giovedì 10 gennaio 2019

Fate


La fata
 
Io son la bella Oriana e il seggio mio,
materiato in rubini e diamanti,
scintilla nell'azzurro, in contro a Dio,
tra il nimbo delli incensi fumiganti.
I miei baci son filtri e dan l'Oblio,
brillan nelli occhi miei fascini erranti,
e il mio corpo e una Coppa che il Disio,
abbevera di vini estasianti.
Facile e avventurosa e la mia strada:
invitan l'acque d'or del mio verziere,
e sulle rame i bei frutti di giada.
A me i Baron' sulla gaietta alfana,
e al tintinnio d'argentee sonagliere,
vengan le Dame in lunga carovana.

Gian Pietro Lucini
da "Il libro delle figurazioni ideali"

 
fata
sostantivo femminile
[lat. tardo fata, da fatum, pl. fata -orum, «destino», personificato]
- TRECCANI -

-1. Figura femminile della mitologia popolare europea, dotata di poteri magici generalmente usati a fini buoni; raffigurata come fanciulla o giovane donna bellissima e dotata di voce deliziosa, può assumere mutevoli sembianze e farle assumere ad altri: credere nelle fate; gl’incanti, i prodigi delle fate; la bacchetta, la casa delle fate; la fata Alcina; la fata Morgana (fig., un fenomeno di miraggio, v. fatamorgana); i racconti delle fate.
- 2. figurativo: Essere una fata., parere una fata.,
di donna provvidenziale, che riesce a fare tutto e a farlo bene,
e anche di donna prodigiosamente bella; mani di fata, abili e svelte, che non conoscono difficoltà nel lavoro (spec. di cucito, di ricamo, di maglieria e sim.); la nostra gentile, la nostra buona fata., con riferimento a una generosa benefattrice.
 
◆ Dim. fatina.
 
le fate dei nostri desideri, intime,
compaiono nei momenti bui e potenti
o quando, la passione impera nei corpi;
la mia sempre s'acquieta al suono del vento...


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