martedì 28 febbraio 2023

Sciocchezze #47

 

Nel cuore

Solo stanchezza oggi nel cuore
e silenzio, dolcezza, solo;
non ho tante forze per redimere
i sogni, le gioie, i dolori...

Gujil

lunedì 27 febbraio 2023

Poesia e riflesso

Veda

Alle canne viene un brusio.
Agli uccelli viene un sussurro.
La porta aperta, scarso lo sguardo
e un messaggio partito verso il Non Dove della pianura.
Una vacca sotto gli abeti,
l’eternità sulle siepi.
Allo stelo di ogni foglia una fantasia appesa
e niente parole,
niente nomi.
In basso, una strada incolore. In alto, un armonico sole.

Sohrāb Sepehri

 
Disastrosi esseri uccidiamo
il mondo, la madre terra;
siamo essere ammorbanti,
finiremo infettati e morti...

domenica 26 febbraio 2023

Lovers

Innamorarsi da adulti è quasi sempre difficile. 
Quel sentimento irragionevole e luminoso 
espone al rischio del ridicolo, 
mette di fronte a scelte importanti.
  
Che i miei seni ti provochino
Voglio la tua furia
Voglio vedere i tuoi occhi appesantirsi
Le tue guance sbiancare incavandosi.
Voglio i tuoi brividi.
Devi esplodere tra le mie cosce
I miei desideri vanno esauditi sul terreno fertile
Del tuo corpo senza pudore.

Joyce Mansour

 

Nei gesti consueti di corpi storditi
dal suono delle loro voci, si specchia
una casta idea dell'amore che ancora
collima nel sogno dei poveri amanti...

sabato 25 febbraio 2023

Protocollo cittadino #90 (tra mediocrità e pulsioni)

Riferita a persona, la mediocrità consiste in una ben definita condizione di limitatezza nello svolgere una determinata attività, dovuta alla mancanza di adeguata formazione o attitudine; più genericamente, può indicare la limitatezza o qualità scadente di una determinata entità (da wikipedia).
 
   Mediocrità e pulsioni

Mi muovo in questa mediocrità,
mi avviluppo in un vortice intenso,
vorrei non sapere, non pensare.
Sposare l'ignoranza per vivere
serenamente accogliere, accettare
non cercare di capire, di sapere.
Eccomi, stanco e sfiduciato,
ancora preda del vizio dell'amore,
ancora schiavo di pulsioni animali,
mediocrità di tutti...

Gujil 
 
La pulsione è un concetto sviluppato da Sigmund Freud per dare una spiegazione ai moventi inconsapevoli che condizionano le diverse condotte umane (i comportamenti insomma), in termini di processi certamente inconsci (dalla rete).

venerdì 24 febbraio 2023

Il verso

Il verso è l'unità metrica base per la poesia, sia sotto il punto di vista ritmico che puramente visivo.
Tipograficamente è delimitato dalla discesa a capo. 
Nei metri regolari, consiste in «una successione di sillabe strutturata secondo certe regole»

I versi, 1 

I versi sono come i figli.
Crescono nelle viscere con rumori segreti,
soffrono dentro di te, si ammalano,
poi inaspettatamente crescono,
un giorno ti si rivoltano contro,
contro di te che hai dato loro vita,
finché poi se ne vanno per sempre
e non sono più soltanto tuoi.
(Atene, 1928)

Titos Patrikios
da "La resistenza dei fatti"
(Crocetti, 2007)

Le mie poetiche espressioni sono
perdute, confinate al nulla che impera;
sarò premio tardivo ai posteri
o solo ammuffiti fogli in cantina... 
 
Nella letteratura e nella metrica, la strofa è un gruppo di versi, di numero e di tipo fisso o variabile che vengono organizzati secondo uno schema, in genere ritmico, seguito da una pausa. È nota anche con il nome di stanza, termine preferito per le canzoni (da wikipedia)
 

giovedì 23 febbraio 2023

La cerimonia del Tè

La  
cerimonia del tè
in Giappone, è un rito antichissimo.
 
Tutt’oggi ancora largamente praticato (non solo a scopo turistico), non si limita al piacere di gustarsi una calda tazza di tè, quanto più ha una connotazione spirituale, legata alle pratiche di meditazione, introspezione e contemplazione. 
Si tratta di una cerimonia affascinante, volta alla ricerca della propria essenzialità e alla purificazione dello spirito, aspetto fondamentale della disciplina zen.
 
