Per lei voglio rime chiare, usuali: in -are.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.
Rime magari vietate,
ma aperte: ventilate.
Rime coi suoni fini
(di mare) dei suoi orecchini.
O che abbiano, coralline,
le tinte delle sue collanine.
Rime che a distanza
(Annina era così schietta)
conservino l'eleganza
povera, ma altrettanto netta.
Rime che non siano labili,
anche se orecchiabili.
Rime non crepuscolari,
ma verdi, elementari.
Giorgio Caproni
da "Il seme del piangere", 1959
terza persona singolare, femminile.
Quando viene usato come complemento,
è più spesso preceduta da una preposizione.
Esso si ripete di nuovo o
di un altro pronome della terza persona singolare femminile quando si
vuole sottolineare la persona o cosa in questione.
(wikizionario)
(wikizionario)
una poesia che posso dedicare, dare,
a Lei che mi accompagna e tace,
a Lei che subisce i miei umori;
percorsi solitari a volte si fondono a tratti...
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