mercoledì 17 giugno 2015

Ancora clessidre

Per risolvere i problemi che avevano le meridiane, gli astronomi, basandosi sullo gnomone, trasformarono un intervallo di tempo d'ombra in un volume d'acqua determinato, nacque così la clessidra: un misuratore d'intervallo di tempo che non fornisce direttamente l'ora come l'orologio solare.
Le clessidre hanno avuto grande diffusione nel mondo e in vari contesti: negli antichi parlamenti, i greci e i romani la usarono per regolare la durata dei dibattiti pubblici (la "clessidra giudiziaria" romana ad esempio durava 40 minuti); nelle chiese per la durata dei sermoni; nei tornei a scacchi, nell'estro degli artisti.
Oggi sono usate per i giochi da tavolo o come soprammobili ma anche da medici per sedute terapeutiche, insegnati per le consulenze con i genitori.
Il significato della parola "clessidra" La parola clessidra (clepsidra, clepsydra o klepsydra) deriva dal greco e significa "ruba l'acqua".
Nella lingua italiana la parola si riferisce a strumenti che funzionano ad acqua e a sabbia, mentre in altre lingue non è così: la parola clepsydre è usata sia in francese che in inglese per riferirsi allo strumento ad acqua; mentre sabliers in francese e sand-glass in inglese allo strumento a sabbia.
La clessidra a sabbia (clepsamia) è nata nel XIV sec.; la sua caratteristica è quella che non richiede un "rifornimento" costante; con questa rivoluzione diventa trasportabile.
Probabilmente è nata per la vita in mare per determinare i turni dei marinai. All'inizio nel punto di unione vi era una piastrina metallica con il foro, il tutto tenuto insieme con cera e spago; in seguito al progresso della lavorazione del vetro se ne fecero di un pezzo unico.
(dalla rete)


Guarda
sabbie indistinte
scivolate e perdute;
in anfratti nascisti,
in angoli riposti,
sabbia...
 
Anonimo
del XX° Secolo
frammenti ritrovati
 
 
il conto della sabbia...già...
fermo, immobile,
clessidra rotta o inclinata;
affetti si spezzano,
il cuore geme...

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