Dèdica
s. f. [der. di dedicare]. - TRECCANI -
Atto, parole con cui si dedica qualche oggetto; in partic., lettera o epigrafe, stampata generalmente dopo il frontespizio e prima del testo, con la quale l’autore o l’editore offre un libro. Anche, frase riverente o affettuosa scritta personalmente dall’autore o dall’editore sui singoli esemplari destinati ad amici, critici, ecc.: una copia del volume con d. autografa dell’autore; d’altre cose: disegno, fotografia con dedica.
Una dedica a mia moglie
Alla quale devo l’impulso di piacere
Che mi desta i sensi nelle nostre ore di veglia
E il ritmo che governa il riposo delle nostre ore di sonno,
il respiro all’unisono
Di amanti i cui corpi odorano l’uno dell’altro
Che pensano gli stessi pensieri senza necessità di parole
E balbettano le stesse parole senza necessità di senso.
Nessun cupo sole tropicale potrà inaridire
Le rose nel roseto che è nostro, nostro soltanto.
Ma questa dedica è perché altri la leggano:
parole private che ti sono rivolte in pubblico.
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