domenica 30 settembre 2007

Teste di pesce


All'inizio della seconda guerra mondiale, un ufficiale nazista si trova a dividere uno scompartimento ferroviario con una famiglia di ebrei, alquanto numerosa.
Dopo avere tentato di ignorarli, non riesce a frenarsi:
- Si dice che voi ebrei siate estremamente furbi: da dove viene tutta la vostra cosiddetta intelligenza?
- Tutto sta nella dieta - spiega il più anziano - mangiamo molto cervello di pesce crudo! - e subito si appresta a distribuire pesci all'intera famiglia.
Stuzzicato dall'idea, l'ufficiale tedesco esclama:
- Aspetta, ne voglio anch'io qualcuno... almeno le teste!
- Bene - ribatte pronto l'ebreo - ti vendo sei teste di pesce per venticinque dollari! Noi mangeremo la parte centrale.
Il nazista accetta e inizia a masticare... all'inizio prova una sensazione di vomito, ma i bambini lo incitano:
- Succhia il cervello, succhia il cervello!
Il nazista sta succhiando la quarta testa di pesce, quando è colto da un lampo:
- Non ti sembrano un po' care queste sei teste di pesce per venticinque dollari... di solito si gettano via!
- Lo vedi? - risponde pronto l'ebreo - funziona già!


Osho


Osho (1)


Non è un caso che voi adoriate solo santi ormai morti: quando sono vivi, li mettete in croce; quando sono vivi, li lapidate; quando sono vivi, li avvelenate.
E, una volta morti, li adorate.


Osho

... di solito ho da fare cose più serie...


...io solo, qui, alle quattro del mattino,
l'angoscia e un po' di vino
voglia di bestemmiare...


Francesco Guccini

L'Arte del paradosso



Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.

Eduardo De Filippo

sabato 29 settembre 2007

(Sabato) 29 SETTEMBRE (Battisti - Mogol)



Seduto in quel caffè io non pensavo a te....
Guardavo il mondo che girava intorno a me...
Poi d'improvviso lei sorrise
e ancora prima di capire mi trovai sottobraccio a lei
stretto come se non ci fosse che lei.
Vedevo solo leie non pensavo a te...
E tutta la cittàcorreva incontro a noi.
Il buio ci trovò vicini
un ristorante e poi di corsa a ballar sottobraccio a lei
stretto verso casa abbracciato a lei
quasi come se non ci fosse che,
quasi come se non ci fosse che lei.
..Na.. na.. na. Quasi come se non ci fosse che lei
Mi son svegliato e e sto pensando a te.
Ricordo solo che, che ieri non eri con me...
Il sole ha cancellato tutto
di colpo volo giù dal letto e corro lì al telefono
parlo, rido e tu..tu non sai perchè
t'amo, t'amo e tu, tu non sai perchè
parlo, rido e tu, tu non sai perchè
t'amo t'amo e tu, tu non sai perchè
parlo, rido e tu,tu non sai perchè
t'amo, t'amo tu, tu non sai perchè.

Birmania



Bah... pensavo che Bush avrebbe prontamente dichiarato guerra alla Birmania per rimuovere la feroce ditattura militare e portare la democrazia a quel popolo oppresso.
Poveri Birmani, se almeno avessero un po' di petrolio...

venerdì 28 settembre 2007

Dentro le righe

"Gli ultimi re delle favole si incamminavano all'esilio"
Dove andranno?
Che faranno?
Chi cercheranno?
Il mio incedere quotidiano si incenerisce ma piange per la rinascita...sempre e senza chiedere indulto o ragione. Quando lessi il brano in questione ero giovane e bello adesso sono solo rimasto giovane. Credo che se avessi incontrato i gusti di chi mi circonda avrei arricchito il mio corredo e...forse non li avrei mai lasciati partire.
Per fortuna la strada è tracciata, bisogna conservarne il percorso

Le Belle Donne e la loro Testa 1bis


Rispondo da qui per stimolare dibattiti sul tema.

Scusate il ritardo...eccomi...le cose penso che a volte non adrebbero interpretate ma solo considerate...

conosco uno che andava in giro con occhiali finti e senza lenti e non capiva perchè la gente non capisse...mah!