 
Senza pensare al poi

Senza parlar del come,
senza pensare al poi,
senza chiederci fama o nome,
qui, amando l´amore,
tu e io ci guardiamo.

Akiko Yosano


Il cuore della
cerimonia del tè

consiste nel preparare una deliziosa tazza di tè;
disporre il carbone in modo che riscaldi l’acqua;
sistemare i fiori come fossero nel giardino;

in estate proporre il freddo;
in inverno il caldo;
fare tutto prima del tempo;
preparare per la pioggia
e dare a coloro con cui ti trovi ogni considerazione

Nel Giappone che vidi il suono
dellla cerimonia del te, una geisha
non importa il dolore, non l'amore,
corridoio e una tela che amo ancora... 
 
La cerimonia del tè rappresenta un rito affascinante e particolareggiato, carico di significati, che racchiude ed esprime armonia, purezza, rispetto e tranquillità; è una cerimonia rappresentativa della connessione tra la vita e l'arte, tra il sacro e il profano, tra il terreno e la spiritualità interiore (dalla rete).

mercoledì 22 febbraio 2023

Crepacci

Un crepaccio (peggiorativo e accrescitivo di crepa) è un'alterazione geomorfologica della superficie di un suolo, di una roccia o di un ghiacciaio; con il termine si indica in genere una fenditura profonda e di grandi dimensioni
Si forma per effetto di uno squilibrio tra forze di natura contrastanti quali ad esempio lo scivolamento per gravità che supera localmente la forza di coesione del mezzo.
(da wikipedia)
 
Si allontanano piano le parole,
arrampicano crepacci inesplorati
nascondendosi nelle spaccature
silenti di gole raffrescate dall’ombra.
È un distacco sacrale, la scelta
d’amore che osserva il commiato,
amando per sé l’onesta resa
come conquista da tenere in salvo.
È tempo – questo – per il cammino
liberato, per le discese a valle, affidandosi
all’inclinazione del passo regolante
l’equilibrio, la giusta divisione:
un respiro al corpo
uno al divenire del cuore.

Hilde Kuhn

 

Dopo le parole i silenzi, quelli
di chi più non vuole ascoltare;
rimane una traccia flebile di amore,
profumi, tempo, il sacrario che siamo...

martedì 21 febbraio 2023

Dylan Thomas

Non andare docile in quella buona notte,
I vecchi brucino infervorati quando è prossima l’alba;
Infuriati, infuriati contro il morente bagliore.
Benché i savi infine ammettano ch’era giusta la tenebra
Poiché le loro labbra nessun fulmine scagliarono
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli onesti, nell’onda ultima, urlando quanto fulgide
Le fragili opere potevano danzare in verdi anse
Infuriano, infuriano contro il morente bagliore.
I bruti che strinsero e cantarono il sole in volo,
E tardi appresero d’averne afflitto il corso,
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, morenti, scorgendo con vista cieca
Che gli occhi infermi splendono e gioiscono come bolidi
Infuriano, infuriano contro il morente bagliore.
E tu, padre mio, là sulla triste altura, ti prego,
Condannami, o salvami, ora, con le tue fiere lacrime;
Non andare docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morente bagliore.

Dylan Thomas

La sera del 5 Novembre 1953 era a New York. Dylan tracannò di fila 18 bicchieri di wiskey lisci e fu colto da delirium tremens, trasportato in ospedale morì, non aveva più la forza di lottare, aveva dato tutto alla poesia, era svuotato ed aveva dato all'alcool la parte migliore di sè. Restano i suoi meravigliosi versi.

Prima o poi si deve andare via,
nel solco dell'incontro un seme
sperando germogli e accompagni
chi rimane nella vita che corre...

lunedì 20 febbraio 2023

Hugo poeta

Faccio tutto ciò che posso
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
e la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra,
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.

