martedì 31 gennaio 2023

Protocollo cittadino #88

 

Adeso

come un nastro adesivo tenace,
a tutto, alle mie convinzioni;
staccato può solo far male
e scoprire un attimo, quello solo...

Gujil

lunedì 30 gennaio 2023

Riflesso

Su entrambi i lati dello specchio

due uccelli si avventano furiosamente
l’uno contro l’altro,
colpendo il vetro con lo sterno,
battendolo con il becco e le ali,
cercando l’uno di raggiungere l’altro.
Uno di loro
non esiste

Alexander Shurbanov

 

Ancora mi domando spesso
chi è quello riflesso nello specchio?
Io sono io che guardo
o sono quello riflesso?

 

Lo specchio ci rimanda chi siamo
in un'immagine che gli occhi sanno;
deformati dalla mente crediamo
di essere i soli, gli unici, i veri...

domenica 29 gennaio 2023

Lezione

Si può definire lezione ciascuno degli incontri fra il docente o istruttore e uno o più allievi nell'ambito dello svolgimento di un programma di studio o dell'apprendimento di una tecnica: l. di storia, di disegno; l. di ballo, di sci; l. privata.
 
Si impara dalle cose giuste,
lasciamo gli errori dietro;
insegnano? forse, no sò,
non vorrei averne fatti tanti...
 
Lezione

Tardi, la vita m’insegna
questa lezione discreta:

l’ode cristallina
si fa senza poeta

Carlos Drummond de Andrade
  
Oppure una lezione è un  ammaestramento salutare, che può essere compreso tra l'avvertimento e il castigo (anche fisico) o comportare riferimenti ironici. "questo ti servirà di l."

sabato 28 gennaio 2023

Una poco conosciuta versione di Bacio

Francesco Hayez
"Il bacio" 1859

Il bacio.
Episodio della giovinezza.

Costumi del secolo XIV, 

meglio noto come Il bacio, è un dipinto a olio su tela (112×88 cm) del pittore italiano Francesco Hayez, realizzato nel 1859 e conservato alla Pinacoteca di Brera.
Collocato in un contesto medievale, raffigura due giovani innamorati che si stanno baciando con grande passionalità. Per la travolgente carica emotiva, la raffinata scenografia ed il forte valore civile (la tela è infatti pregna di pulsioni risorgimentali, a simboleggiare l'amore della patria e la lotta allo straniero), l'opera è considerata il manifesto dell'arte romantica italiana; per questo motivo riscosse un grande successo popolare, tanto che Hayez la riprodusse in altre due versioni, con piccole modifiche fra l'una e l'altra.
(da wikipedia)
.  

Io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà

Erich Fried

 
Sapori decisi e saluti, attimi
come preda di passioni e dolori;
scambio di umidi sogni rimane
un contesto unico e solo...
 
L'ultima e terza copia, infine, si discosta da quella originale per il drappo bianco steso sui gradini ed il verde e acceso del manto dell'uomo.
La terza versione è l'unica ad esser stata trasposta su un acquerello su carta, di formato ovoidale; realizzata nel 1859 (dunque coeva a quella di Brera), fu donata da Hayez alla sorella della giovane amante Carolina Zucchi, ed è oggi esposta alla Pinacoteca Ambrosiana, a Milano.
L’acquerello, firmato a destra al centro “Hayez Fran.co”, va identificato non come uno studio preparatorio, ma un d’aprèsc da un dipinto particolarmente apprezzato, secondo una pratica frequente di Hayez
Si tratta del celeberrimo  
Il bacio. 
Episodio della giovinezza. Costumi del secolo XIV 
(Milano, Pinacoteca di Brera)
presentato nel 1859 all’esposizione annuale dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
L’acquerello è piuttosto fedele all’originale, tranne per il fondo semplificato.
Si tratta di un omaggio dell’artista a una persona particolarmente cara, in questo caso l’amica Giuseppina Negroni Prati Morosini
L’opera viene segnalata per la prima volta nella raccolta degli eredi Vincenzo Negroni Prati Morosini nel 1962 e nello stesso anno entra nelle collezioni dell’Ambrosiana, insieme a quattro ritratti della famiglia stessa eseguiti dallo stesso Hayez, tra cui quello di Giuseppina Negroni Prati Morosini.
(dalla rete)
 

venerdì 27 gennaio 2023

Prospettiva

Portorico

la vetustà li rende amari
che fare per guarirli dal male
che vedano il rullìo del mare
del cielo il luccichio stellare
è dura sentire la vecchiaia
diffondersi in tutto il corpo
attenuare ogni piccola gioia
e investire il nostro tesoro
ho visto gente in età avanzata
che non aveva quest’amarezza
e che malgrado il suo peccato
rideva tra la schiuma e la brezza
del mare mobile sulla spiaggia
e dei bambini magri e sottili
che fendevano l’onda infranta
e rischiavano la loro pelle
a meno che a notte fonda
non vadano a guardare gli astri
girare e diluire la noia
che minaccia le loro teste