Grazie per l'interessante scambio di posizioni.

giovedì 27 settembre 2007

Questione di Genio


- Che ci fai qui, torni tra i comuni mortali?
- No, sto coi morti comuni.

Psychoharp





(Nella foto: Niels Bohr
Fonte: Wikipedia)

mercoledì 26 settembre 2007

Le belle donne 2

Afrodite/Venere

è sicuramente la figura più vicina al nostro culto della bellezza muliebre.
I poeti e gli artisti celebrano il contorno perfetto del suo volto, lo splendore dei suoi occhi, il sorriso della sua bocca, la purezza dei suoi seni; non si spingono oltre ma lo pensano.
Dea fiera e crudele, ella assilla la natura animale e regna sul cuore e sui sensi degli uomini.
Figlia di Zeus e Dione (Iliade, V, 312).
Secondo Esiodo è nata dalla spuma del mare fecondata dagli organi sessuali di Urano che Crono aveva mozzato e gettati in mare.
Così “la dea nata dalle onde” sarebbe una delle prime dee (Teogonia, 188, ss.); non appena uscita dalle acque è trasportata lieve dagli Zefiri fino alle coste di Cipro ed è lì dove viene vestita, coperta di gioielli, cosparsa di essenze, aromi, profumi quindi immediatamente condotta al cospetto degli dei immortali nel loro palazzo.
Per questa doppia origine viene quindi considerata l’una la nobile dea dell’amore puro (Urania) e l’altra, la figlia di Dione (Pandemo) è la dea dell’amore volgare (quello che più piace insomma).
Sposa del povero Efesto (Vulcano), se la fa di gusto con Ares (Marte), ovvio di nascosto; Efesto viene informato dai soliti noti (mai buoni di farsi i fattacci loro) ed allora le tende una trappola mediante una rete dalle maglie invisibili ed invita tutti gli dei a sorprendere gli amanti sul più bello ed a svergognare la fedifraga (facendo così lui una bella figura da c., incavolare Marte da morire e piangere la povera dea desiderosa solo di attenzioni).
Afrodite spaventata e sorpresa fugge tutta vergognosa verso Cipro senza capacitarsi di quanto accaduto ed Ares, a sua volta, scappa solo soletto in Tracia ad azzufarsi con le popolazioni locali.
Da questi amori più o meno virtuosi nasceranno Eros (l’Amore più peccaminoso) e Anteros (l’Amore che ricambia) così come Dimo (il Terrore) e Fobo (il Timore).
Ma la frivola dea non ha un solo amante, è celebre la sua passione per Adone (bello ma pirla), ama pure il pastorello Anchise (si sà, l’aria di campagna stimola da sempre nella bella stagione) che incontra sul monte Ida. Ha una relazione con Ermete e con Dioniso da cui ha Priapo (priapismo deriva da lui). Fetonte, Faone, Cinica, Bute, Paride saranno i suoi favoriti (beh, Paride se non altro è stato un uomo quantomeno fortunato, magari non era amato ma si è fatto ben consolare).
Fosse tutto qui, Afrodite è bella, brava e disponibile ma anche terribilmente gelosa e ispira a Eos (l’Aurora) un amore impossibile per Orione perché ella aveva sedotto Ares (il cui spirito guerriero era forte ma la carne…). Le armi di Afrodite sono varie e crudeli: castiga tutti coloro che non vogliono cederle (mah?) così induce le figlie di Cinica alla prostituzione e infligge un odore pestilenziale alle donne di Lemno che avevano trascurato il suo culto: queste, abbandonate dai loro mariti, uccidono tutti gli uomini dell’isola e si arrangiano da sole (evidentemente non sono solo gli uomini che per dispetto…).
Il potere di Afrodite è immenso; è un amore per il toro bianco di Minosse che essa ispirerà a Pasifae (da cui nascerà il Minotauro poveretto).
Tra le sue vittime ricordo Elena, Medea, Arianna, Fedra, Ippodamia etc (leggere per credere!)...
E’ stata Afrodite a dare Elena a Paride pur di stravincere quel concorso di miss contro le altre