Victor Hugo

 Victor Hugo
negli anni intorno al 1830 scrive le raccolte liriche
(Le foglie d’autunno, 1830,
I Canti del crepuscolo
, 1835,
Le Voci interiori
, 1837,
I Raggi e le Ombre
, 1840);
nel 1856 muore sua figlia Léopoldine, annegata nella Senna.
Nello stesso anno pubblica
"Le Contemplazioni
",

raccolta dei poemi ispirati dalla figlia.
La sua poesia è diretta e molto efficace.
(dalla rete)

Il pensare non implica paure,
si forma in un consolidato assenso;
finisce il suono delle parole dove
comincia quello dei sensi, soli...

domenica 19 febbraio 2023

Luogo, poesia e riflesso

Non stabilirti mai fra le montagne e il mare
ma corri avanti e indietro fra loro ogni giorno.
Avrai comunque nostalgia di un posto nell’altro
e così ogni volta eviterai la morte a metà strada. 

Henrik Nordbrandt
da "Il nostro amore è come Bisanzio"

La linea di confine disegna
il sole, le poche onde, le cime;
andrò là dove finisce il mare,
o dove comincia il sogno...

sabato 18 febbraio 2023

Amici... del giaguaro

Il giaguaro è una grossa specie di felino, unico rappresentante vivente del genere Panthera originario delle Americhe.
Con una lunghezza che può raggiungere i 185 cm e un peso che può toccare i 158 kg, è il più grande felino del continente e il terzo in assoluto

(da wikipedia).

 

Il leopardo ha un rifugio
nella foresta aspra e cupa:
io ho più del leopardo,
perchè io ho un buon Amico.
Dorme come su un giocattolo
la musmè sul suo poggiatesta
di acero del Giappone: io dico:
“Il miglior cuscino è un Amico”.
Il suo lignaggio ha il conte;
ha l’aurora il mendico:
l’ala ha l’uccello:
io ho laggiù in Messico un Amico!
Ha il signor presidente
un giardino con una fontana,
e un tesoro in oro e contanti:
io ho di più, io ho un Amico.

José Martí

 

Come le scarne dita di una mano
li conto, quelli che ancora sono,
chi rimane attinge acqua dal pozzo,
chi è andato ha bevuto troppo...
 
Un amico,  
invece, è colui che ha un rapporto di affetto e stima
con qualcun altro/ qualcun'altra:  
un caro amico; amico fraterno, intimo || amico del cuore, l'amico prediletto o, eufemisticamente, l'innamorato | amici per la pelle, molto uniti | l'amico dell'uomo, il cane ||  
figurato: amico del giaguaro, chi, senza volere, favorisce gli avversari del proprio amico;
nel detto amici come prima, per significare che dopo un contrasto non restano rancori.
(dalla rete)

venerdì 17 febbraio 2023

Riflesso e poesia

Mie montagne rosa, lontane
ora il ricordo appare rivalsa;
amore indiscreto ha bussato
alla porta del cuore, chiusa...
 
L'amore delle montagne è una cosa seria

Le montagne amano a qualunque età.
Una montagna con
milioni di anni si innamora di una persona di venti.
Una montagna addormentata aspetta per migliaia di anni
un bacio da chiunque.
La montagna a forma di coppa vuole che la bacino solo
gli angeli.

Juan Carlos Galeano

giovedì 16 febbraio 2023

Mestizia crepuscolare

L’opera, datata 1899, è un raffinato studio di controluce, un tema piuttosto diffuso nell’ambiente dei divisionisti lombardi perchè dava modo di esercitarsi sul tema dell’ombra colorata. 
Il dipinto è calato a pieno nel clima di fervida sperimentazione della tecnica divisionista che caratterizza la produzione di Giovanni Battista Ciolina (Toceno -NO-, 1875-1955) a cavallo tra Otto/Novecento. 
Quando attacantonati i temi di marca simbolista e la stesura filamentosa, l'artista rivolge il suo interesse alle ricerche sulla luce e ai soggetti di vita contadina, coltivati da Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo, sforzandosi di applicare con maggior rigore ma pur sempre in un'accezione del tutto libera e personale le leggi della scomposizione del colore. 
L'opera si trova in esposizione permanente a Novara presso la galleria Giannone.
 
Giovanni Battista Ciolina
"Mestizia crepuscolare"
 

Nel crepuscolo le cose che amo
indistinte si affacciano al vero;
come cornici di quadri famosi
siamo corollario ai troppi sogni...
 