William Cliff

E cerco nella testa posti dove
poter andare a riversare i sogni;
queste idee consunte schiacciano
prospettiva Nevski ancora da vedere...

giovedì 26 gennaio 2023

Sciocchezze #43

Pavido

Sensazionali aspettative incombono
mi chiedo molte cose che saprei;
stordito dal presente mi accingo
ad u n ruolo, un attimo,
una sola immagine ferma...
 
Gujil

mercoledì 25 gennaio 2023

Sciocchezze #42

Solerte

Infine uscirò dal vago
come una certezza vera;
mi ritrovo sempre a pensare
ai torti, alle mie sfuriate;
nel cielo della mia stanza
ritrovo parole perdute
significati ambigui aleggiano,
sono in tormentosa attesa...

Gujil

martedì 24 gennaio 2023

Vita e relitti

La mia vita

Te ne vai senza di me, mia vita.
Tu scorri.
Ed io ancora attendo di fare un passo.
Porti altrove la battaglia.
Mi abbandoni così.
Io non ti ho mai seguita.
Non vedo chiaro nelle tue offerte.
Il poco che voglio, tu non lo porti mai.
Per questa assenza, io desidero tanto.
Tante cose, anche l’infinito…
Per colpa di quel poco che manca,
che tu non porti mai.

Henri Michaux

Ci ritroveremo ancora persi
nello scorrere del tempo
come indissolubili nodi,
come inutili, fragili relitti...
 
Il termine relitto indica nquanto rimane di una nave dopo l'affondamento (naufragio) o l'arenamento a seguito di guasto, incidente o azione di guerra in mare. 
Esistono anche relitti spaziali costituiti da satelliti artificiali abbandonati e altri rottami in orbita intorno alla Terra, spesso catalogati come detriti spaziali o con l'equivalente inglese space debris. 
La terminologia comune, generalmente utilizzata tra chi si occupa di relitti, di navi sommerse e /o perdute è la seguente: si intende per relitto aeronavale una nave o un mezzo aereo di cui si conosce con sicurezza la presenza sul fondale, pur non conoscendo con estrema sicurezza le coordinate della sua posizione. 
Nel caso di relitti navali, il nome da attribuire al relitto è il nome della nave al momento dell'affondamento e non quello al momento del varo (da wikipedia).

lunedì 23 gennaio 2023

Song with no words / Trees without leaves di David Crosby

Nessuna, nessuna parola,
solo suoni e vocalizzi;
una vita per la musica
una vita con la musica

domenica 22 gennaio 2023

Macigni sul cuore

La vita sarebbe forse più semplice
se io non ti avessi mai incontrata.
Meno tristezza
ogni volta che dobbiamo separarci
meno paura
della prossima separazione
e di quella che verrà ancora.
E anche poco
di quella nostalgia impotente
che quando non ci sei
vuole l’impossibile
e subito
e fra un istante
e che poi, poichè non è possibile,
resta turbata
e respira a fatica.
La vita sarebbe forse più semplice
se io non ti avessi mai incontrata,
soltanto non sarebbe la mia vita.

Erich Fried

 

“Prendete la vita con leggerezza,
 che leggerezza non è superficialità, 
ma planare sulle cose dall’alto, 
non avere macigni sul cuore.”
 
 Italo Calvino
 

Forse è proprio così, un istante,

colpito dal giungere ancora;
un niente di felicità pesa come
macigno, sul petto, nel cuore... 
 

sabato 21 gennaio 2023

Pressione

Pressione

Un uomo con la faccia neutra
nella grande migrazione
stringe la valigia lucida
mentre sta in fila alla dogana:

Per cortesia(sì,lei)apra la valigia.
Magari non avrà capito.
Si spicci,La apra!Muoversi!
Guardare in giù con occhi assenti non migliorò le cose.

