Nel cuore
martedì 28 febbraio 2023
Sciocchezze #47
lunedì 27 febbraio 2023
Poesia e riflesso
Alle canne viene un brusio.
Agli uccelli viene un sussurro.
La porta aperta, scarso lo sguardo
e un messaggio partito verso il Non Dove della pianura.
Una vacca sotto gli abeti,
l’eternità sulle siepi.
Allo stelo di ogni foglia una fantasia appesa
e niente parole,
niente nomi.
In basso, una strada incolore. In alto, un armonico sole.
Sohrāb Sepehri
domenica 26 febbraio 2023
Lovers
Voglio vedere i tuoi occhi appesantirsi
Le tue guance sbiancare incavandosi.
Voglio i tuoi brividi.
Devi esplodere tra le mie cosce
I miei desideri vanno esauditi sul terreno fertile
Del tuo corpo senza pudore.
Joyce Mansour
sabato 25 febbraio 2023
Protocollo cittadino #90 (tra mediocrità e pulsioni)
venerdì 24 febbraio 2023
Il verso
I versi, 1
I versi sono come i figli.
Crescono nelle viscere con rumori segreti,
soffrono dentro di te, si ammalano,
poi inaspettatamente crescono,
un giorno ti si rivoltano contro,
contro di te che hai dato loro vita,
finché poi se ne vanno per sempre
e non sono più soltanto tuoi.
(Atene, 1928)
Titos Patrikios
da "La resistenza dei fatti"
(Crocetti, 2007)
giovedì 23 febbraio 2023
La cerimonia del Tè
Senza parlar del come,
senza pensare al poi,
senza chiederci fama o nome,
qui, amando l´amore,
tu e io ci guardiamo.
Akiko Yosano
“Il cuore della
cerimonia del tè
consiste nel preparare una
deliziosa tazza di tè;
disporre il carbone in modo che riscaldi l’acqua;
sistemare i fiori come fossero nel giardino;
in estate proporre il
freddo;
in inverno il caldo;
fare tutto prima del tempo;
preparare per
la pioggia
e dare a coloro con cui ti trovi ogni considerazione”
mercoledì 22 febbraio 2023
Crepacci
arrampicano crepacci inesplorati
nascondendosi nelle spaccature
silenti di gole raffrescate dall’ombra.
È un distacco sacrale, la scelta
d’amore che osserva il commiato,
amando per sé l’onesta resa
come conquista da tenere in salvo.
È tempo – questo – per il cammino
liberato, per le discese a valle, affidandosi
all’inclinazione del passo regolante
l’equilibrio, la giusta divisione:
un respiro al corpo
uno al divenire del cuore.
Hilde Kuhn
martedì 21 febbraio 2023
Dylan Thomas
I vecchi brucino infervorati quando è prossima l’alba;
Infuriati, infuriati contro il morente bagliore.
Benché i savi infine ammettano ch’era giusta la tenebra
Poiché le loro labbra nessun fulmine scagliarono
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli onesti, nell’onda ultima, urlando quanto fulgide
Le fragili opere potevano danzare in verdi anse
Infuriano, infuriano contro il morente bagliore.
I bruti che strinsero e cantarono il sole in volo,
E tardi appresero d’averne afflitto il corso,
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, morenti, scorgendo con vista cieca
Che gli occhi infermi splendono e gioiscono come bolidi
Infuriano, infuriano contro il morente bagliore.
E tu, padre mio, là sulla triste altura, ti prego,
Condannami, o salvami, ora, con le tue fiere lacrime;
Non andare docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morente bagliore.
Dylan Thomas
La sera del 5 Novembre 1953 era a New York. Dylan tracannò di fila 18 bicchieri di wiskey lisci e fu colto da delirium tremens, trasportato in ospedale morì, non aveva più la forza di lottare, aveva dato tutto alla poesia, era svuotato ed aveva dato all'alcool la parte migliore di sè. Restano i suoi meravigliosi versi.
lunedì 20 febbraio 2023
Hugo poeta
perché il mio amore
non ti disturbi,
ti guardo di nascosto,
ti sorrido quando non mi vedi.
Poso il mio sguardo
e la mia anima ovunque
vorrei posare i miei baci:
sui tuoi capelli,
sulla tua fronte,
sui tuoi occhi,
sulle tue labbra,
ovunque le carezze
abbiano libero accesso.
Victor Hugo
Victor Hugo
negli anni intorno al 1830 scrive le raccolte liriche
(Le foglie d’autunno, 1830,
I Canti del crepuscolo, 1835,
Le Voci interiori, 1837,
I Raggi e le Ombre, 1840);
nel 1856 muore sua figlia Léopoldine, annegata nella Senna.
