domenica 9 dicembre 2007

Le Belle Donne 8



Citerei anche Sarasvati,

dea indiana figlia e sposa di Brama che personifica ed identifica la parola efficace e divina del sacro Veda e l’energia femminile del dio.
E’ una bella e giovane donna bianca che non appena vista da Brama egli se ne invaghisce a tal punto da volerne fare la sua sposa.
Sarasvati felicissima di essere con colui che le ha donato la vita e volendo onorarlo, gli gira intorno danzando e Brama (dio si ma pur sempre vicino a noi poveri umani) pazzo di desiderio, la segue con lo sguardo in tal modo che una delle teste gli cresce a destra, un’altra a sinistra, una davanti e una di dietro ed infine una quinta sopra (Matsyapurana, III, 30-41).
Sarasvati è collegata con l’acqua ed è padrona dei fiumi ed è essa stessa fiume benefico ad irrorare le terre degli indù.
E’ la dea dell’amore coniugale ed assoluto che trascende ma completa la sensualità ed anche la sessualità dell’individuo.



Ma è Rati
il cui significato letteralmente tradotto è “tenerezza” (sposa del dio Kama o Kamadewa) la vera dea della voluttà e della sfrenata sessualità tantrica. Ella fa parte di quell’emisfero femminile che completa l’uomo e lo trascende nella cultura indiana. Suo compito è guidare ed ispirare gli amanti e rendere l’amplesso orgasmico e soddisfacente. Non mi stupirei che sia stata la sua abilità ginnico-sensuale ad ispirare alcune delle peculiarità contorsionistiche così accuratamente descritte ed illustrate nel KAMASUTRA

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