martedì 2 dicembre 2014

Congedo

Congedo

Da quei boschi vestiti di bellezza
antica e dentro il tormento degli occhi
naufragati alla luce che rintocchi
inallusivi abitano, si spezza

esultante il fuoco alato, la brezza
lascia fronti chiuse e comete: tocchino
ancora l’orlo di pietra i ginocchi
che l’ovale di memoria accarezza –

ha un’acqua buia il tempo, l’innocenza
innalzi la sua rosa d’ore fragili
e l’onda d’amarezza gemme oscure

porti a questo che splende alto contagio
per la riva sorpresa dalle dure
alghe di camere abbagliate e assenza.


Roberto Rossi Precerutti
Rovine del cielo
 
 
ogni partenza è un vuoto,
un vuoto nel cuore,
nell'anima;
partire per tornare?
partire per andare?
partire per dovere?

         
congèdo s. m. [dal fr. ant. congiet, mod. congé, che è il lat. commeatus: v. commiato]. – TRECCANI

1.
Licenza di partire, di andare via, commiato: chiedere c. a qualcuno; dare c., permettere di allontanarsi, invitare ad andarsene: mi ha dato seccamente c.; prendere c. da qualcuno, salutarlo prima di andarsene; anche, separazione, ultimi saluti di chi si allontana: il c. dalla famiglia è stato triste; visita di c.; udienza di congedo. Con riferimento a riti religiosi, la conclusione di una cerimonia liturgica, e in partic. della messa, che comprende la benedizione e il vero e proprio congedo dei fedeli (v. ite missa est).
2.
a. Cessazione dal servizio del militare: accordare, avere, ottenere il congedo. C. illimitato, spettante ai militari di qualunque ferma che, all’atto in cui cessano dal servizio alle armi o ne sono dispensati, conservano l’obbligo del servizio militare (prima che questo venisse abolito con la legge entrata in vigore nel 2005); c. assoluto, spettante ai militari alle armi o in congedo illimitato, per età o per inidoneità fisica.
b. Condizione, stato di chi si trova in congedo: collocare, inviare in c.; richiamare dal c.; andare, essere in congedo.
c. Documento che fa fede della cessazione dal servizio militare (più esattamente foglio di c.): presentare il congedo.
3.

Permesso a un pubblico funzionario (o a un parlamentare) di essere temporaneamente assente dal suo ufficio: chiedere, ottenere, accordare un c.; mettersi in c.; un c. di due mesi (o due mesi di c.) per motivi di salute. Nel pubblico impiego sono previsti, per ogni anno di servizio, un c. ordinario della durata di un mese (che corrisponde alle ferie degli impiegati privati), e c. straordinarî, per matrimonio, esami o cure mediche, della durata massima complessiva di due mesi nel corso dell’anno; congedi straordinarî sono considerati anche quello di cui fruiscono gli impiegati richiamati temporaneamente alle armi, e quello cui hanno diritto le impiegate in stato di gravidanza e di puerperio; c. parentale, il congedo che viene concesso ai genitori (sia al padre sia alla madre) in un periodo di durata variabile in corrispondenza della nascita di un figlio.
4.
Posizione dello studente universitario che abbia chiesto il trasferimento ad altra università o istituto superiore. Foglio di c., documento che attesta la carriera scolastica dello studente trasferito.
5.
a. Stanza finale di una canzone o di una sestina, detta anche commiato.
b. In un testo teatrale, la battuta o le battute finali contenenti una morale o il saluto al pubblico.

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