Nello stesso anno pubblica
"Le Contemplazioni",
raccolta dei poemi ispirati dalla figlia.
La sua poesia è diretta e molto efficace.
(dalla rete)
domenica 19 febbraio 2023
Luogo, poesia e riflesso
ma corri avanti e indietro fra loro ogni giorno.
Avrai comunque nostalgia di un posto nell’altro
e così ogni volta eviterai la morte a metà strada.
Henrik Nordbrandt
da "Il nostro amore è come Bisanzio"
sabato 18 febbraio 2023
Amici... del giaguaro
Il giaguaro
è una grossa specie di felino, unico rappresentante vivente del genere
Panthera originario delle Americhe.
Con una lunghezza che può
raggiungere i 185 cm e un peso che può toccare i 158 kg, è il più grande
felino del continente e il terzo in assoluto
(da wikipedia).
Il leopardo ha un rifugio
io ho più del leopardo,
perchè io ho un buon Amico.
Dorme come su un giocattolo
la musmè sul suo poggiatesta
di acero del Giappone: io dico:
“Il miglior cuscino è un Amico”.
Il suo lignaggio ha il conte;
ha l’aurora il mendico:
l’ala ha l’uccello:
io ho laggiù in Messico un Amico!
Ha il signor presidente
un giardino con una fontana,
e un tesoro in oro e contanti:
io ho di più, io ho un Amico.
José Martí
venerdì 17 febbraio 2023
Riflesso e poesia
Le montagne amano a qualunque età.
Una montagna con
milioni di anni si innamora di una persona di venti.
Una montagna addormentata aspetta per migliaia di anni
un bacio da chiunque.
La montagna a forma di coppa vuole che la bacino solo
gli angeli.
Juan Carlos Galeano
giovedì 16 febbraio 2023
Mestizia crepuscolare
Non possono far altro che discutere di capre
lentamente sorseggiano un the – si addensa il crepuscolo
persino su uno strato di aghi di pino oscilla la luna
l’albero che profuma di pino solido si sostiene
l’ombra dei monti circostanti – diffonde il cinguettio del giorno
una panca di pietra verde rinchiude il viaggiatore
nell’ascolto attento – a loro viene tolto l’accento
una tazza di porcellana raddensa la lontananza come giada
quando leggera si appoggia è ancora tiepida e trasparente
Yang Lian
mercoledì 15 febbraio 2023
Oggi
E’ oggi: tutto l’ieri andò cadendo
entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell’aurora.
Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
sei tremito del tempo che trascorre
tra luce verticale e sole cupo,
e il cielo chiude su te le sue ali
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna,
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna.
Pablo Neruda
avverbio di tempo
martedì 14 febbraio 2023
Sciocchezze #46
lunedì 13 febbraio 2023
Protocollo cittadino #89
domenica 12 febbraio 2023
Sciocchezze #45
Domani
sabato 11 febbraio 2023
Poesia e riflesso
L'uomo e la donna
L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.
Victor Hugo
giovedì 9 febbraio 2023
Calore nostalgico
Quando mi mancano le tue mani ai miei fianchi,
quella risata piena e vibrante,
il tuo impeto di ragazzo innamorato,
quel fascino per la luna degli zingari letterari
e i nostri giochi segreti con nomi propizi,
le nostre lettere d’amore,
i messaggi sotto la porta
e la tiepidezza dei tuoi richiami…
mi consolo pensando che fu un delizioso miraggio,
una fantasticheria in liquore di miele,
un grappolo di delizie mescolate
a saltelli e sorrisi
di acrobati innocenti.
Magda Zavala
Manca il candore giovanile,
mancano gli attimi e i sosperi;
tradizionalmente stanco approdo
a lidi più solitari e calmi...
...la nostalgia ci scalda!
Un team di ricercatori della
Cina meridionale ha dimostrato infatti, che chi vive nelle zone più
fredde del mondo è più incline a provare nostalgia, proprio perché
secondo gli scienziati, l’atto del ricordare porterebbe ad un aumento
della temperatura corporea.
Come dire,
ricordare ci scalda il cuore!
(dalla rete)
mercoledì 8 febbraio 2023
Ancora amore...
Nessuno tocchi questo amore.
Ignorino tutti la cautela del nostro cielo notturno
e che il segreto sia l’aria gioiosa dei nostri placidi sospiri.
Nessun estraneo venga a contaminare
il tuo e il mio sonno:qualsiasi visitatore
viene a invadere il tiepido ambito da noi abitato;
qui il tempo è acqua fresca in movimento,
quasi sottile volo,e tutte le persone vivono
molto lontano dal nostro giardino allucinato,
fuori dal nostro paradiso segreto.