Attendo gli occhi alle prese con l’orizzonte
finirò mai di attendere perché ci sono queste formiche
che mi scarnano i piedi per costringermi
ad andare via queste vespe volano a raso
del mio viso impassibile in reiterate incursioni
il mio orizzonte è fatto solo di queste ombre fruscianti
ai venti e che lacerano i rovi l’essere immerso
nell’assenza e le formiche si danno un bel dafare a scarnificarmi
i piedi le vespe a prendermi per il loro nido
attendo c’è la tua immagine viva che ondeggia fra
i miei occhi come una farfalla che avanza pretese su
un fiore adesso le vespe suonano una melodia
et le formiche danzano sulle foglie morte
Mohamed Younsi
/at·té·sa/-Der. di attendere, prima metà sec. XIII
sostantivo femminile
Il
tempo trascorso nell'aspettare: sala d'attesa; siamo in attesa di notizie;
mettere, lasciare in attesa (al telefono), sospendere temporaneamente la
comunicazione senza interrompere il collegamento.
Anche, lo stato d'animo di chi attende il realizzarsi di qualcosa conforme alle proprie speranze. "c'era grande attesa per la prima del concerto". In (dolce) attesa, incinta.
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