giovedì 11 dicembre 2014



Sorelle... 

Sorelle, io errava taciti sentieri,
scuri or nell'ombra ed or chiari nel sole,
quando fanciulle in bianche lunghe stole
m'accostaron coi lor passi leggieri.
Chi avea negli occhi trepidi pensieri,
chi labbra vaghe di leggiadre fole.
A me ciascuna bisbigliò parole
caute, svelando tenui misteri.
Pareva ognuna un fiore di giunchiglia,
uno stel di ligustro o di giaggiolo,
e s'atteggiaron tutte a meraviglia
poi ch'io: – Non so se buon destin vi manda –
risposi. – A ognuna il suo segreto involo:
ch'io ven sappia foggiar degna ghirlanda.

Amalia Guglielminetti
"le vergini folli"
 
 
anche a te, sorella,
dedico il mio stare;
un infinito percorrere strade,
un insolito compagno di viaggio,
sono io, ci sono...
 
 
Amalia Guglielminetti nasce poeticamente nella Torino vespertina di Gudo Gozzano, poeta con il quale vive un amore grande e coinvolgente che diede vita ad un bellissimo epistolario.
Anch’ella dunque deve essere considerata un’autrice ed una poetessa che si rifà al movimento cosiddetto repuscolare.
Non nell’accezione tradizionale del termine, bensì in un senso più originale e praticamente unico.
Il suo è un crepuscolarismo classico nelle forme, dannunziano ed estremamente femminile in tutti i suoi contenuti.
Nelle poesie che ha scritto riecheggia e si diffonde puro tutto il suo talento spesso scambiato per sola grazia femminile.
Un talento spesso frainteso e strumentalizzato, in realtà sempre limpido, limpido come la sua enorme bellezza di essere donna decisamente diversa per lo standard del suo secolo.
(dalla rete)
 
 

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