La tomba dei saggi

Non possono far altro che discutere di capre

lentamente sorseggiano un the – si addensa il crepuscolo
persino su uno strato di aghi di pino oscilla la luna
l’albero che profuma di pino solido si sostiene
l’ombra dei monti circostanti – diffonde il cinguettio del giorno
una panca di pietra verde rinchiude il viaggiatore
nell’ascolto attento – a loro viene tolto l’accento
una tazza di porcellana raddensa la lontananza come giada
quando leggera si appoggia è ancora tiepida e trasparente

Yang Lian

 
La mestìzia s. f. [dal lat. maestitia; v. mesto]. – Sentimento di interna afflizione, affine alla tristezza, ma di questa più contenuto e persistente, che in genere presuppone un superamento del dolore, seguito da un fondo di rassegnata amarezza, e che talvolta può anche costituire un abituale atteggiamento dell’animo: sento in me una grande m.; ho il cuore pieno di m.; un senso di m. mi accompagna sempre; questi spettacoli accrescevano, a ogni passo, la m. del frate (Manzoni); soprattutto in quanto si rivela nell’aspetto, nell’espressione: volto atteggiato a m., a una dolce, soave, tranquilla m.; sulla sua fronte passò un’ombra, una nube di m.; i suoi occhi si velarono di m.; un’espressione di devozione e di venerazione, soffusa di m., le si diffonde sul viso (Pietro Citati) -TRECCANI-.

mercoledì 15 febbraio 2023

Oggi

E' oggi 

E’ oggi: tutto l’ieri andò cadendo
entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell’aurora.
Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
sei tremito del tempo che trascorre
tra luce verticale e sole cupo,
e il cielo chiude su te le sue ali
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna,
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna.

Pablo Neruda

Ancora troverò la voce un giorno
per dire cose che sai, che sapresti;
remoto istinto di correre, prati
in un sole che ancora non scalda...
 
òggi
avverbio di tempo
[lat. hŏdie, da *ho diē (per hoc die) «in questo giorno»]. 
- TRECCANI -
 
1. - Nel giorno presente, cioè nella giornata solare a cui appartiene il momento in cui si parla: o. è domenica; o. è il 23 del mese; quanti ne abbiamo o. (sottint. del mese)?; o. non mi sento bene; dovrei partire oggi. Nell’uso tosc., e anche di qualche altra regione, la parte del giorno che va dal mezzodì al tramonto, cioè il pomeriggio: ci si rivede o., perché stamani non ho tempo. In locuz. rafforzative: quest’o.; o. stesso; in partic., oggi come oggi, limitatamente alla giornata presente (ma anche con senso più ampio, al tempo presente), senza tener conto di possibilità future: oggi come oggi non posso prometterti nulla. Come punto di partenza per precisare un tempo futuro: o. a otto, o. a quindici, lo stesso giorno che è oggi fra una, fra due settimane; e così o. a un mese, o. a un anno, fra un mese, fra un anno esatto; ormai ant. in altre espressioni (come o. a sei dì o al sesto dì, di qui a sei giorni; o. a venti dì, e sim.): o. al terzo dì le novelle spose entreranno primieramente nelle case de’ lor mariti (Boccaccio). E con riferimento al passato: o. è un anno da quando ..., oppure fa o. un anno, un mese, una settimana ...: oi nobile intelletto, O. fa l’anno che nel ciel salisti (Dante). Preceduto da preposizione, e in genere quando non ha funzione di compl. di tempo determinato, ha valore di s. m.: il giorno d’o.; da o. in poi (poco com. da o. innanzi); il termine decorre da o.; te lo comunicherò entro o.; sono stato in giro tutt’o.; a tutt’o. non ne ho avuto notizia; per o. ho lavorato abbastanza; ant. in oggi, con lo stesso sign. del semplice oggi.  
2. - In molti casi ha valore generico, non indicando precisamente la giornata presente ma un periodo più ampio di tempo: ne sono convinto o. più che mai. Quindi, in genere, il tempo, l’epoca attuale: o. il mondo è cambiato; la moda, i costumi, l’arte, la poesia d’o.; vocaboli che o. non sono più in uso; con lo stesso senso di oggi anche le locuz. al giorno d’o., al tempo d’o., e i composti oggigiorno (v.), oggidì (v.). Sign. anche più generico ha quand’è contrapposto o correlato a domani, come nelle espressioni da o. a domani, dall’o. al domani, d’o. in domani, cioè da un giorno all’altro (più raro, e con altro sign., dall’ieri all’o., in breve tempo, o improvvisamente, senza preavviso, e sim.), o in frasi quali o. vuole una cosa, domani un’altra (cioè un giorno ..., un altro ...), e sim. In partic., o. a me, domani a te, frase proverbiale per significare che tutti siamo soggetti alla stessa sorte, e che ciò che è capitato a uno può capitare, presto o tardi, ad altri (il prov. è spesso citato nella forma lat. mediev. hodie mihi, cras tibi, soprattutto come invito a meditare sulla morte; ma in forma poco dissimile si trova già nella Bibbia, Ecclesiastico 38, 23: mihi heri et tibi hodie «a me ieri e a te oggi»).

