Dominando il persistere della malinconia riaffronto
il passato di un anno, le stupide posizioni che ho preso,
mi rintano nelle cose che mi danno sollievo e rivedo
i dolci crinali delle piccole dune, sporgenze leggere
di terre feconde, di umidi e fertili umori.
La teca delle contraddizioni è colma
rimpianti si mescolano a desideri
inaccessibili, non raccontabili e intensi.
Lo sguardo è spesso disperso.
Ingaggio con me stesso sterili discussioni
fatte di colori pastello, di vivide immagini scolpite
nelle pieghe del cuore a battere attimi che bruciano
energie residue, quasi riserve da centellinare;
ristò con me stesso da sempre, mi guardo
da dentro come un raggio inarrestabile
di insane passioni, difficili, eppure così umane...
Gujil
Senza dubbio la malinconia è grande fonte di ispirazione, tanto che
l’inchiostro della Letteratura di tutti i tempi ne è intriso e coloro
che sono profondamente toccati da questo intimo, quanto divino, sentire,
hanno dato vita a opere tra le più intense, coinvolgenti e struggenti
della storia dell’umanità.
La malinconia è un sentimento superiore, non ha nulla a che vedere con una semplice e più comune tristezza, perché ha lo sguardo rivolto al mondo dentro di sé, fino ad acquisire la consapevolezza che i propri desideri per lo più resteranno irrealizzabili; è il desiderare che conta, con lo struggimento per quei sogni, capaci delle più profonde suggestioni, che vengono contrapposti alla caducità della nostra condizione.
La malinconia è un sentimento superiore, non ha nulla a che vedere con una semplice e più comune tristezza, perché ha lo sguardo rivolto al mondo dentro di sé, fino ad acquisire la consapevolezza che i propri desideri per lo più resteranno irrealizzabili; è il desiderare che conta, con lo struggimento per quei sogni, capaci delle più profonde suggestioni, che vengono contrapposti alla caducità della nostra condizione.
Malinconia è sublimazione di un sentire “fuori misura”, il sospiro che
tende quella corda interiore che non riesce mai ad accordarsi ai suoni
del mondo esteriore.
È la coscienza di questa nostra difformità, confortata dalla meraviglia per tutto quanto ci sorprenda e ci tocchi ogni volta con la sua la bellezza, così come ci viene offerta, dalla luce di questa delicata e avvolgente sensibilità.
Ciò che sentiamo di immensamente incompiuto e indecifrabile, il desiderio infinito che proiettiam oltre noi stessi, sebbene resti confinato dentro di noi, ci affligge e conforta (Francesca Suale, estratto, - dalla rete).
È la coscienza di questa nostra difformità, confortata dalla meraviglia per tutto quanto ci sorprenda e ci tocchi ogni volta con la sua la bellezza, così come ci viene offerta, dalla luce di questa delicata e avvolgente sensibilità.
Ciò che sentiamo di immensamente incompiuto e indecifrabile, il desiderio infinito che proiettiam oltre noi stessi, sebbene resti confinato dentro di noi, ci affligge e conforta (Francesca Suale, estratto, - dalla rete).
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