Ditegli di aprire la valigia!
le lingue alle sue spalle facevano pressione.
Stringeva la sua borsa,ottusamente riluttante.
Ditegli di mettere la valigia sul bancone!

Scattarono lucchetti,lacci caddero a terra tagliati
e nella valigia non c’era niente.

Les Murray

Arroccato in un luogo sicuro
rimando i sogni al mittente,
la vita, le cose,i dolori intensi
dizionario completo del vivere...
 
La pressione 
è la forza applicata perpendicolarmente alla superficie di un oggetto per unità di area sulla quale è distribuita tale forza. 
La pressione relativa è la pressione relativa alla pressione ambiente.
La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi.
(dalla rete)

venerdì 20 gennaio 2023

Poesia, riflesso e addio

Dimenticare

Talvolta dimentico l’amore,
come dimentico la mia mano
Solo loro possono prendere il mondo
e mettermelo davanti
perché possa toccarlo,
ma non mi ricordano il suo compito

Roberto Juarroz

Non è facile scordarsi cose
che comprimono gli occhi, in fondo,
il cuore assume ruoli sempre diversi
eppure condensa in umori i sogni...
 
Ciao David! 

giovedì 19 gennaio 2023

Sciocchezze #41 (Emilia)

Che la speranza sia

Che la spearanza sia
forte richiamo al triste animo,
ho visto paura negli occhi
e sogni dilatati costretti
a macerie del cuore,
ho visto e non scapperò
in sottili diatribe verbali,
ho visto e le mani si posano
sul capo silente e contrito...

Gujil

mercoledì 18 gennaio 2023

Sciocchezze #40

 

Ridammi il cielo

Nel cuore e nell'anima il blu
di un cielo passato in revisione;
le scaltrezze della vita ripongono
usuali e sane condizioni al reale
mi chiedo spesso di risposte date
e domande inespresse spingono
come un ariete, come un maglio...

Gujil

martedì 17 gennaio 2023

Sant' Antonio abate

Sant Antoni dala barba bianca
famm'trua' chel che ma manca
Sant Antoni du'l purscell


famm'truà propri chel..
 
 
SANT'ANTONIO TRA PROVERBI E STORIA

Bisogna ammettere che la maggior parte delle feste popolari di origine religiosa, rischiano spesso di diventare pagane.
E' forse interessante cercare di capire chi era questo Santo di nome Antonio che oggi celebriamo dopo circa 1800 anni dalla sua morte.
La festa di Sant'Antonio Abate era in passato una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine.
Anche oggi è piuttosto diffusa, soprattutto nelle zone rurali e nei paesi della provincia dove le tradizioni sono molto più radicate che nelle grandi città.
Il Santo spesso era rappresentato con lingue di fuoco ai piedi e aveva in mano un bastone alla cui estremità era appeso un campanellino; sul suo abito spiccava il tau, croce egiziana a forma di "T", simbolo della vita e della vittoria contro le epidemie, cosa a cui sembra alludere anche il campanello.

Malgrado tutte queste connotazioni "agresti" attribuitegli da una tradizione secolare, in realtà Antonio aveva poco o nulla a che fare col mondo contadino: era infatti un eremita ed un asceta tra i più rigorosi nella storia del Cristianesimo antico.

(Sant') Antonio (abate),
nacque in Egitto, a Coma intorno all'anno 250.
Malgrado appartenesse ad una famiglia piuttosto agiata, mostrò sin da giovane poco interesse per le lusinghe e per il lusso della vita mondana: alle feste ed ai banchetti infatti preferiva il lavoro e la meditazione, e alla morte dei genitori distribuì tutte le sue sostanze ai poveri.
Compiuta la sua scelta di vivere come un eremita, si ritirò dunque in solitudine a lavorare e a pregare. 
Trascorse molti anni vivendo in un'antica tomba scavata nella roccia, lottando contro le tentazioni del demonio, che molto spesso gli appariva per mostrargli quello che avrebbe potuto fare se fosse rimasto nel mondo.  
A queste provocazioni Antonio rispondeva con digiuni e penitenze di ogni genere, riuscendo sempre a trionfare. 
Malgrado conducesse una vita dura e piena di privazioni, fu molto longevo: la morte lo colse infatti all'età di 105 anni, il 17 gennaio del 355 (o356). 
La sua tomba fu subito oggetto di venerazione.

