lunedì 17 gennaio 2022

Sant'Antoni (del “purscèll”)

Il 17 gennaio, nella tradizione lombarda contadina, è il giorno in cui si accendono i falò, detti anche fuochi di Sant’Antonio, ed è anche il giorno in cui si commemora il Santo. Da sempre, questi fuochi propiziatori hanno lo scopo di riscaldare il terreno dopo i rigori invernali, annunciando l’arrivo della primavera, quindi il ritorno al lavoro nei campi. Come tutte le tradizioni popolari della regione, la festa è sempre stata accompagnata da canti e da versetti in dialetto; come questo: Sant’Antoni del purscell, el sonava el campanell; el campanell el s’è rompuu, Sant’Antoni el s’è scunduu (Sant’Antonio del maiale suonava un campanello che si è rotto e lui si è nascosto): oppure quest’altro: Toni, Toni, Sant’Antoni, ciribibì, ciribibò, dèmm i legn de fa el falò (datemi la legna per il falò, con l’aggiunta del “ciribibò” per la rima!). Tradizioni forse non più vive come un tempo, ma tuttora praticate, come quella della benedizione degli animali (ecco giustificata la presenza del maiale) che si accompagna all’accensione dei fuochi. Ma si farebbe ad Antonio, detto anche Sant’Antonio il Grande, d’Egitto, del Fuoco, del Deserto, Antonio l’Anacoreta (nato nell’anno 251 d.C. e morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio del 356), un imperdonabile torto se lo si limitasse unicamente alla cultura popolare lombarda, come protettore degli animali e della vita contadina. Sant’Antonio è stato un abate e un eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo e il primo degli abati della cristianità. È stato inoltre il primo padre spirituale di una comunità – fra le mille e più che sarebbero sorte in seguito nell’ambito della Chiesa – di uomini che si consacravano – sotto la guida di un Abbà (padre) al servizio di Dio (Libertas Dicendi n° 244 del ‘Columnist’ Federico Formignani, dalla rete).

 Il giorno di un santo del freddo 
di un inverno che un falò riscaldò spesso. 
Da ragazzo una festa che amavo, con gli amici, 
a scacciare i dolori e le tristezze intorno a un fuoco. 
Il mio ricordo vivido si inerpica
a toccare con un dito il cielo...
Gujil
 
  
 non fa più tanto freddo se non nel cuore
ho la vista appannata da lacrime di passato,
una volta raggiunto il pensiero mi fermo,
trovo riparo dalle cicatrice del cuore...



"Sant'Antoni da la barba bianca fam trua quel che me manca"
 
 
"Sant'Antoni del purcell
Che'l sunava 'l campanell

Il campanel el l'ha perdù
Sant'Antoni el se scundù

El se scundù de drèe a una porta
Gh'era là una cavra morta

La cavra morta l'ha sguagnì
Sant'Antoni el s'è strimii

El se strimii in una tal manera
Che tucc i ann ghe fan la fera"



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