belle olimpioniche e guardate che casino immane ne è venuto fuori e quanti lutti a quei poveri ed innocenti Achei (ricordo a tutti quanti l’enorme risentimento generale, sulla terra e nelle alte sfere delle divinità celesti, altro che calma olimpica)!
Quando Afrodite entra in campo Eros le si adatta e le si associa in una sorta di gioco didascalico e preciso delle reciproche parti (non certo carnalmente).
Ma è lei, la dea passionale e stupenda, che indica il momento in cui i sessi si distinguono, dove l’unione e l’amplesso si compiono senza alcuna confusione, dove la distanza fra i due amanti modella l’attrazione dell’uno verso l’altro sublimandone i momenti sottolineati da languidi gemiti e prolungati sospiri.
Con lei nascono il ciangottio delle ragazzine, i sorrisetti gli inganni e i mezzucci, il fascino e…la seduzione. E lei, Afrodite, aiutata da Eros, arma talora le donne di un desiderio violento ed indomabile ma ha senso della misura in questo, tale da farle respingere Priapo (figlio suo e di Zeus) perché spaventata da quel membro spropositato e dalle sue deformità (Priapo, abbandonato in un bosco, verrà allevato dai pastori, resterà una divinità rustica e si abituerà presto ad arrangiarsi da solo saggiamente senza farsene un dramma).
Afrodite è quindi la vera dea dell’amore ed i suoi templi (specie quelli del monte Erice a Corinto) sono popolati di ierodule (serve dei sacerdoti dei templi greci) che si concedono benevolmente agli stranieri di passaggio; tale funzione era all’inizio riservata alle giovanette che donavano così la loro verginità alla dea, ma poco a poco, fu riservata a schiave, addette al tempio, vere professioniste dell’amore passionale e a volte ben remunerato dai poveri viandanti in cerca di sbuffi di calore umano.

lunedì 24 settembre 2007

spesso il male di vivere


spesso il male di vivere ho incontrato

era il rivo strozzato che gorgoglia

era l'incartocciarsi della foglia

riarsa, era il cavallo stramazzato.


Bene non seppi, fuori del prodigio

che schiude la divina Indifferenza:

era la statua della sonnolenza

del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


(Eugenio MONTALE,

da Ossi di Seppia, 1925)

martedì 18 settembre 2007

Le belle donne e la loro testa (parte 1a)

LE BELLE DONNE e LA LORO TESTA,
LIBERE RIFLESSIONI DI UN “ORMAI” 50enne



Non è un tema facile da affrontare quello delle Donne Belle e della loro testa.
Si può e si riesce a cadere nell’ovvio con una linearità sconcertante e drammaticamente evidente (basterebbe contare il numero di fogli stropicciati accatastati nel mio cestino dei rifiuti) nell’emergere di luoghi comuni ben risaputi.
Le donne Belle hanno tormentato (e continuano a farlo) i pensieri degli uomini da sempre (figurarsi i miei), basterebbe una piccola escursione storico-culturale per avallare questa mia citazione; ve la risparmierò a patto che ognuno di voi faccia un piccolo sforzo per richiamare alla mente alcuni ricordi scolastici.

Elena di Troia, “la bella Elena” che fece impazzire mezzo mondo ellenistico (non solo di sesso maschile ho l’impressione) è il primo esempio; credo che gli abitanti di Ilio si siano amaramente pentiti di aver assecondato le giovanili pulsioni di uno dei loro eroi.
Che dire poi delle varie amate ed idealizzate dai poeti nostrani: Beatrice, Fiammetta, Eloisa…
e le popolane ritratte più o meno nude e prosperose dalla storia dell’arte?Quanti sorrisi ammiccanti di splendide donne ci guardano e tentano dalle tele di tutti i musei del mondo?

domenica 16 settembre 2007

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.


Cesare Pavese


venerdì 14 settembre 2007

Palingenetica obliterazione dell'Io cosciente

"Qui il terreno è franabile"
"Si dice friabile, ignorante!"
"Sì, ma io frano, non frio!"

(Aldo, Giovanni e Giacomo,
Tre uomini e una gamba
)

.............................................

Le corna sono meglio delle gobbe

(A.M.)

domenica 9 settembre 2007

I sogni son desideri...



Ciò che gli esseri umani dicono di volere è spesso differente da ciò che credono di volere.
Ciò che credono di volere è spesso differente da ciò che vogliono veramente.