martedì 14 febbraio 2023

Sciocchezze #46

Il male... fuori

Il male è fuori o dentro?
Vorrei riuscire a rompere gli indugi
questa remora stagnante che striscia;
sono un animale di affetti
eppure cerco la pace dei sensi.
Tornerò all'attesa nell'ombra,
di me esteriorità apparente
e un sorriso marcato, chiaro,
difficile da interpretare...
 
Gujil

lunedì 13 febbraio 2023

Protocollo cittadino #89

 
Non saprai mai le cose che penso,
solo intuiti fugaci, frasi spezzate,
come in un contesto drammatico
mi piego in ginocchio, vinto, solo;
rimani con me nel giorno che sei
per qualche attimo solo, oggi,
per un respiro che sarà solo fiato,
una carezza, per ogni lacrima...
 
Gujil

domenica 12 febbraio 2023

Sciocchezze #45

 

Domani

Mi sveglierò domani
ora voglio solo che il sogno 
rimanga con me, per poco;
le pozze di fango seccato...
 
Gujil

sabato 11 febbraio 2023

Poesia e riflesso

L'uomo e la donna

L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.

Victor Hugo

 

Come foglie dello stesso ramo
cadiamo nelle pozze di fango,
l'inverno congela lo specchio
che vorremmo e non siamo...

giovedì 9 febbraio 2023

Calore nostalgico

Nostalgia grossa nella gola

Quando mi mancano le tue mani ai miei fianchi,
quella risata piena e vibrante,
il tuo impeto di ragazzo innamorato,
quel fascino per la luna degli zingari letterari
e i nostri giochi segreti con nomi propizi,
le nostre lettere d’amore,
i messaggi sotto la porta
e la tiepidezza dei tuoi richiami…
mi consolo pensando che fu un delizioso miraggio,
una fantasticheria in liquore di miele,
un grappolo di delizie mescolate
a saltelli e sorrisi
di acrobati innocenti.

Magda Zavala

 

Manca il candore giovanile,
mancano gli attimi e i sosperi;
tradizionalmente stanco approdo
a lidi più solitari e calmi...

 

 

...la nostalgia ci scalda!
Un team di ricercatori della Cina meridionale ha dimostrato infatti, che chi vive nelle zone più fredde del mondo è più incline a provare nostalgia, proprio perché secondo gli scienziati, l’atto del ricordare porterebbe ad un aumento della temperatura corporea.
Come dire,
ricordare ci scalda il cuore
!

(dalla rete)

mercoledì 8 febbraio 2023

Ancora amore...

Questo amore

Nessuno tocchi questo amore.
Ignorino tutti la cautela del nostro cielo notturno
e che il segreto sia l’aria gioiosa dei nostri placidi sospiri.
Nessun estraneo venga a contaminare
il tuo e il mio sonno:qualsiasi visitatore
viene a invadere il tiepido ambito da noi abitato;
qui il tempo è acqua fresca in movimento,
quasi sottile volo,e tutte le persone vivono
molto lontano dal nostro giardino allucinato,
fuori dal nostro paradiso segreto.

Darío Jaramillo Agudelo

Che nessuno mai sappia che noi,
intrisi di sole in abbracci fugaci;
nel contesto indistinto del mai
come sogno, come china dolente... 
 
...Investendo le proprie energie in un amore non corrisposto, in realtà, ti stai anche proteggendo. 
Proteggi te stesso dalla possibilità di vivere una storia d’amore vera, travolgente e piena di reciprocità. 
Per chi è abituato a dare, amare non spaventa ma ricevere amore sì. Ecco perché per te è più facile amare chi non ti ama, così non corri il rischio di essere, per una volta, quello che riceve... 
(dalla rete)