Mattino di
Settembre
Quel dì
eravamo soli nel bosco,
Io e tu, mia cara figlia,
Io e tu, mia cara figlia,
e
andavamo tra chiaro e fosco,
pieno il cuore di meraviglia.
pieno il cuore di meraviglia.
Scoprivi sotto le foglie i
lamponi
rosa, le fragole rosse e verdi,
ti trascinavi su l'erba carponi,
lanciando dei piccoli gridi acerbi.
rosa, le fragole rosse e verdi,
ti trascinavi su l'erba carponi,
lanciando dei piccoli gridi acerbi.
Io
contemplavo ai miei piedi un fiore
giallo smagliante, una pigna bruna;
pensavo senza rimpianto o dolore
alla mia povera fortuna.
giallo smagliante, una pigna bruna;
pensavo senza rimpianto o dolore
alla mia povera fortuna.
Poi,
rilevati gli occhi, scorgevo
tra i pini radi le cime lontane,
aeree cose di cielo nel cielo,
dolci come le speranze vane.
tra i pini radi le cime lontane,
aeree cose di cielo nel cielo,
dolci come le speranze vane.
Poi
pensavo che bisogna morire,
e trasalivo d'improvviso ai tuoi strilli;
vedevo la tua testa bionda apparire
da dietro una macchia di mirtilli...
e trasalivo d'improvviso ai tuoi strilli;
vedevo la tua testa bionda apparire
da dietro una macchia di mirtilli...
Era
un mattino di settembre, in un bosco.
O forse è stato un sogno anche quello...
E s'era vero, anch'esso ora è morto.
Ma se fu un sogno, fu un sogno pur bello.
O forse è stato un sogno anche quello...
E s'era vero, anch'esso ora è morto.
Ma se fu un sogno, fu un sogno pur bello.
Diego
Valeri
si
riprende il cammino,
la
stagione che muta (quale?)
un
senso di ripensamento;
lo
scricchiolio degli aghi di pino,
l'odore del bosco...
bòsco s. m. [dal germ. occid. busk o bosk; cfr. lat. mediev. buscus o boscus] (pl. -chi). – TRECCANI
1. a. Associazione vegetale di alberi selvatici di alto fusto (e inoltre di arbusti, suffrutici ed erbe, che più propr. costituiscono il «sottobosco») su una notevole estensione di terreno: b. di querce, d’abeti, ecc., a seconda della natura delle piante; b. puri, misti, secondo che siano costituiti di una sola o di più specie; b. naturali, artificiali, secondo che derivino da disseminazione naturale oppure da semine o piantamenti operati dall’uomo; boschi d’alto fusto (o fustaie), in cui gli alberi si lasciano crescere fino alla maturità, contrapposti ai b. cedui, che vengono tagliati periodicamente. Nel linguaggio com., anche il terreno su cui l’associazione arborea si estende: fare legna nel b.; internarsi, perdersi nel bosco. Frasi proverbiali: uccel di b., libero, per lo più fig., in espressioni come essere ancora uccel di b. (di persona che sfugga la giustizia o si renda comunque irreperibile) e nel prov. è meglio essere uccel di bosco che uccel di gabbia; uomo da b. e da riviera, adatto alla vita più diversa, a differenti mestieri; portare legna al b., fare una cosa inutile.
b. fig. Complesso di cose folto e intricato: un b. di capelli; un b. d’alabarde, d’uomini e di cavalli (Carducci).
2. poet., non com. Legna, legname: Ardi del b., e qui le fiamme accresci (Chiabrera). Con sign. sim. anche nella locuz. scherz. sugo di b., legnate, bastonate: va curato con sugo di bosco.
3. L’insieme dei fascetti di erica o d’altri ramoscelli secchi che si dispongono sopra graticci perché i bachi vi si rechino a tessere il bozzolo: mandare i bachi al b., e, riferito ai bachi, andare al bosco.
4. Nome di un vitigno a frutto bianco, di notevole vigoria e produttività, coltivato in Liguria nelle province di Genova e Savona, e oggi diffuso soprattutto nella zona delle Cinque Terre, dove le sue uve, mescolate con quelle di altri vitigni, vengono vinificate per la produzione di vini da pasto secchi e anche del tipico vino dolce da dessert (sciacchetrà). ◆ Dim. boschétto (v.), raro boscherèllo (o boscarèllo); pegg. boscàccio.
1. a. Associazione vegetale di alberi selvatici di alto fusto (e inoltre di arbusti, suffrutici ed erbe, che più propr. costituiscono il «sottobosco») su una notevole estensione di terreno: b. di querce, d’abeti, ecc., a seconda della natura delle piante; b. puri, misti, secondo che siano costituiti di una sola o di più specie; b. naturali, artificiali, secondo che derivino da disseminazione naturale oppure da semine o piantamenti operati dall’uomo; boschi d’alto fusto (o fustaie), in cui gli alberi si lasciano crescere fino alla maturità, contrapposti ai b. cedui, che vengono tagliati periodicamente. Nel linguaggio com., anche il terreno su cui l’associazione arborea si estende: fare legna nel b.; internarsi, perdersi nel bosco. Frasi proverbiali: uccel di b., libero, per lo più fig., in espressioni come essere ancora uccel di b. (di persona che sfugga la giustizia o si renda comunque irreperibile) e nel prov. è meglio essere uccel di bosco che uccel di gabbia; uomo da b. e da riviera, adatto alla vita più diversa, a differenti mestieri; portare legna al b., fare una cosa inutile.
b. fig. Complesso di cose folto e intricato: un b. di capelli; un b. d’alabarde, d’uomini e di cavalli (Carducci).
2. poet., non com. Legna, legname: Ardi del b., e qui le fiamme accresci (Chiabrera). Con sign. sim. anche nella locuz. scherz. sugo di b., legnate, bastonate: va curato con sugo di bosco.
3. L’insieme dei fascetti di erica o d’altri ramoscelli secchi che si dispongono sopra graticci perché i bachi vi si rechino a tessere il bozzolo: mandare i bachi al b., e, riferito ai bachi, andare al bosco.
4. Nome di un vitigno a frutto bianco, di notevole vigoria e produttività, coltivato in Liguria nelle province di Genova e Savona, e oggi diffuso soprattutto nella zona delle Cinque Terre, dove le sue uve, mescolate con quelle di altri vitigni, vengono vinificate per la produzione di vini da pasto secchi e anche del tipico vino dolce da dessert (sciacchetrà). ◆ Dim. boschétto (v.), raro boscherèllo (o boscarèllo); pegg. boscàccio.
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