sabato 28 gennaio 2023

Una poco conosciuta versione di Bacio

Francesco Hayez
"Il bacio" 1859

Il bacio.
Episodio della giovinezza.

Costumi del secolo XIV, 

meglio noto come Il bacio, è un dipinto a olio su tela (112×88 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1859 e conservato alla Pinacoteca di Brera.
Collocato in un contesto medievale, raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passionalità. Per la travolgente carica emotiva, la raffinata scenografia ed il forte valore civile (la tela è infatti pregna di pulsioni risorgimentali, a simboleggiare l'amore della patria e la lotta allo straniero), l'opera è considerata il manifesto dell'arte romantica italiana; per questo motivo riscosse un grande successo popolare, tanto che Hayez la riprodusse in altre due versioni, con piccole modifiche fra l'una e l'altra.
(da wikipedia)
.  

Io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà

Erich Fried

 
Sapori decisi e saluti, attimi
come preda di passioni e dolori;
scambio di umidi sogni rimane
un contesto unico e solo...
 
L'ultima e terza copia, infine, si discosta da quella originale per il drappo bianco steso sui gradini ed il verde e acceso del manto dell'uomo.
La terza versione è l'unica ad esser stata trasposta su un acquerello su carta, di formato ovoidale; realizzata nel 1859 (dunque coeva a quella di Brera), fu donata da Hayez alla sorella della giovane amante Carolina Zucchi, ed è oggi esposta alla Pinacoteca Ambrosiana, a Milano.
L’acquerello, firmato a destra al centro “Hayez Fran.co”, va identificato non come uno studio preparatorio, ma un d’aprèsc da un dipinto particolarmente apprezzato, secondo una pratica frequente di Hayez
Si tratta del celeberrimo  
Il bacio. 
Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV 
(Milano, Pinacoteca di Brera)
presentato nel 1859 all’esposizione annuale dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’acquerello è piuttosto fedele all’originale, tranne per il fondo semplificato.
Si tratta di un omaggio dell’artista a una persona particolarmente cara, in questo caso l’amica Giuseppina Negroni Prati Morosini
L’opera viene segnalata per la prima volta nella raccolta degli eredi Vincenzo Negroni Prati Morosini nel 1962 e nello stesso anno entra nelle collezioni dell’Ambrosiana, insieme a quattro ritratti della famiglia stessa eseguiti dallo stesso Hayez, tra cui quello di Giuseppina Negroni Prati Morosini.
(dalla rete)
 

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