Lo zipolo associato al ghiaccio
citato alla fine di questa poesia/filastrocca rende benissimo l'idea
del gelo pungente che caratterizza alcune giornate nel pieno
dell'inverno...
In realtà lo zipolo (o zaffo o "zeppiolo") dovrebbe essere un bastoncino di legno con un'estremità leggermente appuntita usato specialmente per otturare il foro di spillatura delle botti.
Il termine, usato in enologia, è di origine longobarda e deriva dalla voce antica zippel e dalla sua successiva italianizzazione zippa, che significa estremità appuntita oppure cuneo. Dallo stesso etimo origina anche il termine italiano "zeppa" (da wikipedia).
Canzonetta del freddo
Stasera pure il vento
si vorrebbe scaldare:
implora il suo lamento
ad ogni casolare.
“Non ho più fiato
per proseguire:
sono freddo gelato,
mi pare di morire;
svegliate il fuoco
che mi riscaldi un poco”.
La fontanella ch’è rimasta sola
a recitar la filastrocca
in mezzo alla piazzola
si sente la parola
gelare sulla bocca.
Se il fuoco è spento
e pure il vento
di freddo geme,
la fontanella teme
per quella cosa viva
ch’è la sua acqua sorgiva.
Balbetta
dalla paura stretta
con voce piana
più piana
lontana.
E poi rimane zitta e sola
con uno zipolo di ghiaccio in gola.
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