Eccoli qui prossimi a maturare, questi frutti
d'un altra riva. "Sole dell'essere, nascondimi"
– parola del fuggiasco. E dirà chi l'avrà visto
passare: chi fu quest'uomo e quale la sua casa?
Andava solo nel fuoco del giorno delle notti
la porpora a mostrare?... Sole dell'essere, Principe
e Maestro! le opere nostre sono sparse, i compiti
senza onore, le messi senza mietitura: la legatrice
di covoni attende al fondo della sera. Eccoli qui
tinti del nostro sangue, questi frutti di tempestosa
sorte.
Con il suo passo di legatrice di covoni la vita se
ne va, senza odio e senza ricompensa.
d'un altra riva. "Sole dell'essere, nascondimi"
– parola del fuggiasco. E dirà chi l'avrà visto
passare: chi fu quest'uomo e quale la sua casa?
Andava solo nel fuoco del giorno delle notti
la porpora a mostrare?... Sole dell'essere, Principe
e Maestro! le opere nostre sono sparse, i compiti
senza onore, le messi senza mietitura: la legatrice
di covoni attende al fondo della sera. Eccoli qui
tinti del nostro sangue, questi frutti di tempestosa
sorte.
Con il suo passo di legatrice di covoni la vita se
ne va, senza odio e senza ricompensa.
Saint-John Perse
Traduzione di Giorgio Cittadini
notturno
[not-tùr-no] aggettivo, sostantivo
Della notte; che avviene o si svolge di notte: le ore n.; spettacolo n. || locali n., aperti fino a notte inoltrata | animali n., dalle abitudini notturne, soprattutto in riferimento a uccelli e farfalle
sostantivo maschile:
1.- musicale: Composizione strumentale breve, soprattutto pianistica, di carattere romantico-sentimentale: i n. di Chopin
2.- estensivo: Scena notturna rappresentata in pittura, in letteratura, nel cinema
di notte tutto appare diverso,
le ombre scompaiono, le cose poi
si rivelano sagome a volte indistinte;
rimango comunque un animale di affetti...
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