I riti che si compiono ogni anno in occasione della festa di Sant'Antonio sono antichissimi e legati strettamente alla vita contadina e fanno di Antonio Abate un vero e proprio "santo del popolo".
Egli è considerato il protettore per eccellenza contro le epidemie di certe malattie, sia dell'uomo, sia degli animali.
E' infatti invocato come protettore del bestiame (che durante la festa viene benedetto), dei macellai e dei salumieri e la sua effigie era in passato collocata sulla porta delle stalle.
Il santo veniva invocato anche per scongiurare gli incendi, e non a caso il suo nome è legato ad una forma di herpes nota appunto come "fuoco di Sant'Antonio".
Questo morbo invase ripetutamente l'Europa tra il X e il XVI secolo, e fu proprio in questo periodo che si diffuse la credenza nei suoi poteri contro questo male.

La festa di Sant'Antonio è ancora oggi molto viva in molte parti di Italia, tra cui la Brianza, dove la si celebra tra frittelle e vino brûlé, ed ovviamente tra i falò
Antonio infatti era considerato il patrono del fuoco. 
Secondo alcuni i riti attorno alla sua figura testimoniano un forte legame con le culture precristiane, soprattutto quella celtica presso i quali è nota l'importanza che rivestiva il rituale legato al fuoco come elemento beneaugurante.
Una festa, dunque, di origini antichissime, festeggiare la quale significava e significa, ogni anno, scatenare le forze positive e, grazie all'elemento apotropaico del fuoco, sconfiggere il male e le malattie sempre in agguato.
Una festa di buon auspicio per il futuro e all'insegna dell'allegria, in passato ma anche oggi.

In molte parti di Italia, la figura e la celebrazione della festa del Santo si accompagna con l' uso di detti proverbiali diffusi a livello popolare tramite i quali lo si invoca. Questi modi di dire si declinano in varietà differenti secondo i dialetti e le tradizioni della popolazione. Facciamo un breve giro di Italia per ricordarne alcuni tra i più famosi.

Nel Sud dell' Italia è molto diffuso "Sant'Antonio di velluto, fammi ritrovare quello che ho perduto" in quanto si è diffusa nel tempo a livello popolare una sorta di giaculatoria scaramantica, nella quale si invoca il Santo per ritrovare qualcosa che si è smarrito.

A Varese invece, in Lombardia, la festività di Sant'Antonio Abate è molto sentita: qui il detto si trasforma in "Sant’Antoni dala barba bianca famm'truà che'l che ma manca, Sant’Antoni du'l purscel famm'truà propri che'l" ossia "Sant'Antonio dalla barba bianca fammi trovare quello che mi manca, Sant'Antonio fammi trovare proprio quello". In Piemonte invece si dice: "Sant'Antoni fam marié che a son stufa d'tribilé" ossia "Sant'Antonio fammi sposare che sono stufa di tribolare", invocazione che le donne in cerca di marito fanno al Santo per potersi presto sposare. In Serrano, dialetto parlato in provincia di Foggia, si dice "A Sènt'Endòn 'llong n'or", con riferimento al fatto che a partire dal 17 gennaio, la durata media del giorno, inteso come ore di luce, è di un'ora più lunga rispetto al giorno più corto, tradizionalmente fissato nel giorno di Santa Lucia, ossia il 13 dicembre. Nel Comune di Teora in provincia di Avellino invece si usa dire "Chi bbuon' carnuval' vol' fà da sant'Antuon' adda accum'enzà", ossia "Chi buon carnevale vuole fare da sant'Antonio deve iniziare" e "Sant'Antuon... masc'ch're e suon'" ovvero "Sant'Antonio..... maschere e suoni". In Veneto vige il detto "A Nadal un passo de gal e a Sant'Antonio un passo del demonio" riferendosi al progressivo allungamento delle giornate. Nella tradizione contadina umbro-marchigiana troviamo invece "A Natale 'na pedeca de cane, a Sant'Antò un'ora 'vò" che sarebbe "A Natale un passo di cane, a Sant'Antonio un'ora in avanti". In Napoletano infine si usa: "Chi festeggia Sant'Antuono, tutto l'anno 'o pass' bbuon". Ed è proprio a quest' ultimo proverbio che in conclusione vogliamo affidarci con l'auspicio di passare anche noi un piacevole 2015. Sarà quindi il caso di dirlo alla bagnaiola "Chi festeggia Sant Antonio, tutto ell'anno le passa bono". E chi più ne ha, più ne metta!Evviva Sant' Antonio! (dalla rete).