mercoledì 4 giugno 2025

Per flauto


Il flauto notturno

Sotto il notturno ciel che s’inzaffira,
Dalla vetta del colle ermo e fronzuto,
Un flauto nella cheta ombra perduto
Canta soave e mormora e sospira.

Sovra i campi, lontan, per l’aer muto,
Il modulato suon lento s’aggira,
E dolce piagne, e più dolce delira,
Limpido, grave, tremendo, acuto.

D’amori spenti e di sventure arcane
Il flauto narra e d’anime svanite
Non so che storie tenere e crudeli.

Oh, vani amori, oh, ricordanze vane,
Oh, sogni e voci di sommerse vite
Sotto la muta immensità de’ cieli!

Arturo Graf 

In un suono si arrende l'anima
emozioni scaturiscono segni vitali;
la stanchezza, quella del quotidiano,
si riduce a silenziose lacrime ... 
 
Il Flauto Notturno è stato scritto da Riccardo Zandonai nel 1932 ed è un misterioso brano per flauto solista e orchestra da camera che ha come soggetto il sonetto omonimo del poeta Arturo Graf (da "le Danaidi").
Nel brano, il compositore riprende alcuni temi dalle sue opere come le citazione dalla più famosa: Francesca da Rimini (1914).

Si tratta della prima edizione critica di questo piccolo gioiello della produzione strumentale italiana del '900.

(dalla rete)

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