Si ricorda di te l’umida terra
di primavera, con tutti i suoi fiori,
le strade polverose, i cardi, e il lento
crescere della tonda luna, e tutte
le gole che cantarono d’estate,
le ali in partenza, i nidi, i rami spogli,
i venti che soffiarono a ogni tempo
e le tempeste di quattro stagioni.
Tu non vai più col tuo passo di gloria
sui sentieri dell’alba e della bruma,
non vegli al vento, non ascolti il palpito
d’invisibili ali alte nell’aria.
Qualcosa in più che giovane e gentile
eri tu: l’anno intero ti ricorda.
di primavera, con tutti i suoi fiori,
le strade polverose, i cardi, e il lento
crescere della tonda luna, e tutte
le gole che cantarono d’estate,
le ali in partenza, i nidi, i rami spogli,
i venti che soffiarono a ogni tempo
e le tempeste di quattro stagioni.
Tu non vai più col tuo passo di gloria
sui sentieri dell’alba e della bruma,
non vegli al vento, non ascolti il palpito
d’invisibili ali alte nell’aria.
Qualcosa in più che giovane e gentile
eri tu: l’anno intero ti ricorda.
Edna St. Vincent Millay
traduzione di Silvio Raffo
pantaloni corti e voglia di scoprire,
il fieno, la terra, la gente;
tutto è passato...
Gujil
un tempo, il paese, la campagna,
strade sterrate e carri coi cavalli;
io, bambino allora irruente
a correre rondini e prati...
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