da un umorismo di barzellette
E siamo stanchi di sopportare quel che succede in questo paese
Dove ci tocca farci ammazzare per poco più di un milione al mese
E c'è una cosa qui nella gola, una che proprio non ci va giù
E farla scendere è una parola, se chi ci ammazza prende di più
Di quel che prende la brava gente
Minchia signor tenente lo so che parlo col comandante
Ma quanto tempo dovrà passare per star seduto su una volante
La voce in radio ci fa tremare, che di coraggio ne abbiamo tanto
Ma qui diventa sempre più dura quanto ci tocca fare i conti
Con il coraggio della paura, e questo è quel che succede adesso
Che poi se c'è una chiamata urgente se prende su e ci si va lo stesso
E scusi tanto se non è niente
Minchia signor tenente per cui se pensa che c'ho vent'anni
Credo che proprio non mi dà torto
Se riesce a mettersi nei miei panni magari non mi farà rapporto
E glielo dico sinceramente
Minchia signor tenente 

Giorgio Faletti

Giorgio Faletti 
(Asti, 25 novembre 1950 – Torino, 4 luglio 2014) 
è stato uno scrittore, attore, cantante, paroliere, compositore, sceneggiatore, pittore, comico e pilota automobilistico italiano. 
Laureato in giurisprudenza, inizia la carriera come cabarettista nel locale milanese Derby negli anni settanta, nello stesso periodo in cui sul palco del locale circolano Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi e Francesco Salvi. In televisione è ad Antenna 3 e nel 1983 partecipa al fianco di Raffaella Carrà in Pronto Raffaella. Nel 1985 è uno dei personaggi del programma televisivo di Antonio Ricci Drive In. Il suo personaggio più famoso è Vito Catozzo, ma ne interpreta anche altri come Carlino, Suor Daliso, il testimone di Bagnacavallo. Poco dopo è a fianco di Zuzzurro e Gaspare in Emilio dove crea il personaggio Franco Tamburino, stilista di Abbiategrasso. Faletti nel 1985 al Drive In, nei panni di Vito Catozzo.Partecipa inoltre a Fantastico nel 1990 al fianco di Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti e, successivamente, a Stasera mi butto... e tre! con Toto Cutugno. 
Si avvicina nel frattempo al mondo della musica e nel 1988 pubblica il mini-album Colletti bianchi, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vede fra i protagonisti. Nel 1991 suo secondo disco,
Disperato ma non serio, che contiene tra le altre canzoni, Ulula, uno dei brani più trasmessi in radio nell'estate 1991. Sempre quell'anno scrive per Mina che canta una sua composizione, Traditore, e la include in Caterpillar. Nel 1992 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone Rumba di Tango, inserita poi nel suo terzo album Condannato a ridere. Nel 1994 nuovamente al Festival di Sanremo si classifica al 2º posto sfiorando per una manciata di voti la vittoria e si aggiudica anche il Premio della critica con la canzone Signor tenente ispirata alle stragi di Capàci e di via D'Amelio, inserita nell'album Come un cartone animato prodotto da Danilo Amerio e premiato con un disco di platino. Nel 1995 al Festival di Sanremo canta L'assurdo mestiere, una sorta di preghiera-ringraziamento a Dio, rivelando una vena malinconica e riflessiva. Sempre nel medesimo festival partecipa come autore della canzone Giovane vecchio cuore cantata da Gigliola Cinquetti. L'album omonimo del 1995, L'assurdo mestiere, vince il Premio Rino Gaetano per la parte letteraria delle canzoni. Scrive canzoni anche per Fiordaliso (Mascalzone), due canzoni dell'album Camminando camminando (1996), e tutto l'album Il dito e la luna (1998), entrambi di Angelo Branduardi. Di quest'ultimo album fa parte Il giocatore di biliardo, uno dei più recenti successi di Branduardi. 
Nel 2000 pubblica per NAR International Nonsense, sesto e suo ultimo album. Non dimentica le sue origini di attore comico pubblicando il libro Porco mondo che ciò sotto i piedi edito da Baldini e Castoldi, nel quale narra le gesta del suo personaggio più celebre, Vito Catozzo, e mette in scena lo spettacolo teatrale Tourdeforce mescolando l'umorismo e la caratterizzazione dei personaggi alla canzone d'autore. 
Nel 2002 Giorgio Faletti sorprende la critica pubblicando il suo primo thriller che si intitola Io uccido, e che vende più di quattro milioni di copie. Alla fine dello stesso anno viene colpito da un ictus che fortunatamente riesce a superare senza conseguenze serie. Nel 2004 esce il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, che al momento ne ha vendute tre milioni e mezzo. Il maestro del thriller Jeffery Deaver, ha detto di lui e del suo lavoro: "Uno come Faletti dalle mie parti si definisce "larger than life", uno che diventerà leggenda". Faletti assieme a Pippo Baudo al Festival di Sanremo 1987.
