L’opera, datata 1899, è un raffinato studio di controluce, un tema piuttosto diffuso
nell’ambiente dei divisionisti lombardi perchè dava modo di esercitarsi
sul tema dell’ombra colorata.
Il dipinto è calato a pieno nel clima di
fervida sperimentazione della tecnica divisionista che caratterizza la
produzione di Giovanni Battista Ciolina (Toceno -NO-, 1875-1955) a cavallo tra Otto/Novecento.
Quando attacantonati
i temi di marca simbolista e la stesura filamentosa, l'artista rivolge
il suo interesse alle ricerche sulla luce e ai soggetti di vita
contadina, coltivati da Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo, sforzandosi di applicare con maggior rigore ma pur sempre in
un'accezione del tutto libera e personale le leggi della scomposizione
del colore.
L'opera si trova in esposizione permanente a Novara presso la galleria Giannone.
Nel crepuscolo le cose che amo
indistinte si affacciano al vero;
come cornici di quadri famosi
siamo corollario ai troppi sogni...
Non possono far altro che discutere di capre
lentamente sorseggiano un the – si addensa il crepuscolo
persino su uno strato di aghi di pino oscilla la luna
l’albero che profuma di pino solido si sostiene
l’ombra dei monti circostanti – diffonde il cinguettio del giorno
una panca di pietra verde rinchiude il viaggiatore
nell’ascolto attento – a loro viene tolto l’accento
una tazza di porcellana raddensa la lontananza come giada
quando leggera si appoggia è ancora tiepida e trasparente
Yang Lian
La mestìzia s. f. [dal lat. maestitia; v. mesto].
– Sentimento di interna afflizione, affine alla tristezza, ma di questa
più contenuto e persistente, che in genere presuppone un superamento
del dolore, seguito da un fondo di rassegnata amarezza, e che talvolta
può anche costituire un abituale atteggiamento dell’animo: sento in me una grande m.; ho il cuore pieno di m.; un senso di m. mi accompagna sempre; questi spettacoli accrescevano, a ogni passo, la m. del frate (Manzoni); soprattutto in quanto si rivela nell’aspetto, nell’espressione: volto atteggiato a m., a una dolce, soave, tranquilla m.; sulla sua fronte passò un’ombra, una nube di m.; i suoi occhi si velarono di m.; un’espressione di devozione e di venerazione, soffusa di m., le si diffonde sul viso (Pietro Citati) -TRECCANI-.
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