martedì 14 settembre 2021

Tutto passa!

George Harrison 
scrisse questa meravigliosa canzone poco dopo la morte della madre (passed away), non nascondo che è una delle mie preferite a cui ho già dedicato un post tempo fa.
 
 
Ora, a 50 anni dall'uscita del triplo disco, mi sento di dover dire ancora qualcosa visto che continuo da sempre ad ascoltarla con infinita gratitudine.
 
 
La caducità delle cose terrene che devono passare (must pass), che devono morire (must pass away) è un tema all'apparenza tristissimo eppure la canzone è un inno alla vita, alla gioia di goderla per ogni istante che ci regala e, inevitabilmente, non può che passare e finire e non importa certo il come.
  
 
"Sunrise doesn’t last all morning
A cloudburst doesn’t last all day (…)
All things must pass
All things must pass away

Un’alba non può durare un intero mattino
Un temporale non può durare un’intera giornata (…)
Ogni cosa deve concludersi
Ogni cosa deve avere un termine».
 
 
Michelangelo Iossa
“Le canzoni di George Harrison. Commento e traduzione dei testi” 
(Editori Riuniti, 2006)
 
   
Mi manca della  tua voce, il suono,
sospiro come un flebile vento;
nell'anima una porta socchiusa
dietro c'è il cuore, ancora...
 
Ci sono persone fortunate come me che hanno delle seconde occasioni, degli attimi che tornano per cercare di completare un quadro astrale indefinito ma ancora sospeso,
infinito insomma.
Altre vivono di frivolezze e quotidianità banali (beate loro?).
E' solo questione di tempo
Non importa.
Tanto tutto passa!


Questa versione cantata da Paul McCartney con altri big (vedi Eric Clapton, Billy Preston, altri e, credo tra gli altri anche il figlio di George?) è molto vicina alla versione originale dello stesso Harrison e le tante chitarre (acustiche ed elettriche) che suonano insieme sono altamente suggestive e commoventi.

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