mercoledì 3 dicembre 2014

Pudore tra poesia e significato


Quintilio Corbellini
1823 –  1905
Il pudore
1860 circa, Marmo
 
Pudore
 

Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice

che il suo bambino è bello.
 
Antonia Pozzi
1° febbraio 1933



1  - Sentimento di vergogna, atteggiamento di naturale riserbo nei confronti di ciò che riguarda la sfera sessuale SIN pudicizia, verecondia: provare p. a mostrarsi nudo; comune senso del p.
2  - estens. Imbarazzo a esibire la propria interiorità: per p. non mostra il suo affetto.
3 -  Senso di rispetto per sé e per gli altri che dovrebbe distogliere dall'agire in modo scorretto, indecoroso SIN ritegno, vergogna: mentire senza p.
dizionario di Italiano - Sabatini Coletti 

 Il pudore  è l'insieme di sentimenti di riserbo, ma anche di disagio o avversione, percepiti nei confronti di atti, parole, allusioni, comportamenti che riguardano la sfera sessuale.
La riflessione attuale sul p. mostra che un’ampia parte delle determinanti biologiche e delle componenti motivazionali del p. resta ancora da decifrare, malgrado i molti sforzi provenienti dalle diverse correnti psicologiche (psicoanalisi, fenomenologia, psicologia cognitiva).
Per definire la sfera del p. appare comunque di innegabile importanza costitutiva, per ogni età dell’uomo, la corporeità, ossia il modo di esperire il proprio corpo e il corpo altrui, modo che si può declina re nelle più diverse condotte, dalla sessuomania (➔ ninfomania; satiriasi) più sfrenata alla sessuofobia più rigida.
dizionario di medicina - TRECCANI
 

nascosto dai cenci,
eppure ritto e fremente...
quante volte...
quante cose...

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