venerdì 21 settembre 2012

Il dunque

Il dunque

rive franose incombono
sulle mie didascaliche brame,
ecco che parte dal nulla
un suadente richiamo, una voce,
si perde nel verde, nel sole;
schiacciato dal dunque ripiego
le frasi disposte a ogni cosa
e riprovo scodato dolore.

Anonimo del XX° secolo
poesie ritrovate

 
dunque particella congiuntiva con cui si trae conseguenza o conclusione.
cong. testuale
  • 1 Con valore più strettamente deduttivo, perciò, di conseguenza, per questo motivo SIN quindi: hai perso la causa, d. devi lasciare l'appartamento; anche dopo pausa forte o all'inizio di una battuta dialogica di risposta: “Mi so vestir da me.” “Dunque vestitevi subito” (Manzoni) || e dunque?, come battuta isolata in un dialogo, per sollecitare una deduzione, “e con ciò?”, “che facciamo?”, “che intendi fare?”
  • 2 Con valore più propriamente riassuntivo o di ripresa di quanto già detto (per chiudere una digressione o riprendere il filo del discorso dopo un'interruzione: spesso all'inizio di una partizione del testo, di una lezione e sim.): “Dunque dico che ora questa prima parte si divide in due” (Dante); posta nella prima frase di un testo, rinvia a temi o situazioni noti o accettati: “Ma ci fu dunque un giorno/su questa terra il sole?” (Carducci)
  • 3 Con valore più semplicemente di esplicazione o commento di un elemento o di un'informazione precedente: possiede alcuni beni pignorati, dunque non disponibili || dunque, dunque, avvio di discorso col quale il parlante, rivolgendosi a se stesso, riordina le proprie idee
  • 4 Come segnale discorsivo, di puro appoggio a un'esortazione, un invito e sim., di solito posposta, dopo pausa: che aspetti, d.?; vieni, d.!
  • s.m. (solo sing.) Il nocciolo di una questione, il momento decisivo in una situazione, spec. in espressioni come veniamo al d. (dalla rete).

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