giovedì 22 settembre 2016

Ventaglio giapponese



Ventaglio giapponese
 
La Casina si specchia in un laghetto
pieno d' iris, da l'onde di crespone
tutta chiusa nel serico castone
d'un giardino, fragrante di mughetto.

Il cielo, dentro l'acque, un aspetto
assume di maiolica lampone ;
e l'alba esprime un'incoronazione
di rose mattinali, dal suo letto.

Sul limitare siede una musmè,
trapuntando d'insetti un paravento,
e d'una qualche rara calcedonia:

Vicino, tra le lacche ed i netzkè,
rosseggia sul polito pavimento,
in un vaso giallastro, una peonia.
 
Corrado Govoni
da "Le fiale", 1903

musmè: (non com.) giovane donna giapponese
netzkè (netsuke) dovrebbe essere una piccola scultura solitamente d'avorio (o legno) fatta a ciondolo che si usa per fermare piccoli oggetti sull'obi (la fascia del kimono).
 
Il sensu
è il ventaglio pieghevole giapponese.
Originalmente fu inventato in Giappone partendo dall' uchiwa (ventaglio tipico rigido e non pieghevole), importato dalla Cina, che fu "migliorato", diventando pieghevole e più facile da trasportare.
L’ invenzione del sensu risale all’ epoca Heian.
Le stecche del sensu sono di bambù e il washi (la carta giapponese) a forma di ventaglio è attaccata direttamente alle stecche.
Lo si usa generalmente per rinfrescarsi, ma trova applicazione anche nel rakugo, il monologo comico tradizionale giapponse, e nel Buyou, la danza giapponese.
Anche questa tipologia di ventaglio è solitamente adornata in ogni sua parte, sia essa il washi o il legno che compone le stecche (dalla rete)
 
ricordo un pettine di tartaruga
e qualcosa d'argento, prezioso,
per una more lontano anni luce
eppure così vivo e sofferto...

Nessun commento:

Posta un commento