Nel 2005 è stato testimonial per una campagna per la tutela del diritto d'autore. Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. Sempre nel 2005 vince il 'Premio letterario La Tore isola d'Elba' poi assegnato tra gli altri a Camilleri, Vitali, Volo e Cazzullo. 
Nel 2006, ha recitato nel film Notte prima degli esami interpretando il Prof. Antonio Martinelli, spietato docente di lettere, che alla fine stringe un forte legame col protagonista Luca (Nicolas Vaporidis). La sua interpretazione ha ricevuto la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Appare anche all'inizio di Notte prima degli esami - Oggi del 2007, in riferimento al primo film. Nell'ottobre 2006 pubblica Fuori da un evidente destino (Baldini Castoldi Dalai editore, 2006), ambientato in Arizona e in cui tra i protagonisti vi sono gli indiani Navajos, ai quali il romanzo è dedicato. Già mesi prima dell'uscita del libro, Dino De Laurentiis ha acquistato i diritti per realizzarne un film. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e, a partire dal mese di marzo 2007, negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone. 
Nel 2007, Giorgio Faletti è tornato al Festival di Sanremo, come autore della canzone The Show Must Go On, interpretata da Milva, classificandosi oltre la decima posizione. Il brano fa parte dell'album In territorio nemico, interamente scritto (testi e musiche) da Faletti. Ha recitato nel film Cemento armato, nel quale interpreta il Primario, un vendicativo boss della mala, che perseguita il giovane protagonista Diego (Nicolas Vaporidis). Giorgio Faletti nel 2008Nel 2008, è stata pubblicata la sua prima raccolta di racconti, intitolata Pochi inutili nascondigli (Baldini Castoldi Dalai editore, 2008), che arriva tra i finalisti del Premio letterario Piero Chiara edizione 2009. Nella primavera del 2009 esce il suo quarto romanzo, Io sono Dio (Baldini Castoldi Dalai editore, 2009). È autore anche del brano di Marco Masini Gli anni che non hai, contenuto nell'album L'Italia... e altre storie uscito nel febbraio 2009. Sempre nel 2009 recita nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore e nel film Il sorteggio di Giacomo Campiotti dove interpreta il sindacalista Gino Siboni. Nell'ultimo trimestre del 2010 è stato pubblicato il suo sesto lavoro Appunti di un venditore di donne: primo romanzo dello scrittore ambientato in Italia (Milano) e subito in testa alle classifiche dei libri più venduti[senza fonte]. In occasione del Festivaletteratura di Mantova del 2011 lo scrittore ha annunciato il suo settimo romanzo, Tre atti e due tempi, pubblicato il 4 novembre 2011 ed ambientato nel mondo del calcio. Il suo impegno e i suoi successi ottenuti in campo letterario lo portano a essere nominato, il 10 settembre 2012, presidente della Biblioteca Astense della sua città: accolto l'incarico con la sua solita verve umoristica, l'investitura è stata fortemente voluta dall'amico ed assessore comunale alla cultura Massimo Cotto. Sempre nel 2012 inizia il suo percorso di ambasciatore Eataly, ruolo ricoperto nelle manifestazioni enogastronomiche del centro Italia. È nel giugno dello stesso anno che assiste all'inaugurazione della sede romana con un allestimento di alcune sue opere pittoriche della serie Bandiere, costituita da interpretazioni delle bandiere nazionali di vari stati e particolarmente in linea con la nota catena alimentare, regno del made in Italy ma che si rivolge allo stesso tempo ad un pubblico internazionale. Nell'ottobre 2013 inizia a stendere la sceneggiatura de Il mostro per Emanuele Crialese, un progetto cinematografico riguardante il dramma di alcuni contractors bergamaschi di ritorno dall'Afghanistan, ormai schiavi della dipendenza da oppiacei, che si ritroveranno a fare i conti con una società bigotta e superficiale disposta a segregarli come disertori dell'ideale stesso di patria. Il gruppo impiegato alla lavorazione dell'idea iniziale, comprende anche Nicolai Lilin, Antonio Pennacchi e un collettivo di giornalisti per Amnesty International. Dopo essersi sottoposto a una serie di cure a Los Angeles nella primavera 2014, viene trasferito all'ospedale Molinette di Torino dove muore il 4 luglio 2014, stroncato da un tumore ai polmoni all'età di 63 anni (da wikipedia). 

Ciao Giorgio...un pò della mia giovinezza.

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