venerdì 24 gennaio 2014

Laurus Nobilis

L’alloro, Laurus nobilis, è una pianta aromatica diffusa in natura in tutta l’ara mediterranea, dove anticamente si espandeva in vere e proprie foreste; oggi rimangono segni di questa diffusione della pianta nelle zone meno aride e calde del mediterraneo, dove la macchia mediterranea lascia il posto al Lauretum, una consociazione di piante che necessitano di un poco più di umidità rispetto a mirto, cisto, ginestre. Gli allori sono alberi sempreverdi, che possono raggiungere i dieci metri di altezza, anche se tipicamente tendono a produrre ampie ceppaie, che danno origine ad ampi arbusti, che non superano i 4-6 metri. In Italia sono diffusi in tutte le regioni, in particolare nel centro sud; nelle restanti regioni vengono coltivati in giardino, perché sono molto rustici e d facile coltivazione, ed entrano a far parte del gruppo delle piante aromatiche più utilizzate in cucina, assieme a salvia e rosmarino. L’alloro produce una vegetazione densa e fitta, ha fusto con corteccia scura, molto ramificato, spesso anche nella parte bassa, a dare origine ad un ampio arbusto tondeggiante, o allungato; il fogliame è sempreverde, di forma ovale, e di colore verde scuro, coriaceo, molto aromatico. Gli allori sono piante dioiche, ovvero i fiori femminili e quelli maschili sono portati da piante diverse; i fiori sono piccoli, portati all’ascella fogliare sul legno dell’anno precedente; negli esemplari di sesso femminile, ai fiori seguono i frutti, piccole bacche che divengono nere a maturazione (dalla rete).


Alloro

Ramoscello d’alloro,
Odoroso, lucente,
La tua fogliuzza fa ammattir la gente
Quanto riso di donna, o abbaglio d’oro.
O fogliolina acuta,
O verde fogliolina,
Acuta tu mi par come una spina,
Verde come l’assenzio e la cicuta.

Arturo Graf


aspetta,
nel piccolo verde,
svetta
oscurando il cielo...

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